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GENOVA: NUOVA VITTORIA DEI PORTUALI, NESSUNO SBARCO PER LA NAVE CARICA DI ARMAMENTI. RITIRATO LO SCIOPERO, “NON LAVORIAMO PER LA GUERRA”
Mobilitazione per la Palestina e contro la logistica delle armi. A Genova questa mattina i portuali del collettivo Calp, insieme al sindacato Usb, hanno annunciato che tre container contenenti materiale bellico, destinati a La Spezia e trasportati dalla nave Cosco Pisces, non verranno sbarcati nè a Genova nè a La Spezia. La compagnia Evergreen ha deciso di farli rientrare direttamente verso l’Estremo Oriente, dove erano stati inizialmente caricati. La decisione segue le ampie proteste portate avanti dai lavoratori portuali in questi mesi presso gli scali liguri: “questa decisione rappresenta un risultato concreto dell’azione sindacale e della pressione esercitata da USB, che aveva proclamato 24 ore di astensione dal lavoro per il 5 agosto al terminal PSA Genova Prà”, scrivono i Calp che ribadiscono con forza: “non lavoreremo per la guerra“. Da Genova Josè Nivoi, portuale dei Calp e di Usb. Ascolta o scarica.
VITTORIA DEI PORTUALI DI MARSIGLIA E GENOVA. RIMASTE A TERRA LE MITRAGLIATRICI, LA NAVE CARGO DIRETTA A ISRAELE VIAGGIA VUOTA
Vittoria dei lavoratori solidali con la Palestina al porto Fos-sur-mer di Marsiglia, dove i portuali francesi della CGT si sono rifiutati di caricare 14 tonnellate di munizioni e pezzi di ricambio per fucili mitragliatori israeliani su una nave cargo della compagnia ZIM diretta ad Haifa, Israele. La nave è dovuta ripartire vuota di armamenti israeliani, e vuota farà tappa sabato a Genova soltanto per un “rifornimento tecnico”. Anche nel capoluogo ligure era stata annunciata una mobilitazione contro il genocidio e per la Palestina dai portuali del CALP e dal sindacato di base Usb. Alle 18 di questo venerdì la conferenza stampa dei portuali del CALP e di Usb Porto. Posticipato invece il presidio a domani, sabato, alle 8 del mattino al varco di Ponte Etiopia di Genova per “sorvegliare” i movimenti della nave. L’aggiornamento con Josè Nivoi, del Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova e di Usb. Ascolta o scarica.
DALLA CONDANNA PER IL MASSACRO ALLA DIAZ DI GENOVA A QUESTORE DI MONZA. PROTESTE PER LA NOMINA DI FILIPPO FERRI
Dal prossimo primo giugno Filippo Ferri prenderà servizio come nuovo questore di Monza. A deciderlo il ministro dell’Interno, Piantedosi. Filippo Ferri è però già noto come il poliziotto che nel 2012 venne condannato in via definitiva per le violenze poliziesche nella scuola Diaz durante il G8 di Genova nel 2001. La “macelleria messicana”, come venne definita dallo stesso vicequestore dell’epoca. La Corte europea dei Diritti dell’uomo sancì che quello che i poliziotti italiani fecero nell’irruzione alla scuola Diaz fu tortura. Erano i primi mesi del secondo Governo Berlusconi, i giorni del G8 di Genova, degli spari per mano di un carabiniere in Piazza Alimonda e l’omicidio di Carlo Giuliani, erano i giorni dei manifestanti caricati e picchiati in tutta la città. L’irruzione di 300 agenti nella scuola Diaz in cui dormivano alcuni attivisti del social forum doveva essere una retata contro i famigerati “black block”. Si rivelò una spedizione punitiva: 61 i manifestanti feriti, 3 in prognosi riservata, uno in coma. Quasi 100 le persone fermate. Le indagini successive rivelarono, poi, che le molotov attribuite ai manifestanti non si trovavano all’interno della scuola Diaz ma che fu la polizia a portarle all’interno. La maggior parte dei processi alle forze dell’ordine finirono in prescrizione. Ai microfoni di Radio Onda d’Urto Mario di Vito, giornalista de Il Manifesto e autore di un articolo sul tema. Ascolta o scarica. La nomina a questore di Monza di Filippo Ferri è stata criticata da cittadini e realtà politiche del territorio coinvolto: assessori, consiglieri comunali, ex parlamentari, avvocati e insegnanti di Monza hanno redatto una lettera aperta per chiedere al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di revocarne la nomina, mentre la senatrice di Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi ha presentato un’interrogazione parlamentare. Un’altra ancora è stata annunciata dal Partito Democratico. Sulla raccolta firme che ha raggiunto le 12mila adesioni e la lettera aperta a Piantedosi, Alessandro Gerosa, uno dei promotori della raccolta firme. Ascolta o scarica.  
ELEZIONI AMMINISTRATIVE MAGGIO 2025: GENOVA E RAVENNA AL CENTROSINISTRA SUBITO, A MATERA E TARANTO BALLOTTAGGIO. AFFLUENZA AL 56%.
Chiuse nel pomeriggio di lunedì 26 maggio 2025 le elezioni amministrative in 128 Comuni, tra cui 1 capoluogo di Regione, Genova, e 3 di provincia, Ravenna, Taranto e Matera. Lo scrutinio, a rilento, procede. Risultati definitivi tra la tarda serata di lunedì 26 maggio e la mattinata di martedì 27 maggio. Sul fronte dei dati della tornata elettorale, l’ultima prima dei referendum dell’8 e 9 giugno, in primo piano l’affluenza, sopra il 56%, in linea con il voto precedente e senza invece il calo di diversi punti che si registrava fino a ieri sera. Ad alzare la media Genova, che passa dal 44% al 52% e dove il centrosinistra extralarge genovese, con la candidata Salis, vince al primo turno; al momento è al 54%. Primo turno con il centrosinistra vincente anche a Ravenna; Barattoni è al 57%. Nelle altre due città sarà invece necessario il secondo turno. Centrosinistra pure qui in testa: a Taranto Bitetti (37%) di Pd, Avs e centristi (ma non M5S) è avanti sul candidato civico (ma in realtà leghista) Tacente al 27%, davanti al centrodestra ufficiale di Lazzaro. A Matera avanti Cifarelli (centrosinistra, senza M5S), al 42%, con il centrodestra di Nicoletti al 39%. Sul voto più significativo, quello di Genova, che torna al centrosinistra dopo 8 anni con noi Domenico Megu Chionetti, consigliere nazionale del Cnca e storico volto della Comunità San Benedetto al Porto, quella guidata per decenni da don Andrea Gallo. Ascolta o scarica Ancora elezioni: tra la trentina di Comuni non capoluogo ma comunque sopra i 15mila abitanti dove si stanno ancora scrutinando le schede ci sono, in Lombardia, Saronno, Cernusco sul Naviglio, Desio e Rozzano. Al centro Italia ci sono Assisi, Osimo, Ortona e Sulmona; più a sud Giugliano, Capaccio, Nola, Rende, Lamezia Terme, Isola di Capo Rizzuto. Nel Bresciano votava invece solo a San Felice del Benaco, 3.500 residenti, a due passi da Salò. Qui Marzia Manovali è la nuova sindaca. L’affluenza al 59%, in netto calo rispetto al 68,5% di un anno fa, con la sindacatura di Lorenza Baccolo durata solo pochi mesi per problemi di eleggibilità della stessa sindaca e conseguenti dimissioni di massa nella maggioranza
#Genova, sabato 24 maggio, ore 17.00 - Presentazione del volume "La #scuola va alla #guerra. Inchiesta sulla militarizzazione dell'#istruzione in Italia" @manifestolibri
ELEZIONI COMUNALI, DOMENICA E LUNEDÌ, PER 117 COMUNI. TRA LE PRINCIPALI CITTÀ GENOVA, TARANTO E RAVENNA. I COMMENTI
Domenica e lunedì, 25 e 26 maggio, in 117 Comuni si vota per l’elezione di sindaco o sindaca e per il rinnovo dei consigli comunali. Tra le principali città al voto, ci sono Genova, Taranto e Ravenna. A Ravenna sono sette i candidati sindaci per succedere a Michele de Pascale, eletto alla presidenza della Regione Emila-Romagna: Alessandro Barattoni (Pd, Ama Ravenna, Movimento 5 Stelle, Progetto Ravenna, Partito Repubblicano Italiano e Alleanza Verdi e Sinistra); Miserocchi di Ravenna al Centro; Nicola Grandi (Fratelli d’Italia, Forza Italia, Viva Ravenna); Giovanni Morgese (Democrazia Cristiana); Marisa Iannucci (Ravenna in Comune, Rifondazione comunista, Potere al Popolo, Pci); Veronica Verlicchi (La Pigna); Alvaro Ancisi (Lega-Ancisi sindaco Lista Per Ravenna-Popolo della Famiglia e Ambiente e Animali). * Quali sono le questioni aperte a Ravenna in vista del voto, in un territorio conteso dal colosso energetico Eni e da Snam per l’estrazione delle risorse? Un commento, dal basso, dei comitati che animano la lotta contro il “Ravenna CCS” con Pippo Tadolini, del Coordinamento Ravennate Per Il Clima Fuori dal Fossile. Ascolta o scarica. Anche Taranto è atteso il voto per il rinnovo di sindaco e amministrazione. Qui la commissione Antimafia ha segnalato 5 candidati consiglieri “impresentabili” a vario titolo: chi è stato condannato per corruzione, chi è accusato di turbativa o traffico di influenze. A correre per la fascia tricolore sono Bitetti (Pd-Avs), mentre il M5S propone l’unica donna, Angolano. Andando a destra invece FdI-FI puntano sullo storico boss regionale di Confagricoltura, Lazzaro; sempre di area centrodestra (Udc e dintorni) è Tacente. Ci sono poi due outsider, il civico Di Bello e Mario Cito (sovranista di destra). * Taranto è al centro anche di una nuova ondata di crisi occupazionale e aziendale dell’ex Ilva. Il commento ai microfoni di Radio Onda d’Urto di Simona, del Comitato Cittadini e Lavoratori Liberi e Pensanti. Ascolta o scarica. E’ al voto, questa domenica e lunedì, anche Genova, dopo che a ottobre 2024 l’allora primo cittadino Marco Bucci è stato eletto presidente di Regione Liguria, a seguito del terremoto politico che ha portato l’ex presidente di Regione Toti agli arresti domiciliari. Sono sette i candidati in corsa, anche se risulta de facto una gara a due: per la coalizione di centrodestra c’è il vicesindaco facente funzioni Pietro Piciocchi, per quella di centrosinistra Silvia Salis, vice del presidente nazionale del Coni, con un campo “larghissimo” composto da Avs al Pd, dai M5s ai renziani e ad Azione. * Da Genova Domenico “Megu” Chionetti, del consiglio nazionale del Cnca. Ascolta o scarica.
#pontesullostretto La cosa che più mi ha profondamente impressionato della presunta "fuga di notizie" sulle inchieste della DDA su #ndrangheta è che i possibili "informati" sarebbero due (ex) capi della #polizia, con ruoli chiave a #Genova contro i manifestanti #NoG8