“Alumnos del Tío Sam” di Darrin Wood, un libro di controstoria
Recensione al libro di Darrin Wood dedicato a raccontare le nefandezze della
Scuola delle Americhe di David Lifodi (*)
L’autore, Darrin Wood, direttore della rivista Nuevo Amanecer Press-Europa,
insieme all’intellettuale messicano Gilberto López y Rivas, che ha collaborato
scrivendo la prefazione, mette in chiaro, fin dalle prime pagine, la sudditanza
politica, sociale ed economica del paese a sud del Rio Bravo verso gli Stati
Uniti.
Una semplice tabella fa capire facilmente il motivo per cui l’intera America
latina, storicamente, sia sempre stata oggetto di interesse da parte della Casa
Bianca. Solo in Messico, tra il 1981 e il 1990, sono oltre cinquecento i
militari addestrati alla famigerata Scuola delle Americhe e impiegati in
operazioni di intelligence, addestramento militare e operazioni antidroga.
Uno dei principali obiettivi della Scuola delle Americhe era quello di
«addestrare l’addestratore». Nel caso del Messico, infatti, i militari tornavano
nel proprio paese istruiti e pronti ad applicare le tecniche
di contrainsurgencia apprese durante anni di formazione. A questo proposito,
Darrin Wood riporta le parole dell’ufficiale statunitense Frank Pedrozo, inviato
negli anni Ottanta del secolo scorso in El Salvador all’epoca della guerra
civile e della dittatura arenera. Nel corso di un’intervista Pedrozo ammetteva
candidamente che l’esercito salvadoregno era cresciuto numericamente e
qualitativamente proprio grazie alla partecipazione ai corsi della Scuola delle
Americhe da parte dei militari salvadoregni.
Wood riporta anche testimonianze più crude, come quella di un militare
honduregno ai vertici della Scuola delle Americhe che, nel documentario di
Robert Richter “Dentro de la Escuela de Asesinos”, raccontava la brutalità dei
metodi di addestramento Usa: «I nordamericani portavano gente povera e senza
casa alla Scuola e la istruivano sulle modalità per estorcere informazioni
tramite le torture. Fummo addestrati a torturare esseri umani». Nella Scuola
delle Americhe venivano addirittura condotti dei medici per poter far lezione
sulle parti del corpo umano dove il dolore da infliggere, provocando in certi
casi anche la morte, era maggiore.
Non è un caso che, alla chiusura della Scuola, il quotidiano panamense La
Prensa ribattezzò la Scuola delle Americhe con l’inequivocabile termine “Escuela
de Asesinos” e che l’allora presidente di Panama Jorge Illueca la definì come la
«più grande base militare di destabilizzazione presente in America latina».
Fondata nel 1946 a Panama e trasferitasi negli Usa nel 1984 a Fort Benning
(Georgia), la Scuola delle Americhe ha promosso numerose campagne
di contrainsurgencia in tutto il continente.
Relativamente ai giorni nostri, il lavoro di Darrin Wood si concentra
principalmente sulle strategie di repressione adottate contro l’Ezln nel
Chiapas.
Gilberto López y Rivas collega l’attuale processo di militarizzazione del
Messico ai tentativi di «ricolonizzazione territoriale» a vantaggio delle
violenze commesse dalle forze di polizia statali insieme alla crescente
espansione del fenomeno della criminalità organizzata, denunciando una sempre
maggior violenza ai danni di adolescenti, migranti, studenti, lottatori sociali,
sindacalisti e donne e indicando come responsabili il paramilitarismo e
l’imperialismo Usa, principali promotori delle innumerevoli guerre sporche
condotte in America latina.
Anche oggi le guerre di bassa intensità continuano a rimanere il principale
strumento di destabilizzazione perché servono a tenere sotto controllo le
molteplici voci in lotta di un’America latina ribelle.
“Alumnos del Tío Sam. Tratado de Libre Contrainsurgencia. “Campus México» de la
Escuela de Asesinos” di Darrin Wood è un agile volumetto scaricabile
gratuitamente dal sito web https://vocesenlucha.com/
(*) Recensione pubblicata sull’edizione di settembre di Le monde diplomatique/il
manifesto
La Bottega del Barbieri