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Appello di BBS per una “Settimana di azione contro gli F-35”, dal 13 al 18 ottobre
Il Comitato Nazionale Palestinese BDS (BNC), la più grande coalizione della società civile palestinese che guida il movimento globale BDS, invita i movimenti di base e le persone di coscienza di tutto il mondo a intensificare la pressione, comprese azioni pacifiche di disturbo, contro gli Stati, le aziende e le istituzioni complici del programma F-35 partecipando alla Settimana di azione contro gli F-35 dal 13 al 18 ottobre. LASCIAMO A TERRA I CACCIA F-35 USATI NEL GENOCIDIO COMPIUTO DA ISRAELE! I caccia F-35 sono fondamentali per Israele per portare avanti il genocidio contro i 2,3 milioni di palestinesi a Gaza. I numerosi paesi coinvolti nella costruzione e nell’acquisto dei caccia F-35 prodotti dagli Stati Uniti sono complici del genocidio, dell’apartheid e dell’occupazione illegale da parte di Israele. Nel giugno 2024, un rapporto delle Nazioni Unite ha identificato l’uso di F-35, prodotti da Lockheed Martin come casi “emblematici” di attacchi indiscriminati e sproporzionati su Gaza che “hanno causato un elevato numero di vittime civili e la distruzione diffusa di beni civili”. Il 2 settembre 2024, l’ONG danese Danwatch ha rivelato che le forze israeliane hanno utilizzato un F-35 nel mese di luglio per sganciare tre bombe da 900 chilogrammi in un attacco contro una cosiddetta “zona sicura” ad Al-Mawasi, Khan Younis, uccidendo 90 palestinesi. Gli F-35 sono stati utilizzati da Israele anche per commettere gravi violazioni dei diritti umani in massa in Cisgiordania per diversi anni e, più recentemente, per attaccare altri Stati come il Qatar e lo Yemen. Gli Stati partner del programma F-35 non hanno rispettato il diritto internazionale fornendo e acquistando da Israele e dalla sua industria militare. Interrompiamo la catena globale di complicità che rende possibili questi crimini israeliani. IL RUOLO DELL’ITALIA Leonardo S.p.A., principale azienda italiana nel settore della difesa e dell’aerospazio di proprietà statale al 30,2%, svolge un ruolo chiave nel programma dei caccia F-35. Presso la base militare di Cameri (Novara) si trova la FACO (Final Assembly and Check Out), l’unico stabilimento di assemblaggio e collaudo degli F-35 presente in Europa, realizzato in collaborazione con la statunitense Lockheed Martin. Qui vengono prodotti e assemblati gli F-35 destinati all’Aeronautica e alla Marina Militare italiane, oltre a quelli commissionati dai Paesi Bassi. La FACO di Cameri ospita anche il centro europeo di manutenzione, riparazione e aggiornamento (MRO&U) dei velivoli, consolidando il ruolo dell’Italia come secondo partner internazionale del programma dopo il Regno Unito. Leonardo è inoltre responsabile della produzione delle ali dell’F-35, con un impegno stimato di circa 800 esemplari tra il 2014 e il 2028. L’azienda cura anche la formazione dei piloti militari attraverso l’International Flight Training School di Galatina (Lecce), centro di addestramento avanzato riconosciuto a livello mondiale. Queste attività legano Leonardo e il governo italiano alla filiera internazionale degli armamenti impiegati utilizzati da Israele nei bombardamenti su Gaza e in altre operazioni militari contro la popolazione palestinese, e rappresentano un esempio concreto delle complicità (in)dirette dell’industria bellica italiana nel genocidio e nei crimini di guerra commessi con queste tecnologie. La produzione e il supporto logistico forniti da Leonardo contribuiscono inoltre al mantenimento di un sistema militare globale che alimenta violenze e violazioni del diritto internazionale. LE COMPLICITÀ GLOBALI Tredici stati producono componenti specifici per questi jet F-35: Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Canada, Norvegia, Paesi Bassi, Italia, Giappone, Danimarca, Belgio, Lussemburgo, Germania e Israele. Le principali aziende partner nella produzione sono: BAE Systems, Raytheon, Northrop Grumman, Collins Aerospace e molti altri fornitori minori. I componenti che producono vengono poi inviati agli stabilimenti Lockheed Martin e Pratt & Whitney negli Stati Uniti e nel Regno Unito, dove vengono assemblati e da lì gli F-35I, realizzati appositamente per Israele, vengono inviati allo stato genocida. Finora nessun fornitore ha ottemperato all’obbligo previsto dal diritto internazionale di garantire che i propri componenti non vengano utilizzati nel genocidio in corso. Questi componenti fanno parte dei jet F-35I che consentono a Israele di uccidere quotidianamente donne, uomini e bambini palestinesi e di distruggere le loro case, gli ospedali, le scuole e altre infrastrutture vitali. La conformità dell’utente finale è un obbligo per tutti i produttori di parti dell’F-35, come per tutti gli altri materiali militari utilizzati per commettere gravi violazioni dei diritti umani, in particolare crimini di atrocità. Inoltre, almeno 19 stati utilizzano attualmente i caccia F-35 e diversi stati hanno recentemente firmato accordi per acquistarli. Tra questi figurano Stati Uniti, Belgio, Repubblica Ceca, Finlandia, Grecia, Germania, Corea del Sud, Singapore, Polonia, Romania e Svizzera. Questi stati non possono garantire che i caccia che acquistano non contengano componenti fabbricati in Israele e quindi testati su civili palestinesi e altri civili arabi. Ogni stato che acquista un F-35 e ogni stato o azienda che produce parti e assembla un F-35 è fondamentale per mantenere la produzione di questi caccia. Ai sensi della Convenzione sul genocidio e del Trattato sul commercio delle armi (ATT), gli stati hanno l’obbligo di impedire il trasferimento diretto e indiretto di attrezzature e tecnologie militari, comprese parti, componenti e articoli a duplice uso, laddove sussista un rischio prevalente che tali attrezzature e tecnologie possano essere utilizzate per commettere o facilitare una grave violazione del diritto internazionale. L’anno scorso, adottando la sentenza della Corte internazionale di giustizia sull’illegalità dell’occupazione israeliana di Gaza e della Cisgiordania, compresa Gerusalemme Est, gli stati hanno votato a stragrande maggioranza a favore della risoluzione A/ES-10/L.31 dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che chiede agli stati che “adottino misure volte a cessare […] la fornitura o il trasferimento di armi, munizioni e attrezzature correlate a Israele, la potenza occupante, in tutti i casi in cui vi siano motivi ragionevoli per sospettare che possano essere utilizzate nel territorio palestinese occupato”. Dobbiamo fare in modo che gli stati, le aziende produttrici di armi e l’intera catena di fornitura dell’F-35 siano chiamati a rispondere del loro ruolo nel genocidio perpetrato da Israele a Gaza. È una questione di vita o di morte, per cui vi chiediamo con urgenza di ostacolare questa complicità e di adoperarvi affinché vengano interrotti e non continuino come se nulla fosse i rapporti commerciali con uno stato canaglia che pratica l’apartheid e il genocidio in diretta streaming. CHIEDIAMO CHE VENGA ESERCITATA PRESSIONE SUGLI STATI AFFINCHÉ PONGANO FINE ALLA LORO COMPLICITÀ NEL RUOLO DI ISRAELE NEL PROGRAMMA F-35. Ciò significa: * Le aziende e gli stati che forniscono componenti per gli F-35 smettano di vendere queste parti alle aziende che assemblano o manutengono i jet fino a quando non potranno garantire che nessun componente finisca nei jet F-35 di Israele e che Israele sia completamente escluso dal progetto F-35. * Le aziende e gli stati che assemblano gli F-35 smettano di vendere questi jet a Israele. * Gli stati smettano di acquistare gli F-35 se non possono garantire che non includano componenti di fabbricazione israeliana. Chiediamo ai movimenti di base, ai sindacati e alle altre organizzazioni della società civile di intensificare la pressione pacifica, anche attraverso azioni di disturbo pacifiche e proteste di massa, rivolte a ministeri, parlamenti e aziende manifatturiere complici. A tal fine, chiediamo di organizzare scioperi e interruzioni del lavoro, ove possibile e ragionevole, e di lanciare e sostenere campagne intersezionali, spingendo le università, i sindacati, gli ospedali e i consigli comunali a disinvestire dalle aziende che traggono profitto dalla guerra. Il movimento BDS, con i suoi decine di milioni di sostenitori in oltre 120 paesi in tutto il mondo, non si fermerà finché non porremo fine al genocidio perpetrato da Israele e finché i palestinesi ovunque non potranno esercitare il diritto all’autodeterminazione e godere di libertà, giustizia e uguaglianza. Per ulteriori informazioni o per partecipare, contattare bdsitalia@gmail.com e ilham@bdsmovement.net Lasciamo a terra i caccia F-35 usati nel genocidio compiuto da Israele / comunicato BDS – 8 OTTOBRE 2025 Redazione Italia