SUDAN: IL CONFLITTO DIMENTICATO A RISCHIO “SCENARIO LIBICO”, 25 MILIONI I DENUTRITI
Un attacco di droni ha colpito questa mattina le vicinanze dell’aeroporto
internazionale della capitale del Sudan, Khartoum. Il raid avviene a un giorno
dalla riapertura dello scalo per la prima volta in oltre due anni di guerra
civile tra l’esercito regolare e le Forze di Supporto Rapido, le milizie
paramilitari. I voli nazionali avrebbero dovuto riprendere una volta completati
i preparativi tecnici e operativi. Non vi è stata alcuna rivendicazione
immediata di responsabilità e non sono state rilasciate informazioni sulle
vittime o sui danni.
L’aeroporto è chiuso da quando, ad aprile 2023, sono scoppiati gli scontri che
hanno causato gravi danni alle infrastrutture vitali della capitale. Testimoni
hanno riferito di aver sentito i droni nel centro e nel sud di Khartoum e i
suoni delle esplosioni nell’area dell’aeroporto dalle 4.00 alle 6.00 ora locale.
L’attacco è il terzo in sette giorni contro la capitale da parte dei droni, che
la scorsa settimana hanno preso di mira la capitale Khartoum per due giorni
consecutivi, colpendo anche due basi militari nel nord-ovest della città.
Nel conflitto dimenticato iniziato nell’aprile del 2023, 12 milioni di persone
sono fuggite dalla propria abitazione (4 milioni quelle che hanno lasciato il
Sudan), 30 milioni necessitano di aiuti umanitari e 25 milioni vivono
l’insicurezza alimentare.
Per porre un argine al conflitto dimenticato e alla gravissima crisi umanitaria,
i Missionari Comboniani chiedono al Governo Italiano, tramite i canali di
Nigrizia, un intervento urgente per istituire corridoi umanitari protetti per i
civili bloccati senza cibo a El Fasher, città assediata in Darfur.
Altra notizia che andiamo ad approfondire riguarda la banca BNP Parisbas: la
scorsa settimana è stata condannata da un tribunale di Manhattan a pagare oltre
20 milioni di dollari a tre rifugiati sudanesi, ora residenti negli Stati Uniti,
che le avevano fatto causa con l’accusa di avere contribuito ai crimini del
regime, quello di Omar al-Bashir, al quale la banca aveva offerto i suoi servizi
tra il 1997 e il 2011.
Crollo delle azioni in borsa, con i vertici della banca e gli investitori che
ora temono di vedersi sommergere da migliaia di richieste di risarcimento, dopo
che il “caso pilota” è andato a segno. A detta degli analisti di BDL Capital
Management “il numero potenziale di vittime coinvolte – circa 23.000 persone –
espone la banca a un rischio teorico di risarcimenti fino a 150 miliardi di
dollari”.
L’approfondimento con Brando Ricci, giornalista di Nigrizia. Ascolta o scarica