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La leva della rana bollita
Le elezioni regionali in Veneto, Campania e Puglia hanno lasciato un panorama politico non poco cambiato nel giro di pochi giorni. Se la coalizione di centrosinistra continua ad avere i suoi problemi di disfunzionalità, quella di destra è se possibile sotto tensioni ancora maggiori: non solo per la vittoria del Campo largo in Campania e in Puglia, ma soprattutto per la sconfitta di Fratelli d’Italia nella corsa interna in Veneto.  Queste nuove dinamiche hanno immediatamente portato a confronti interni: prima sulla legge sul consenso, silurata dalla Lega con Matteo Salvini che sperimenta il posizionamento del proprio partito in un quadro espressamente maschilista, ma anche nel dibattito interno tra nuova naja e leva “su base volontaria,” un dibattito che attraversa la destra, divisa tra sogni di educazione disciplina e autorità, e le “necessità” espresse dall’esercito, nel contesto del sempre più affamato riarmo che interessa tutti i paesi europei.  Con: Arianna Bettin, Alessandro Massone The Submarine racconta il mondo dalla parte molti. Sostieni la nostra informazione indipendente, ricevi tutti i giorni tutte le informazioni che ti servono Iscriviti gratis per 7 giorni
La scuola che sogna il governo: molto latino e pochi soldi
Venerdì alcune sigle studentesche hanno indetto uno sciopero per protestare contro la scarsa attenzione del governo verso la scuola e l'università. L'esecutivo è prontissimo a intervenire sulla didattica con idee retrograde e discutibili, mentre è molto meno interessato ad aprire il portafoglio per investimenti sul personale e le strutture. Questi interventi sono urgenti, come tutti quelli che possono influire sugli stipendi italiani: negli ultimi cinque anni, infatti, l'inflazione è volata, con aumenti di ben il 25% dei prezzi sui generi alimentari. Anche qua, però, l'interesse del governo scarseggia. C'è una buona notizia, però. Un accordo tra maggioranza e opposizione ha reso possibile approvare un aggiornamento del reato di violenza sessuale: è stata riconosciuta la necessità del consenso per un rapporto sessuale, allineando l'italia alle linee guida internazionali in materia. Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin The Submarine racconta il mondo dalla parte molti. Sostieni la nostra informazione indipendente, ricevi tutti i giorni tutte le informazioni che ti servono Iscriviti gratis per 7 giorni
Facciamo il ponte..?
In una puntata registrata in pieno spirito di Halloween, Stefano, Arianna e Alessandro parlano dello spettro che si aggira tra Palazzo Chigi e Villa Patrizi: quello del progetto per il ponte sullo Stretto, messo in stop dalla Corte dei conti. Parliamo di quanto sia importante che la politica sia in grado di lanciarsi in “grandi opere,” ma che siano opere che hanno davvero un impatto positivo e che portino a pioggia a ulteriori investimenti per i territori, cosa che finora non c’è stato segnale sia il caso del ponte sullo Stretto.  Il governo ha reagito con grande frustrazione alla bocciatura, e, anche se ora sta cercando di abbassare i toni, Meloni e Salvini hanno immediatamente fatto confluire lo scontro con le crescenti tensioni tra governo e magistratura. Tensioni che nei prossimi mesi non potranno che farsi più forti, con i partiti di governo che dovranno fare campagna per il prossimo referendum sulla riforma della giustizia. Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin, Alessandro Massone The Submarine racconta il mondo dalla parte molti. Sostieni la nostra informazione indipendente, ricevi tutti i giorni tutte le informazioni che ti servono Iscriviti gratis per 7 giorni
Come rubare legalmente (?) i soldi alla Russia
Le autorità europee continuano a essere in tensione — e confusione — su come utilizzare i beni russi congelati, molti fin dall’invasione dell’Ucraina, per assistere Kyiv. Durante il vertice di Bruxelles di venerdì, è stato eliminato il passaggio in cui il Consiglio europeo invitava la Commissione europea a presentare un piano per l’“utilizzo graduale dei saldi di cassa collegati ai beni russi congelati.” Il testo è stato stralciato perché nonostante si proseguisse in modo sereno, ovvero che l’operazione sarebbe “in conformità del diritto UE e internazionale,” in realtà ci sono molti dubbi su come effettivamente realizzare l’operazione. A monte c’è il problema che si vorrebbe arrivare a soluzioni per l’Ucraina che siano economiche e rapide — pretese impossibili dopo anni di guerra, a tratti anche intensa. Ma a prescindere dal caso specifico — e dai possibili ricorsi di Mosca — l’Europa è pronta a un mondo in cui i beni all’estero possono essere congelati e a rischio di essere confiscati da qualunque autorità internazionale? Concludiamo la puntata su un tema più leggero, per modo di dire: il progressivo ma inesorabile avvicinamento di Calenda e del suo partito alle forze di governo; avvicinamento che anche Meloni sembra guardare con molto interesse. Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin, Alessandro Massone Scusate i problemi tecnici al microfono di Stefano. Stiamo lavorando perché non si ripetano The Submarine racconta il mondo dalla parte molti. Sostieni la nostra informazione indipendente, ricevi tutti i giorni tutte le informazioni che ti servono Iscriviti gratis per 7 giorni
Un anno di lager (fortunatamente) vuoti
TRAPPIST torna con episodio dedicato a un anno dall’apertura dei centri per migranti voluti dal governo Meloni in Albania. Centri per migranti che, per fortuna, sono rimasti praticamente vuoti, sempre: il governo ha speso 800 milioni di euro per 11 migranti che sono transitati per pochissimo all’interno delle strutture di Shengjin e a Gjader — 7,2 milioni a persona. Il fallimento del progetto dei lager per migranti è stata una vera e propria umiliazione per il governo, che l’ha evidentemente vissuta come tale, tra forzature sempre piú forti contro la magistratura a misure sempre piú teatrali e violente verso i migranti che si cercava di portare in Albania. Che cosa resta di questa operazione a un anno di distanza? Un esempio di come il governo Meloni ritenga la propria autorità al di sopra di leggi italiane e anche europee, e di come non accetti nessuna critica e confronto nemmeno quando platealmente in difficoltà. In conclusione di puntata parliamo dell’attentato contro Sigfrido Ranucci, e di come anche l’Usigrai abbia collegato direttamente l’attacco con la campagna d’odio condotta contro il giornalista e la sua trasmissione da parte delle forze di estrema destra. Con: Stefano Colombo, Arianna Bettin e Alessandro Massone SOSTIENI TRAPPIST: ABBONATI E RICEVI TUTTI I GIORNI LA NOSTRA NEWSLETTER