Sicurezza Stradale: educazione o repressione? Il ruolo delle forze dell’ordine nelle scuole
Abbiamo ricevuto varie segnalazioni di genitori ed insegnanti che ritengono
inopportuna e pedagogicamente sconveniente la presenza delle forze armate e
delle forze dell’ordine nelle scuole.
La nozione di sicurezza stradale viene precisata nella homepage del Ministero
delle Infrastrutture, il cui obiettivo dichiarato è quello di sviluppare la
cultura della “sicurezza stradale” per promuovere una nuova etica
comportamentale nel rispetto della vita e della persona umana Sicurezza stradale
| Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
Difficile non concordare con questi sani principi, soprattutto se poco abituati
alle insidie linguistiche e politiche occultate dietro un messaggio esortativo a
comportamenti rispettosi della collettività.
Tuttavia, se volessimo prendere in parola l’impegno governativo, dovremmo
chiedere se le condizioni di vita e di detenzione nelle carceri o in un CPR
siano rispettose della vita e della dignità umana o se la devastazione dei
territori per costruire grandi ed inutili opere non sia l’esatto contrario degli
impegni professati come mission dell’intero operato ministeriale.
Senza dubbio invocherebbero per noi il terrorismo della parola presente nel
pacchetto sicurezza o ci beccheremmo la facile accusa di disfattismo o di
atteggiamenti pregiudiziali.
Sia quindi consentito giocare con la parola, tuttavia nel rispetto per la vita e
per la persona umana dovrebbe rientrare anche un insieme di pratiche e modelli
comportamentali improntati al rifiuto della guerra e di ogni scappatoia
securitaria che annienta il sapere critico e la stessa apertura mentale.
I principali strumenti del Ministero sono il ricorso a uomini e donne in divisa,
prevalentemente della Polizia Stradale, per progetti educativi all’interno delle
scuole e di ogni ordine e grado dove entrano regolarmente con la divisa di
ordinanza interessati alla tutela non tanto della funzione educante ormai a
carico delle Forze dell’ordine, quanto del messaggio lanciato dalla divisa
stessa.
E quindi capita di trovarsi davanti a una lezione sugli strumenti atti al
controllo delle infrazioni e della circolazione, alla mera esaltazione di
autovelox, photored e simili trasmettendo l’idea che solo in presenza di
strumenti punitivi e sanzionatori si possa raggiungere lo scopo di garantire la
sicurezza stradale.
Forse un educatore riuscirebbe a trasmettere anche altri messaggi di natura
etica, potrebbe educare non alla rigida obbedienza di norme, ma a collocare le
stesse dentro un contesto sociale che prima di ogni forma repressiva dovrebbe
educare e trasmettere dei messaggi di responsabilità e responsabilizzazione
verso gli altri.
Fonti:
https://www.ilrestodelcarlino.it/cesena/cronaca/la-polizia-sale-in-cattedra-b99ecbf4
https://www.ilrestodelcarlino.it/reggio-emilia/cronaca/piccoli-alunni-a-lezione-di-648c707b
https://www.ilrestodelcarlino.it/ancona/cronaca/i-bambini-della-montalcini-incontrano-7e36fd1c
Federico Giusti, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università