Peppino Tilocca: un autentico militante della pace
Alcuni giorni fa, ho perso un amico, un compagno: Peppino Tilocca, ma Pino per
tutte/i. Era di Burgos, un paese difficile, di cui era stato Sindaco eletto con
Rifondazione Comunista sino al 2005, ma l’anno prima della scadenza, già
insegnante degli istituti superiori ad Oristano, gli avevano bruciato, una dopo
l’altra, le sue auto. Il peggio doveva avvenire con una bomba poggiata
all’ingresso della casa dove abitava il padre, la quale scoppiando ne provocò la
morte.
Eppure Pino figlio di comunisti, non si arrese né alla violenza, né al silenzio
omertoso, che successivamente fu definito in stile mafioso per le complicità che
maturarono pur di coprire, nascondere i suoi assassini.
Un grande uomo, un compagno con una forza di volontà e senza mai dire no alle
richieste di aiuto. Lo conobbi ragazzo negli anni ‘70 del secolo scorso. Ci
ritrovammo a ricordare insieme Peppino Impastato quando in molti a sinistra se
l’erano dimenticato. Piangemmo l’omicidio del padre in un clima di omertosa
connivenza che fu giustamente accostato all’agire mafioso.
L’impegno ventennale in Libera con don Luigi Ciotti, noi entrambi atei ma
riconoscenti per una attività libera da condizionamenti istituzionali.
Mi dispiace ora di non aver collaborato meglio e di più con Pino. Nel 2003
promossi ed organizzai la prima “Carovana della Pace” che girò tutta la
Sardegna, da Domusnovas a Teulada e Capo Frasca, da Perdasdefogu – i poligoni
militari dove anche gli israeliani vengono ad esercitarsi -, fino a La
Maddalena, allora infestata dai sommergibili nucleari degli yankee. In quella
occasione ci incontrammo per parlare di una società giusta e nonviolenta, in una
terra martoriata da incendi, che sono atti terroristici e, spesso, di
atteggiamenti mafiosi; mi chiese che facessimo nel 2003 una deviazione verso il
paese da lui diretto. Ci accolse con i ragazzi delle elementari e tantissimi
disegni da loro fatti per l’occasione con le maestre.
Ci siamo parlati nelle due ultime marce per il popolo palestinese per una pace
giusta e due popoli incastrati tra loro, ci siamo trovati in tanti per darti
l’ultimo saluto, gli studenti e gli amministratori di Oristano, Cabras e Burgos.
Infine abbiamo cantato insieme “Bella ciao”, una canzone che rispecchia la tua
vita di partigiano per la pace e la libertà.
Redazione Sardigna