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Cittadinanza, radice di tutti i diritti
Ecco come la rete di associazioni di e con i migranti Right2Be racconta Sabir, festival della società civile del Mediterraneo, appena conclusosi a Palermo (Palermo dei e con i migranti) Quest’anno siamo stat3 presenti al festival Sabir per portare le nostre voci in vari panel. Venerdì 24 abbiamo partecipato al panel sulla Cittadinanza, tramite il quale abbiamo espresso le nostre criticità sulle normative vigenti in merito alla questione: la politica di questo paese continua a sospendere ed escludere un gran numero di persone che però sono cittadine e cittadini italianə a tutti gli effetti. Perché chi nasce in Italia non può acquisire automaticamente la cittadinanza? Perché chi ha deciso di risiedere in Italia, lavora da anni, paga le tasse e parla la lingua molto bene, a causa di una burocrazia folle deve passare l’inferno per acquisire la cittadinanza? Quando chi ci governa capirà che l’Italia di oggi è diversa dall’Italia del 1992 e che bisogna facilitare la procedura di riconoscimento della cittadinanza? Perché chi nasce in Italia non ha accesso ai diritti che la cittadinanza concede anche se non sa nulla del suo cosiddetto “paese d’origine”? Continueremo a lottare perché il diritto ad avere la cittadinanza sia garantito a tutt3. Nello stesso venerdì, i Ragazzi BayeFall hanno preso parte al panel “Capitan3 coraggios3: criminalizzazione e resistenza in Italia” Sentir parlare di “criminalizzazione” dei *capitani*, che qui in Europa vengono chiamati “scafisti”, ci oltraggia. Sappiamo bene che i veri scafisti sono coloro che costringono le persone a muoversi utilizzando canali non sicuri, sono coloro che stanno a capo del funzionamento della macchina di morte che, per esempio, è stata prodotta dagli accordi con la Libia, sono coloro con i quali tutti i governi di questo paese collaborano da anni per creare frontiere e ostacolare la libertà di movimento per tutt3. Criminali, che se però vengono arrestati saranno liberati e accompagnati a casa con un volo di Stato pagato con le nostre tasse. Non staremo mai in silenzio di fronte a queste ingiustizie, finché gli spostamenti non saranno davvero sicuri e tutti i confini non saranno abbattuti. Sabato 25, infine, la Gambian Association in Palermo é stata parte della discussione tenutasi nel panel sulle “pratiche di decolonizzazione dell’antirazzismo”. L3 compagn3 hanno ribadito con chiarezza che non basta dire che non si è razzisti soltanto “perché si hanno amici stranieri”, ma che l’antirazzismo è una pratica quotidiana che dobbiamo esercitare, vivere e sentire, non solo per convenienza. Abbiamo fatto del nostro meglio per portare la voce e le istanze della comunità straniera all’interno del festival Sabir 2025. Continueremo ad impegnarci in queste e altre lotte, perché è ciò in cui crediamo. Ringraziamo vivamente l’organizzazione del festival Sabir e Arci Sicilia per aver coinvolto la comunità straniera nei vari dibattiti. Redazione Palermo