MIGRANTI: ANCORA MORTI NEL MEDITERRANEO. “ITALIA E MALTA SAPEVANO, MA NON HANNO INVIATO I SOCCORSI IN TEMPO”
La guardia costiera ha recuperato altri 7 corpi di migranti – un uomo, cinque
donne e un minore – morti nel naufragio avvenuto nella notte tra il 16 e il 17
ottobre. Si stima fossero 35 le persone a bordo dell’imbarcazione, ma con il
recupero di oggi, mercoledì 22 ottobre, il conteggio delle vittime sale a 20.
Alarm Phone aveva ricevuto la chiamata d’aiuto nel pomeriggio del 16 ottobre e
chiesto a Italia e Malta di prestare immediatamente soccorso. Nessuno ha
risposto, almeno fino a quando non è stato troppo tardi. “Una motovedetta le
avrebbe potute salvare in 1 ora e 40 minuti”, denuncia Sea Watch Italy sui
propri profili social, intravedendo nell’ormai consueto lassismo delle
istituzioni nel rispondere e attivare la macchina dei soccorsi l’ennesima
riprova del “razzismo sistemico che permea la nostra società” – come riporta la
portavoce dell’ong ai nostri microfoni.
Intanto poco più a sud, in Tunisia, 40 migranti – tra cui anche neonati – sono
morti dopo che la loro imbarcazione si è capovolta al largo della costa di
Salakta. 30 i sopravvissuti.
Il racconto e il commento di Chiara di Alarm Phone Ascolta o scarica
Il punto di vista e l’analisi di Giorgia Linardi, portavoce di Sea Watch Italy
Ascolta o scarica