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Germania: “Obiettiamo perché la pace richiede coraggio”
Nella notte tra giovedì 4 e venerdì 5 dicembre gli attivisti della campagna Wir verweigern! (Obiettiamo!) hanno modificato alcuni manifesti dell’esercito tedesco per richiamare l’attenzione sul diritto all’obiezione di coscienza e contrastare la propaganda a favore della guerra e della violenza. “Per me, che sono giovane, è inquietante vedere ovunque questa pubblicità a favore della guerra, una guerra in cui lo Stato vuole mandarmi con il servizio militare obbligatorio. La mia vita non è una vostra risorsa!”, spiega uno degli attivisti. Wir verweigern! è una campagna di un gruppo giovanile che invita alla disobbedienza civile di massa e oppone resistenza al riarmo e al servizio militare obbligatorio. All’inizio di settembre gli attivisti hanno scritto con lo spray sulla parete esterna dell’asilo nido del Bundestag: «Obbligate anche i vostri figli a uccidere?». Scritte in bianco: Fai quello che conta davvero. 70 motivi per l’esercito tedesco. Perché non possiamo cedere ad altri la responsabilità. Trova i tuoi motivi. 70 anni dell’esercito tedesco. Scritta in rosso su “responsabilità”: uccidere. Scritte in bianco: Perché i diritti fondamentali non si difendono da soli. Trova i tuoi motivi. 70 anni dell’esercito tedesco. Scritta in rosso su “diritti fondamentali”: Capitalisti. La protesta contro il servizio militare obbligatorio sta crescendo. Organizzazioni giovanili e studentesche di tutta la Germania invitano oggi, venerdì, a uno sciopero nazionale contro la visita medica obbligatoria. Uno degli attivisti ha commentato: «Non vogliamo morire per uno Stato che non si prende cura di noi. Le nostre scuole e le nostre università stanno cadendo a pezzi, le nostre pensioni stanno svanendo e stiamo vivendo il pieno impatto della catastrofe climatica. Come se non bastasse, ora dovremmo anche uccidere ed essere uccisi in prima linea per gli interessi di potere di altri. Ma siamo chiari: rifiuteremo il servizio militare». Comunicato stampa widerstands-kollektiv.org del 5 dicembre 2025 Pressenza Berlin
Germania: sciopero scolastico contro il servizio militare obbligatorio il 5 dicembre
Il 5 dicembre 2025 è stato annunciato in diverse città tedesche uno sciopero scolastico nazionale contro la reintroduzione del servizio militare obbligatorio, nell’ambito di una giornata di azione promossa dagli studenti. Il 5 dicembre, infatti, il Bundestag dovrebbe approvare la nuova legge sul servizio militare. Ciò ha suscitato un’ampia opposizione da parte dei giovani interessati e dei gruppi pacifisti. Gli organizzatori sono principalmente l’alleanza studentesca “Schulstreik gegen Wehrpflicht am 05.12.” (Sciopero scolastico contro il servizio militare obbligatorio il 5 dicembre), “Nein zur Wehrpflicht” (No al servizio militare obbligatorio, associazioni giovanili di sinistra) e il Bundesausschuss Friedensratschlag (Comitato federale per la pace), che ha deciso la giornata di azione durante il suo congresso a Kassel. Inoltre, tradizionali gruppi pacifisti come la DFG-VK e vari gruppi giovanili e scolastici, ad esempio le associazioni locali dei Falken, molte iniziative scolastiche locali e reti informali sui canali dei social media. Il 12 novembre 2025 la coalizione di governo ha concordato una visita di leva obbligatoria per TUTTI i maschi di 18 anni che sono cittadini tedeschi (tagesschau e mdr). Se tra coloro che sono stati giudicati “idonei al servizio militare” non si trovano abbastanza volontari per il servizio militare, verrà introdotto un servizio militare obbligatorio e si procederà a un sorteggio per decidere chi dovrà prestare servizio nell’esercito! Ai giovani non viene chiesto nulla riguardo al servizio obbligatorio. La ragion di Stato e la preparazione alla guerra hanno la priorità per la coalizione nero-rossa. Bessere Welt Info offre una piattaforma indipendente, neutrale e aggiornata quotidianamente dedicata allo sciopero scolastico e alle proteste degli studenti contro il servizio militare obbligatorio. Inoltre, forniamo informazioni sul servizio militare obbligatorio, sulla Bundeswehr e sulla NATO, sull’obiezione di coscienza e sui concetti di sicurezza alternativi. Siamo un’organizzazione senza scopo di lucro e senza pubblicità. Ora sta a voi: esplorate, utilizzate, condividete e diffondete. Siamo aperti a suggerimenti di miglioramento dal punto di vista degli studenti e dei giovani: Contatto. Si sta mobilitando e si invita a scioperi scolastici e manifestazioni. La decisione di scegliere il 5 dicembre come data è stata presa dall’alleanza giovanile “No al servizio militare obbligatorio” ed è stata sostenuta dal Consiglio per la pace di Kassel in una riunione con circa 500 attivisti e rappresentanti dei giovani. L’alleanza definisce esplicitamente la data come una “giornata di azione contro il servizio militare obbligatorio e la militarizzazione della società”. L’alleanza mette in guardia contro una crescente militarizzazione della società e vede nel dibattito sul servizio militare non solo una decisione di politica di sicurezza, ma soprattutto una decisione di politica sociale. Mentre il servizio militare obbligatorio era sospeso in Germania dal 2011, a partire da luglio 2027 dovrebbe essere reintrodotto in una nuova forma: tutti i giovani uomini nati a partire dal 2008 saranno sottoposti a visita medica obbligatoria, mentre le donne potranno arruolarsi volontariamente. Sulla base di un questionario e di visite mediche, la Bundeswehr deciderà chi sarà effettivamente arruolato. Inizialmente il servizio rimarrà volontario, ma in caso di carenza di personale è prevista la coscrizione obbligatoria. Flickr | IPPNW Deutschland – CC BY-NC-SA 4.0 Il Friedensratschlag (Consiglio per la pace) vede in questo un tentativo di “rendere la Germania pronta alla guerra invece che alla pace”. La giornata di azione vuole quindi lanciare un segnale chiaro che i giovani non intendono accettare passivamente questo sviluppo. Il 5 dicembre sono quindi previsti scioperi scolastici, manifestazioni, stand informativi e azioni di protesta creative in numerose città. Soprattutto a Friburgo, Potsdam, Berlino, Kassel, Lipsia e Halle, associazioni giovanili e gruppi pacifisti stanno già mobilitando i giovani affinché scioperino e partecipino a manifestazioni pubbliche. Gli studenti di Potsdam invitano a «non stare a guardare in silenzio mentre noi e i nostri amici siamo costretti a uccidere e morire per sorteggio» e chiedono che gli istituti scolastici rimangano luoghi di pace e non diventino campi di reclutamento. Online circolano già hashtag e video di appello che invitano a partecipare allo sciopero. Gli organizzatori sottolineano che si tratta di una giornata di protesta della società civile, pacifica, democratica e motivata dalla politica giovanile. L’obiettivo è quello di rilanciare il dibattito pubblico sul servizio obbligatorio, la militarizzazione e la giustizia sociale. Si sostiene che il servizio militare obbligatorio, sia esso militare o civile, limiti i giovani nella loro libera pianificazione della vita, crei disuguaglianze sociali e contribuisca in misura minima alla moderna capacità di difesa. Invece di servizi obbligatori a breve termine, sono necessari investimenti a lungo termine nell’istruzione, per la pace e la diplomazia. La giornata di azione del 5 dicembre è quindi considerata un banco di prova per la capacità di mobilitazione del movimento pacifista e la voce politica dei giovani sulle questioni di politica di sicurezza. Se, come si spera, migliaia di studenti in tutta la Germania parteciperanno, il segnale potrebbe andare ben oltre la giornata stessa: contro la militarizzazione della vita quotidiana, per una cultura democratica della pace e contro l’idea che la sicurezza possa essere raggiunta solo attraverso l’esercito e il servizio militare obbligatorio. Il 5 dicembre è quindi simbolico per una generazione che non si limita più a stare a guardare, ma rivendica con sicurezza il diritto di avere voce in capitolo sulle questioni di guerra e pace e di partecipare alle decisioni sul proprio futuro. Tutte le informazioni importanti sullo sciopero scolastico e sulle proteste degli studenti sono disponibili qui sotto Sciopero scolastico – Molte città e gruppi sugli account Instagram dedicati. Ecco i nostri post sui social media da condividere: Twitter, Bluesky, Instagram, Facebook e LinkedIn. Il nostro URL breve è: betterl.ink/schulstreik. Fate passaparola. -------------------------------------------------------------------------------- Bessere Welt Info è una fonte centrale di informazioni su temi futuri come la pace, l’ambiente, i diritti umani e la giustizia sociale in tutto il mondo. Bessere Welt Info è una piattaforma partecipativa senza scopo di lucro per informare e mettere in rete le persone che vogliono rendere il nostro mondo un po’ migliore! Offre un elenco Internet con accesso facile e veloce a oltre 725.000 link e guide selezionati con cura su temi globali. Bessere Welt Info è una risorsa unica e uno strumento potente per chi si batte per un mondo migliore. Tutto questo in una piattaforma dinamica e collaborativa con link e testi inseriti da persone come te per persone come te! -------------------------------------------------------------------------------- TRADUZIONE DAL TEDESCO DI THOMAS SCHMID CON L’AUSILIO DI TRADUTTORE AUTOMATICO. Pressenza Hannover
La corruzione intellettuale di Karl Schlögel
Lo storico tedesco Karl Schlögel era un obiettore di coscienza ai tempi della guerra del Vietnam. Oggi chiede la reintroduzione del servizio militare obbligatorio e per questo riceve il Premio per la pace dell’Associazione degli editori e librai tedeschi. Un atto simbolico talmente grottesco da adattarsi perfettamente alla nostra epoca: un’epoca in cui la guerra viene nuovamente venduta come politica di pace e il riarmo come responsabilità. Se Karl Schlögel fosse stato così sincero da dire che all’epoca aveva semplicemente seguito la corrente e rifiutato il servizio militare perché era “di moda”, ora avrebbe dovuto solo dire che era rimasto fedele a se stesso. Ma non lo fa: difende il suo cambiamento. La differenza decisiva rispetto agli anni ’70, quando Schlögel rifiutò il servizio militare, non sta nel “ritorno” della guerra, ma nel “ruolo della Germania”. Allora la Bundeswehr era un esercito in attesa, simbolicamente inserito nella Guerra Fredda, ma senza reali missioni di guerra. Oggi, invece, è attiva a livello globale, partecipa a operazioni militari ed è collegata dal punto di vista logistico e tecnico a una guerra calda in Ucraina. Il cambiamento di posizione di Schlögel sembra un gesto che ben si adatta all’attuale clima intellettuale: chi sostiene militarmente l’Ucraina è considerato dalla parte giusta della storia. Ma chi ragiona in questo modo rivela più una memoria dimenticata che un nuovo modo di pensare. Nel caso di Karl Schlögel non si tratta di un errore di ragionamento, bensì di una strategia. La classe intellettuale del nostro tempo ha bisogno di narrazioni, non di contraddizioni. Chi sta dalla “parte giusta” può sacrificare la logica. Così l’ex pacifista si trasforma in un ‘realistico’ sostenitore della guerra (a questo punto qualcuno protesterà dicendo: “Potrà anche avere torto, ma non vuole la guerra!”). È vero, non vuole scatenare una guerra! Ma vuole combattere la guerra con la guerra; è quindi un sostenitore della “guerra difensiva”, non tanto per salvaguardare la vita e i beni materiali, quanto per salvaguardare la “dignità”. Questo ci avvicina dannatamente alla logica nazista che credevamo di esserci lasciati alle spalle. Karl Schlögel non rifiuta più la “guerra per affermare interessi politici”, come negli anni ’70, ma solo la “guerra di aggressione”. Tuttavia, tutte le guerre dell’era moderna, compresa l’invasione della Polonia nel 1939, sono state legittimate come guerre difensive. L’ex obiettore di coscienza avrebbe oggi tutte le ragioni per ribadire la sua posizione di allora, come monito che la pace non si difende con l’armamento, ma con la ragione politica, la memoria storica e l’autolimitazione. Schlögel non è un uomo ingenuo. Sa bene quello che dice. Ed è proprio questo che rende la sua argomentazione così inquietante. Quando uno storico del suo calibro afferma che la guerra è “tornata in Europa”, non si tratta di ignoranza, ma di intenzionalità. Conosce le guerre dei Balcani, i bombardamenti della NATO sulla Serbia, le guerre in Cecenia – anche gli armeni appartenevano all’Europa, almeno culturalmente. Sa bene che la guerra non è mai scomparsa dall’Europa. Se ora la fa “ritornare” con l’attacco russo all’Ucraina, allora sposta consapevolmente la prospettiva storica per costruire una linea morale: qui il bene, là il male. Ma questa è la base di legittimazione di tutte le guerre! > “La Germania e l’Europa”, dice, “devono finalmente capire che la Russia di > Putin sta conducendo una guerra contro l’Occidente”. Evidentemente non si è accorto che “l’Occidente”, ovvero la NATO, avanza da decenni contro la Russia. Chi ignora tutto questo non vuole chiarire, ma reinterpretare. A prima vista, l’appello di Schlögel alla “capacità di difesa” sembra ragionevole. Ma proprio uno storico dovrebbe sapere che, storicamente, la capacità di difesa non ha mai protetto dalla guerra. Al contrario: spesso ne è stata il motore. Il riarmo militare che precedeva la Prima guerra mondiale, la competizione tra i sistemi nel periodo interbellico, la corsa agli armamenti nucleari durante la Guerra fredda: tutti questi eventi hanno seguito la stessa logica, ovvero la sicurezza attraverso la forza. Ma questa “sicurezza” è sempre stata un’illusione. Ogni aumento della capacità di difesa ha generato una tensione contraria, ogni riarmo ha provocato un nuovo riarmo. La pace non è mai stata il risultato di questa spirale, ma solo una sua breve pausa. Il fatto che Schlögel ignori questo nesso non è un caso. È un sintomo del nostro presente: gli intellettuali dichiarano che la preparazione alla guerra è politica di pace, perché così vuole il consenso politico-industriale. Che abbia issato la sua bandiera nella giusta direzione del vento è dimostrato non solo dal premio immeritato e dagli applausi vergognosi al suo discorso, ma anche da ciò che Carsten Otte, moderatore culturale della SWF, scrive su di lui e sulla fiera del libro: gli autori che si sono presentati alla fiera del libro in tenuta mimetica militare sono stati «uno spettacolo insolito, ma illuminante». -------------------------------------------------------------------------------- Traduzione dal tedesco di Thomas Schmid. Jürgen Adriaans