AMAZON: FINO A 30MILA LICENZIAMENTI A PARTIRE DA OGGI, CIRCA L’OTTO PERCENTO DELLA FORZA LAVORO DIRETTA
Secondo diverse indiscrezioni da parte di agenzie di stampa, il colosso
dell’e-commerce e dei servizi digitali Amazon sta portando avanti (a partire da
oggi) decine di migliaia di licenziamenti: la cifra di cui si sta parlando è
30mila lavoratori e lavoratrici, su un totale di 350mila dipendenti diretti, che
potrebbero restare a casa. Coinvolti soprattutto gli impiegati degli uffici,
mentre il grosso della forza lavoro di Amazon (oltre un milione e
cinquecentocinquantamila persone) lavora alle dipendenze formali di altre
aziende.
Al centro dei licenziamenti ci sono principalmente due fattori. Il primo è il
boom delle assunzioni durante il primo periodo della pandemia: in questo Amazon
si comporta come le altre aziende tecnologiche negli ultimi anni che già hanno
iniziato i licenziamenti. Il secondo fattore è la possibilità di sostituire il
lavoro fisico con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e in particolare con
l’intelligenza artificiale generativa.
Quella stessa intelligenza artificiale che i guru multi miliardari spacciano
come strumento per superare lavori ripetitivi, a parole proponendo sistemi di
ammortizzatori sociali come il reddito universale. Di fatto, non ci sono mai
politiche redistributive sui grossi profitti delle aziende che permetterebbero
di fungere da ammortizzatore sociale nei confronti di chi perde il lavoro.
Le considerazioni su questi tagli annunciati e sulle conseguenze
dell’intelligenza artificiale con Andrea Daniele Signorelli, giornalista
freelance esperto di tecnologia e diritti digitali, autore del podcast “Crash.
La chiave del digitale” Ascolta o scarica