Appello urgente per detenuto USA nel braccio della morte
L’appello, realizzato dall’organizzazione Floridians for Alternatives to the
Death Penalty, riguarda il detenuto nel braccio della morte, Bryan Frederick
Jennings.
Bryan è un ex veterano dei Marines, che ha trascorso più di 46 anni nel braccio
della morte per un omicidio per il quale fu condannato quando ne aveva 20 e non
provato oltre ogni ragionevole dubbio.
Jennings fu condannato a morte per omicidio di primo grado in relazione alla
morte di una bambina di sei anni nel 1979, ma le prove a suo carico sono solo
circostanziali e sono state contestate in tribunale fino al 2024 proprio per
questo motivo.
Bryan aveva già ricevuto una data di esecuzione nel 1989, ma poi ottenne una
sospensione.
La testimonianza di un informatore del carcere è stata cruciale nella decisione
dei giudici, sebbene i dettagli della sua testimonianza non corrispondano
appieno alle prove addotte. In effetti, Bryan Jennings non ha mai parlato con
quell’informatore del crimine per cui è stato condannato.
Nessun testimone oculare ha collocato il signor Jennings sul luogo della morte
della vittima, perciò lo Stato ha rafforzato il suo caso circostanziale
utilizzando testimonianze di informatori inaffidabili e non corroborate.
Bryan Jennings attualmente non ha un avvocato statale per la difesa
post-condanna, il che viola il principio fondamentale della giustizia: lasciare
qualcuno senza un accesso completo ed equo alla difesa è incostituzionale.
Nonostante ciò, il Governatore della Florida ha firmato la sua data di
esecuzione per il 13 novembre 2025.
Bryan Jennings è un uomo ora di 67 anni, gentile, generoso, premuroso e buono,
che non ha nulla a che fare con il ragazzo condannato nel 1979.
In questo periodo la Florida sta attuando un’autentica strage di condannati a
morte.
Invitiamo tutti a firmare l’appello e inoltrarlo a quante più persone possibile.
Questa richiesta ci è pervenuta dalla nostra amica Federica Massoli che
corrisponde con Bryan da moltissimi anni ed è andata a trovarlo numerose volte.
Aiutiamola a tentare di salvargli la vita!
Per il Comitato Paul Rougeau,
Margherita Lodoli
Comitato Paul Rougeau