David B. – Éric Lambé / Agli Antipodi
il colonialismo come evidenza del paradosso umano, dell’incomunicabilità
sostanziale fra culture e individui, delle false certezze – concrete e mistiche
– basate sul fraintendimento e sul preconcetto. Antipodi, il romanzo grafico di
David B. e Éric Lambé arrivato in Italia per Coconino Press, racconta il perenne
conflitto fra familiarità culturale e comprensione del diverso. Lo fa attraverso
dialoghi brillanti, disegni dai toni piatti a pastello e una chiara nota di
ironia diffusa, che pervade l’intero racconto ambientato nel Brasile del XVI
secolo.
La storia segue lo scontro-incontro tra i coloni europei e la tribù Tupinamba,
in particolare attraverso le avventure di Nicolas, francese cattolico inviato a
vivere tra gli “indigeni” per impararne la lingua. Salvato da una morte per
cannibalismo grazie alle sue capacità canore, il giovane si integra fra i nativi
e impara a connettersi con quel mondo di usanze e credenze così distanti,
soprattutto per un europeo di fede cattolica. Il ritmo è vivace e si segmenta
fra discussioni concitate e momenti di riflessione, lotte all’arma bianca e
rituali di danza, fughe in barca al chiaro di luna e quotidianità del villaggio.
Antipodi è un libro abbastanza bizzarro e fuori dall’ordinario, non solo per la
tematica al centro della narrazione – il colonialismo nel Sud America di cinque
secoli fa – ma anche per la reinvenzione del segno grafico, che attinge al
contemporaneo come alle incisioni del Cinquecento, alla xilografia come
all’estetica delle miniature medievali. Le linee sono nette, le campiture sono
piatte, creando spesso degli splendidi contrasti fra eleganza formale e aspetto
naïf.
La satira e il tono ai limiti del grottesco caratterizzano l’impostazione
generale del volume, ma a colpire sono proprio i volti caricaturali dei
personaggi, quasi maschere teatrali, che si stagliano in primo piano su tinte
terrose e verdi smaglianti. Le tavole più belle restano però quelle di
ambientazione notturna, dove la profonda intensità dei blu incornicia sia i
momenti più romantici sia quelli più spirituali. Le violenze, sebbene presenti e
addirittura ricorrenti, sono edulcorate dall’uso dei retini e delle texture, che
vanno a sovrapporsi alle campiture e in qualche modo avvicinano il lettore alla
comprensione del concetto di vita e di lotta per gli indigeni
Una favola amara, dunque, ma soprattutto straniante, che segue le tendenze più
interessanti del fumetto francofono contemporaneo per creare racconti a cavallo
fra presente e passato. Un’opera ibrida che narra eventi realmente accaduti (la
spedizione di Villegagnon in Brasile del 1555, documentata dai resoconti di Jean
de Léry) ma li filtra attraverso il proprio interesse per il fantastico e il
surreale. Per David B. e Éric Lambé si tratta soprattutto di una prova
d’antitesi rispetto al loro passato autoriale, un’unione che dimostra la
versatilità espressiva dell’illustratore belga e le capacità di esploratore
storico del fumettista francese.
Sfuggendo agli schemi commerciali – dato che Antipodi non può certo dirsi un
fumetto dal potenziale pop – questa storia si apre tanto ai toni leggeri che
alle questioni di drammatica importanza, creando un prodotto editoriale
originale ma anche radicato nella tradizione della bande dessinée d’autore.
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