Documento ITIS “Galilei” Livorno contro genocidio a Gaza e solidarietà al popolo palestinesePUBBLICHIAMO IL DOCUMENTO FIRMATO DAI MEMBRI DEL CORPO DOCENTE E DEL PERSONALE
ATA DELL’ITIS “G. GALILEI” DI LIVORNO CONTRO IL GENOCIDIO DELLA POPOLAZIONE DI
GAZA E IN SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE – SETTEMBRE 2025.
Come lavoratrici e lavoratori della scuola consideriamo un dovere morale
inderogabile e un’imprescindibile responsabilità educativa, oltre che un
fondamentale diritto democratico, alzare collettivamente la nostra voce contro
il genocidio del popolo palestinese attuato impunemente dallo stato di Israele.
Nel dicembre 2024 Amnesty International ha pubblicato un rapporto di quasi
trecento pagine, dal significativo titolo Ti senti come se fossi un subumano: il
genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza[1], nelle cui pagine iniziali
si può leggere (p. 13):
Il 7 ottobre 2023 Israele ha intrapreso un’offensiva militare sulla Striscia di
Gaza occupata […] di portata, scala e durata senza precedenti. Da allora, ha
condotto incessanti attacchi aerei e terrestri, molti dei quali con grandi armi
esplosive, che hanno causato danni ingenti e raso al suolo interi quartieri e
città in tutta Gaza, oltre ad infrastrutture di supporto vitale, terreni
agricoli, siti e simboli culturali e religiosi profondamente radicati nella
memoria collettiva della popolazione palestinese.
L’offensiva […] ha ucciso e ferito gravemente decine di migliaia di palestinesi,
tra cui migliaia di bambini, molti dei quali in attacchi diretti o
indiscriminati, spesso annientando intere famiglie multigenerazionali. Israele
ha sfollato forzatamente il 90% dei 2,2 milioni di abitanti di Gaza, molti dei
quali più volte, su superfici di terra sempre più piccole e in continua
evoluzione che mancavano di infrastrutture di base, costringendo le persone a
vivere in condizioni che le esponevano a una morte lenta e calcolata. Ha
deliberatamente ostacolato o negato l’importazione di beni salvavita e aiuti
umanitari. Ha limitato l’approvvigionamento energetico che, insieme a danni e
distruzione, ha portato al collasso dei sistemi idrici, igienici e sanitari. Ha
sottoposto centinaia, se non migliaia, di palestinesi di Gaza a detenzione in
incommunicado (senza contatto con il mondo esterno) e ad atti di tortura e altri
trattamenti crudeli, inumani o degradanti […]. Gli atti illeciti inflitti alla
popolazione palestinese […] hanno avuto un impatto profondo e cumulativo sulla
salute mentale e fisica dell’intera popolazione di Gaza: coloro che sono
sopravvissuti sono indeboliti, affamati o traumatizzati, con probabili effetti
permanenti sulla loro salute mentale e fisica.
Come sintetizzato da Agnès Callamard, segretaria generale dell’organizzazione,
il citato rapporto
… mostra che Israele ha compiuto atti proibiti dalla Convenzione sul genocidio,
con l’intento specifico di distruggere la popolazione palestinese di Gaza.
Questi atti comprendono uccisioni, gravi danni fisici e mentali e la deliberata
inflizione di condizioni di vita calcolate per causare la loro distruzione
fisica. Mese dopo mese, Israele ha trattato la popolazione palestinese di Gaza
come un gruppo subumano non meritevole di diritti umani e dignità, dimostrando
il suo intento di distruggerli fisicamente[2].
Oggi, a quasi due anni dall’inizio dell’offensiva su Gaza, Israele continua e
intensifica la sua azione criminale nella più assoluta impunità, col sostegno
politico, economico e militare dei paesi occidentali, dell’Unione europea,
dell’Italia, che, secondo quanto ricordato dalla stessa Amnesty International,
“sta attivamente fornendo a Israele aiuti militari avanzati e tecnologie che
potrebbero costituire ‘complicità nel genocidio’”, garantendo altresì una
“assistenza” e una “copertura diplomatica” che “proteggono Israele
dall’assunzione delle responsabilità e da un efficace controllo internazionale
in merito al trattamento della popolazione palestinese”[3].
Di fronte a questa “catastrofe umanitaria senza precedenti” (così ancora Amnesty
International)[4], convinte e convinti che di fronte all’ingiustizia e alla
barbarie non si possa rimanere neutrali e indifferenti, essendo l’indifferenza
la forma più comoda e ipocrita della complicità, ci uniamo a tutte e tutti
coloro che, nel mondo della scuola e nel resto della società civile, esprimono
sdegno e rabbia come esseri umani, cittadine e cittadini, lavoratrici e
lavoratori, contro la brutalità criminale dello stato di Israele, manifestando
la nostra solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza a
un’oppressione coloniale e a un’occupazione militare la cui storia è di gran
lunga anteriore al 7 ottobre 2023.
Per queste ragioni, infine, invitiamo tutte le nostre colleghe e i nostri
colleghi, sia del nostro Istituto sia di qualunque altra scuola di ogni ordine e
grado, ad aderire all’iniziativa, già promossa da associazioni, sindacati e
collegi docenti in varie città italiane, di dedicare, il primo giorno di scuola,
un minuto di silenzio alla popolazione di Gaza, e ci proponiamo di mettere in
atto ulteriori iniziative di sensibilizzazione e di mobilitazione contro il
genocidio in atto.
Non vogliamo che un giorno i nostri figli e i nostri studenti ci chiedano perché
non abbiamo fatto nulla.
Firmato (in ordine alfabetico):
Giorgio Alfaroli, Giulia Altariva, Arsenio Amabile, Angela Ansaldo, Carla
Ansaldo, Giorgia Baggiani, Andrea Balduini, Fabrizio Balest, Maria Grazia
Balleri, Fabio Barontini, Simona Bartoli, Maria Basile, Marco Bernardini,
Susanna Bertolini, Francesca Betti, Arianna Billi, Lorenzo Bizzi, Irene Boccone,
Silvia Boni, Flaviana Bonsignori, Anna Campani, Cecilia Cappelletti, Sarah
Cappellini, Alessandra Cardini, Eleonora Castellani, Vincenzo Catalano, Letizia
Ceccarini, Daniele Cerrai, Fabio Chiellini, Marzia Chionsini, Cinzia Cini,
Antonella Convalle, Eleonora Corridoni, Luigi Corsi, Maria Rosaria Cristallo,
Claudia Culzoni, Chiara De Cristofaro, Maddalena Degan, Manola Del Corona,
Olimpia Del Prete, Roberta Demi, Edoardo Demi, Letizia Dentone, Giuseppe Di
Bari, Domenico Di Biase, Grazia Di Grande, Luisa Di Martino, Lorenzo Di Salvo,
Alberto Dodoli, Giovanna Elefante, Federica Falleni, Marina Ferrari, David
Ganetti, Clizia Gennai, Jacopo Giantomassi, Paolo Giunti, Marco Lenzi,
Alessandro Limongiello, Barbara Joanna Lipinska, Leonardo Lo Frano, Serena Lo
Monaco, Lucia Lucenti, Carolina Magolati, Simona Mancusi, Claudio Marmugi,
Lorena Marzini, Nicola Mattei, Massimiliano Matteri, Elena Mauro, Vittoria
Mazzei, Ilaria Mazzoncini, Fulvia Meini, Giorgio Meini, Roberto Mercanti,
Roberta Mirabelli, Gennaro Nastri, Katiuscia Nizzi, Manuel Novi, Patrizio
Orsini, Gianni Pagni, Elisabetta Papallo, Paolo Parlanti, Paola Pavoni, Luigi
Pelagagge, Mauro Petrucci, Alessandra Poggianti, Marco Policrisi, Maria Rosaria
Rafanelli, Mario Razzu, Simona Ricci, Francesca Ricci, Yasmica Rosas, Ramona
Rutinelli, Federico Sabatini, Giuliana Salerno, Riccardo Salotti, Delio
Santalucia, Concetta Saulle, Fabiana Scavo, Giorgio Schipilliti, Loredana
Seguino, Lisa Serpi, Maurizio Signorini, Silvana Simone, Marco Simoni, Camillo
Sorgi, Sara Spataro, Sara Speranza, Andrea Stefanini, Massimo Tiso, Monica
Toncelli, Silvia Trambusti, Marzia Turrini, Lucia Uzzo, Dario Vasta, Cinzia
Vendetti, Serena Vinci, Rosa Vismara, Gabriele Volpi.
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[1] Il Rapporto è scaricabile all’indirizzo
https://www.amnesty.it/israele-sta-commettendo-genocidio-contro-la-popolazione-palestinese-a-gaza/
[2]
https://www.amnesty.it/israele-sta-commettendo-genocidio-contro-la-popolazione-palestinese-a-gaza/
[3]
https://www.amnesty.it/appelli/stop-al-genocidio-di-israele-contro-la-popolazione-palestinese-di-gaza/
[4] ibidem