Il Presidente del Consiglio Regionale della Sardegna e il negato incontro con i manifestanti contro la Rwm, fabbrica di bombe, droni killer e munizioni
Ieri, 17 ottobre 2025, sotto il Palazzo del Consiglio Regionale della Sardegna,
si è tenut0 un sit-in, promosso dal Comitato Sa Paxi , formato da 40 Movimenti,
Comitati e Associazioni, per chiedere alla Regione Sardegna di prendere una
posizione netta in relazione alla “valutazione d’impatto ambientale”
dell’ampliamento della RWM – Rheinmetall , fabbrica di bombe, droni killer e
munizioni di Domusnovas/Iglesias .
Il comuncato diffuso alcuni giorni prima affermava: “Chiediamo ai
𝗗𝗲𝗰𝗶𝘀𝗼𝗿𝗶 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗶, alla 𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮
𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮 𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮 𝗧𝗼𝗱𝗱𝗲 e alla sua 𝗚𝗶𝘂𝗻𝘁𝗮, al
𝗣𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗖𝗼𝗺𝗮𝗻𝗱𝗶𝗻𝗶 e ai 𝗖𝗮𝗽𝗶𝗴𝗿𝘂𝗽𝗽𝗼 𝗱𝗲𝗹
𝗖𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗥𝗲𝗴𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲, che hanno tutti gli strumenti per
attivare in Sardegna la Lᴇɢɢᴇ 185/90 — sull’esempio di altre Regioni, come la
Regione Lazio, che hanno approvato leggi regionali con il medesimo fine — di
essere ricevuti in delegazione per conoscere quali azioni, progetti e
provvedimenti intendano adottare per la 𝗿𝗶𝗰𝗼𝗻𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮
𝗳𝗮𝗯𝗯𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝗯𝗼𝗺𝗯𝗲 𝗥𝗪𝗠 𝗱𝗶
𝗗𝗼𝗺𝘂𝘀𝗻𝗼𝘃𝗮𝘀/𝗜𝗴𝗹𝗲𝘀𝗶𝗮𝘀 in lavori utili per la vita, il benessere
dei lavoratori e delle popolazioni del territorio del Sulcis/Iglesiente.
Le grandi manifestazioni di questi mesi a favore del popolo palestinese, contro
il 𝐠𝐞𝐧𝐨𝐜𝐢𝐝𝐢𝐨 𝐜𝐚𝐮𝐬𝐚𝐭𝐨 𝐝𝐚𝐥𝐥’𝐞𝐬𝐞𝐫𝐜𝐢𝐭𝐨 𝐝𝐞𝐥
𝐠𝐨𝐯𝐞𝐫𝐧𝐨 𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐝𝐢 𝐈𝐬𝐫𝐚𝐞𝐥𝐞, hanno messo in evidenza
come i sardi, con in testa centinaia di migliaia di giovani, ripudino lo
sterminio e le guerre, che sono alimentate dalle armi sempre più sofisticate e
potenti, costruite anche in Sardegna, come da tempo denunciamo, dalla fabbrica
RWM di Domusnovas/Iglesias.
Non basta manifestare a favore della Pace e per il Disarmo: occorrono
𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐞 𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐜𝐨𝐧𝐜𝐫𝐞𝐭𝐞, non più rinviabili, con le
quali i Decisori Politici, insieme alla Società Civile Sarda, intraprendano il
percorso per riconvertire questa fabbrica d’armi”.
Una richiesta d’incontro con le massime autorità, in particolare indirizzata al
Presidente del Consiglio Regionale Comandini, anche per sollecitare la
riconversione della fabbrica di morte “in lavori utili per la vita, il benessere
dei lavoratori e delle popolazioni del territorio del Sulcis/Iglesiente”. La
richiesta non è stata accolta, suscitando notevole sconcerto, ben sintetizzato
nel comunicato diramato oggi dalla Rete Warfree: “Il rifiuto del Presidente
Comandini di incontrare la delegazione dei partecipanti alla manifestazione
svoltasi ieri […] contro l’ampliamento della fabbrica di bombe, droni killer e
munizioni Rwm (che si estende ormai sui territori di Iglesias, Domusnovas e
Musei), non è di certo un bel segnale per la Sardegna.
Foto di Pierpaolo Loi
Se il rappresentante massimo del parlamentino sardo non dialoga, a prescindere
dalle opinioni che può avere, con chi rappresenta un posizione contraria alla
guerra, e all’economia di guerra, diffusa in ogni parte dell’isola, significa
che c’è un problema di democrazia che probabilmente ha a che fare con le forti
pressioni politico-partitiche che stanno caratterizzando la vicenda Rwm, così
come tante altre questioni economiche e occupazionali dell’isola; con spinte
dall’alto (governo nazionale), dai lati (forze politiche di minoranza e anche di
maggioranza, in Regione) e … dal basso (i cittadini che chiedono a gran voce
scelte industriali ed economiche lungimiranti e rispettose della qualità e della
vocazione dei territori)”.
La mobilitazione continua domani, Domenica 19 ottobre 2025, con una
manifestazione di fronte allo stabilimento RWM organizzata da il “Coordinamento
STOP RWM” e il “Comitato sardo di solidarietà con la Palestina”. Le motivazioni
nel volantino pubblicizzato: “Dal 2010 la società RWM si è installata nel Sulcis
per produrre esplosivi ed ordigni da guerra, per conto della multinazionale
Rheinmetall, con sede in Germania.
Nel 2021 RWM ha stretto un accordo con la società israeliana Uvision, per
produrre su licenza i droni killer della serie Hero.
Il loro mortifero business alimenta i peggiori teatri di guerra del pianeta:
Palestina, Yemen, Ucraina, Kurdistan …
Un business talmente lucroso che lo stabilimento di Domusnovas-Iglesias è
costretto a lavorare sette giorni su sette e 24 ore su 24. RWM ha avuto bisogno
di ampliarlo, rapidamente e senza tanti scrupoli, in violazione di tutta la
normativa di protezione dell’ambiente, della sicurezza e della salute umana. Per
questa ragione i nuovi reparti, costruiti abusivamente tra il 2018 e il 2021,
non sono mai potuti entrare in produzione, tuttavia ci sono enormi pressioni da
parte dell’azienda e del governo per ottenere una sorta di sanatoria dalla
Regione Sardegna (attraverso la procedura di VIA ex-post)”.
BASTA ACCORDI PER LA PRODUZIONI DI ARMI CON SOCIETÀ ISRAELIANE COINVOLTE NEL
GENOCIDIO A GAZA
FERMIAMO IL FOLLE RIARMO EUROPEO E L’ESPORTAZIONE DI ARMI VERSO PAESI IN GUERRA
NON PIEGHIAMOCI ALLE ESIGENZE DELLA GUERRA E DEL PROFITTO DI CHI FABBRICA ARMI
NESSUNA AUTORIZZAZIONE A CHI LUCRA SULLA GUERRA E LA PREPARA, DEVASTANDO
L’AMBIENTE
NESSUNA AUTORIZZAZIONE AMBIENTALE POSITIVA PER LA FABBRICA DELLE BOMBE RWM
Pierpaolo Loi