4 novembre 2025: Convegno nazionale – formazione online “La Scuola non si arruola”
IL 4 NOVEMBRE NON È LA NOSTRA FESTA! CONTRO LA MILITARIZZAZIONE DELLA CULTURA,
CONTRO IL RIARMO E LE POLITICHE DI GUERRA, PER SOSTENERE LA PALESTINA.
COSTRUIAMO L’ALTERNATIVA.
CONVEGNO NAZIONALE ONLINE ISCRIVERSI SU PIATTAFORMA SOFIA (ID CORSO 101607) O
TRAMITE LINK: HTTPS://FORM.JOTFORM.COM/USB_SCUOLA/CONVEGNO-4-NOVEMBRE
Con la legge n. 27 del 1 marzo 2024 è stata istituita, il 4 novembre, la
Giornata dell’unità nazionale e delle forze armate, data in cui i/le docenti
delle scuole di ogni ordine e grado vengono invitati/e ad accompagnare i propri
studenti e studentesse a celebrazioni che esaltano i valori della patria e del
sacrificio, con particolare riferimento al primo conflitto mondiale.
«Si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi
molto giovani, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di
Patria e di attaccamento al dovere: valori immutati nel tempo, per i militari di
allora e quelli di oggi», recita la legge.
Si tratta invece, a nostro avviso, di un salto di qualità della ideologia
militarista che porta dentro le scuole di ogni ordine e grado una forte ventata
di nazionalismo, attraverso la retorica del compimento dell’unità nazionale, e
di militarismo, con ampio ricorso alla retorica del sacrificio. La storia ci
ricorda invece che la Prima Guerra Mondiale fu, per il nostro Paese, oltre che
un atto di aggressione, una vera e propria carneficina.
Simili celebrazioni – la prima guerra Mondiale venne preceduta da aggressioni
coloniali dell’Italia monarchica e liberale che cercava di entrare nel novero
delle grandi potenze – rappresentano dunque un ulteriore passo avanti rispetto
al processo di normalizzazione della guerra, in un contesto Europeo e mondiale
che, con i progetti di riarmo e l’investimento di ingentissime risorse nella
difesa e nella sicurezza, avrà presto ripercussioni dirette sulle spese sociali,
sul welfare, sull’istruzione, sulla sanità.
Questo anno poi è purtroppo tragicamente automatico parlare del genocidio in
Palestina, espressione più evidente di quel riordinamento
economico-politico-militare mondiale che non può prescindere dalla guerra e dal
colonialismo. Un Genocidio in diretta e in corso, che il mondo della scuola non
vuole appoggiare ma vuole anzi in ogni modo contrastare.
Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle Università
consideriamo il 4 novembre non una giornata di festa e da celebrare, ma
piuttosto una giornata di lutto. Una narrazione falsa che tace sulla violenza e
le distruzioni della guerra, che marginalizza la cultura della pace e
l’educazione improntata sulla risoluzione pacifica dei conflitti.
Ci opponiamo con forza e determinazione al militarismo e alla guerra e a gran
voce diciamo “Il 4 novembre non è la nostra festa!”, invitando così i/le docenti
a disertare le iniziative ad esso legate, a denunciarle e a partecipare al
convegno che abbiamo organizzato per il mattino e alle mobilitazioni previste
per il pomeriggio in tutta Italia.
PER QUESTI MOTIVI, INSIEME AL CESTES, L’OSSERVATORIO CONTRO LA MILITARIZZAZIONE
DELLE SCUOLE E DELLE UNIVERSITÀ HA ORGANIZZATO PER IL 4 NOVEMBRE 2025 UN
CONVEGNO NAZIONALE ONLINE VALIDO COME CORSO DI AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE CON IL
SEGUENTE PROGRAMMA:
8.15-8.30 ACCOGLIENZA IN PIATTAFORMA
Roberta Leoni, docente e presidente Osservatorio contro la
militarizzazione
delle scuole e delle università
Cultura della difesa e militarizzazione dell’istruzione
Luciano Vasapollo, direttore CESTES, Università La Sapienza Roma
Una politica culturale del sociale per il mondo multipolare della pace
Antonio Mazzeo, docente e giornalista
Rearm Europe e militarizzazione
del sapere
Marco Meotto, docente e ricercatore
Sguardi coloniali. Il genocidio
nella didattica della storia: dall’inizio del
Novecento
alla Palestina odierna
Mjriam Abu Samra, ricercatrice e attivista italo-palestinese
Critica decoloniale dell’accademia neoliberale: la conoscenza
non marcia
Raffaele Spiga, BDS Italia
Boicottare il pensiero unico militare
Tommaso Marcon, studente, OSA
La militarizzazione della formazione, tra scuola gabbia e Valditara
Leonardo Cusmai, studente universitario Cambiare Rotta
L’università ai tempi della crisi
tra militarizzazione, repressione
e riforme
Roberta Leoni
Conclusioni
Modera: Lorenzo Giustolisi, CESTES
MODALITÀ DI ISCRIZIONE: È POSSIBILE ISCRIVERSI SU PIATTAFORMA SOFIA (ID CORSO
101607) O TRAMITE LINK: HTTPS://FORM.JOTFORM.COM/USB_SCUOLA/CONVEGNO-4-NOVEMBRE
MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE: IL LINK CON CUI CONNETTERSI VERRÀ INVIATO VIA MAIL.
Il CESTES è ente accreditato al MIM, per il corso si può fruire di un permesso
giornaliero
per formazione ai sensi del’ art. 36 del CCNL 2019/21
Per info:
scrivere a info@formazione-cestes.it
o telefonare a Silvia Bisagna
349/7221900
FUORI I MILITARI, IL MILITARISMO E LA GUERRA DALLA SCUOLA!
COSA POSSIAMO FARE SE IL 4 NOVEMBRE SIAMO INDIVIDUATI COME ACCOMPAGNATORI/TRICI
A INIZIATIVE PER
LA GIORNATA DELLE FORZE ARMATE?
1) Iscriverci al convegno organizzato dall’Osservatorio per la mattina del 4
novembre (consulta il sito dell’Osservatorio per prendere visione del programma
e scaricare il modulo di domanda da produrre alla scuola); la formazione è un
diritto: come docenti abbiamo 5 giorni all’anno di permesso retribuito per la
formazione e se il preside dovesse fare problemi nella concessione del permesso,
si può scrivere
all’Osservatorio (osservatorionomili@gmail.com) e avrete il supporto, anche
normativo, necessario;
2) Presentare una dichiarazione di indisponibilità o una rimostranza (in
allegato o da scaricare dal sito dell’Osservatorio); si tratta di un documento
in cui si ribadisce la propria obiezione di coscienza relativamente alla
presenza dei militari in ambiente scolastico; il preside potrebbe o individuare
un/a sostituto/a oppure procedere con ordine di servizio oppure tacere; nel
secondo e terzo caso consigliamo di procedere con la procedura prevista per la
rimostranza che comunque può essere presentata anche indipendentemente dalla
dichiarazione di indisponibilità. Ricordiamo che, in ogni caso, se l’attività
prevista per il 4 novembre si tenesse fuori dalla scuola, non sussiste alcun
obbligo per il docente di
accompagnare la classe (le uscite didattiche sono svolte sempre su base
volontaria);
Presentare un atto di rimostranza, un atto perfettamente legale e previsto dalla
normativa in base al quale un dirigente della pubblica amministrazione non può
impartire ordini con vizi legislativi. Se vi viene chiesto di accompagnare una
classe a una qualche forma di parata militare senza che questa attività sia
stata deliberata dal Collegio Docenti e/o dal Consiglio di Classe, potete
opporvi.
Di fronte a una circolare che vi individua come accompagnatori/trici dovete
richiedere (per scritto) un ordine di servizio; quando arriva l’ordine di
servizio potete utilizzare il modello di atto di rimostranza scaricabile dal
sito dell’Osservatorio (meglio protocollare il tutto nella segreteria della
scuola). Di fronte a una rimostranza, il preside ha due strade:
a) Non risponde; a questo punto la rimostranza si intende accolta e non sussiste
più l’obbligo previsto dalla circolare o dall’ordine di servizio su cui la
rimostranza stessa è stata prodotta;
b) Il preside reitera l’ordine di servizio; a questo punto il lavoratore ha due
scelte: o ottempera oppure decide di resistere con la consapevolezza che può
incorrere in provvedimenti disciplinari (sui quali l’Osservatorio dà la massima
disponibilità a dare l’eventuale copertura legale).
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