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Cloudflare spiega che cosa è successo. Tutta colpa di una configurazione
Lo scorso 18 novembre (intorno a mezzogiorno secondo l'ora italiana) la rete di Cloudflare ha registrato un'interruzione significativa che ha impedito la corretta consegna del traffico verso numerosi siti e servizi che utilizzano la sua infrastruttura. L'incidente è durato complessivamente circa tre ore per il ripristino principale e fino a sera per la risoluzione definitiva di alcuni effetti residui. Ha generato errori HTTP 5xx su scala globale e ha reso inaccessibili piattaforme come X, ChatGPT, Spotify, Zoom, Shopify, League of Legends e molte altre, inclusi dashboard e API di Cloudflare stessa. Cloudflare ora ha spiegato quale sia stata la causa di tutto: essa è da ricondurre a un file di configurazione utilizzato dal modulo Bot Management per identificare e bloccare traffico malevolo o automatizzato. Questo file viene generato automaticamente ogni cinque minuti tramite una query su un cluster di database ClickHouse. Una modifica alle autorizzazioni implementata progressivamente sul cluster per migliorare la gestione dei permessi ha portato a un raddoppio improvviso delle dimensioni del file, che ha superato i limiti gestibili dal software presente sulle macchine responsabili dell'instradamento del traffico. Articolo completo qui
Down del cloud Amazon: la sovranità digitale europea è una presa in giro
Per quasi tutta la giornata di lunedì 14 ottobre, grossi problemi con il cloud di Amazon, cioè Amazon Web Services, hanno bloccato tanti servizi nel mondo, anche in Italia. Ma attenzione: la causa del down è negli Usa, non in Europa. E allora smettiamola di parlare a vanvera di sovranità digitale europea e italiana e cominciamo a farla sul serio In Italia per quasi un giorno intero – almeno secondo Downdetector come riportato ma molti giornali – ci sono stati forti disservizi in Fastweb, Vodafone, TIM, Wind, Iliad, CoopVoce, OpenFiber, e in Agenzia delle Entrate, Poste Italiane, Intesa San Paolo. Il guasto ha interessato la regione US-EAST-1, con datacenter in Virginia, Stati Uniti. E allora perché sono andati offline servizi pubblici come l'Agenzia delle Entrate o Poste? In sostanza: cosa ci fanno i dati e i programmi del Ministero delle Entrate e di Poste Italiane in Virginia (USA)? Alla faccia della sovranità digitale! Leggi l'articolo di Vannini oppure ascolta il suo podcast
Guasto per Amazon AWS, down per numerosi servizi
Amazon ha fatto sapere di aver identificato la causa del problema e ha annunciato: "Continuiamo a osservare un ripristino nella maggior parte dei servizi interessati". Secondo quanto riportato da Downdetector, i problemi hanno riguardato diversi servizi e piattaforme fra cui WhatsApp, Open AI, Canva, Clash Royale, Perplexity, Amazon stessa, Airbnb, Intesa San Paolo, Tim, l’Agenzia delle Entrate, Vodafone, Fastweb, Google, Iliad, WindTre e Cloud e Poste Italiane. Questo genere di avvenimenti è un monito al delegare servizi importanti, magari di interesse pubblico, oltre a quelli commerciali, su infrastrutture private in mano ai broligarchi. Link all'articolo qui