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Livorno: leucemie, melanomi e palloncini
A Livorno si muore di più della media Toscana, come attesta il Rapporto “Sentieri” che Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità stilano periodicamente sui 42 siti più inquinati d’Italia. Circostanza a molti nota, ma non così conosciuta a … Leggi tutto L'articolo Livorno: leucemie, melanomi e palloncini sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Darsena Europa: il mostro che minaccia la costa e il nostro futuro
Un progetto mastodontico che rischia di compromettere in modo irreversibile l’equilibrio ambientale e sociale del litorale tra Pisa e Livorno. Mercoledì 25 giugno, alle ore 17:30,  al Circolo “Il Fortino” di Marina di Pisa (Via della Sirenetta, 6), si terrà … Leggi tutto L'articolo Darsena Europa: il mostro che minaccia la costa e il nostro futuro sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Carabinieri e prevenzione a Livorno: chi dovrebbe veramente combattere il tumore al seno?
Segnaliamo questo articolo di propaganda uscito sulla cronaca locale di Livorno: I Carabinieri Paracadutisti del Tuscania in prima linea per la prevenzione: screening gratuiti contro il tumore al seno. A partire dal titolo, una “prima linea” che richiama tempi di guerra, l’immaginario evocativo dell’articolo mette al centro i corpi speciali dei Carabinieri come se fossero i protagonisti in un ambito dove, invece, di fatto non c’entrano nulla. I protagonisti della prevenzione sono e devono essere i medici, non certo i militari e a combattere purtroppo, non sono certo i militari, ma tutte le donne che oggi hanno un tumore e che forse avrebbero potuto prevenirlo, se avessero avuto la possibilità di controlli regolari. Condividiamo il messaggio di fondo – sia chiaro –  promuovere la cultura della prevenzione, e riportiamo integralmente le parole dei medici organizzatori «La diagnosi precoce consente di individuare lesioni anche di piccole dimensioni e quindi di intervenire tempestivamente, migliorando significativamente le possibilità di guarigione». Ma se «prendersi cura di sé è un dovere, ma anche un diritto» non capiamo come mai «operazioni di controllo clinico,[sono state] riservate [solo] alle militari e alle familiari dei militari», rendendo così quella che poteva essere un’iniziativa aperta a tutte, un mero privilegio di poche donne legato alla divisa militare. Se si possono  portare avanti operazioni di questo tipo – fondamentali per la salute pubblica  – «grazie alla disponibilità dell’Infermeria del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania», quello che ci deve preoccupare è lo stato di funzionamento del nostro sistema sanitario che quindi non avrebbe lo spazio per un controllo basilare come la prevenzione al cancro al seno. Eppure questa infermeria fa in ogni caso parte del patrimonio pubblico, l’eccezionalità è data quando viene utilizzata in maniera esclusiva dai militari, non certo quando viene aperta ad un pubblico più ampio. Se veramente i militari del Tuscania si volessero mettere in gioco, potrebbero rinunciare alla costruzione di una nuova infrastruttura a loro dedicata all’interno del parco naturale di San Rossore, il cui costo complessivo è stimato in 520 milioni di euro. Con tale cifra, secondo le stime fatte in parlamento durante la discussione del DL per la riduzione delle liste di attesa si potrebbe  garantire la mammografia biennale a tutte le donne dai 45 anni e fino ai 74 anni per 4 anni. Peccato che questa primavera gli emendamenti proposti in commissione sanità che puntavano a potenziare lo screening sono stati bloccati in commissione bilancio. Il tutto mentre l’Italia si appresta dietro la spinta della Nato ad aumentare le spesi militari al 5% del PIL. Quindi si tagliano i fondi per la spesa sanitaria, si investe in armamenti, ma poi si fa propaganda per i bravi militari che promuovono la prevenzione per i tumori al seno. Quando la vera urgenza, come denunciato dall’associazione Europa Donna è assicurare la possibilità di uno screening mammografico ai 2 milioni di donne a cui oggi è negata la possibilità di prevenzione Fausto Pascali, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Grandi navi: cosa resta ai livornesi
Domenica 25 maggio, come in altre occasioni, Livorno, scende in piazza a denunciare l’insostenibilità dell’abnorme sviluppo del traffico crocieristico. Ma questa volta lo fa insieme ad attivisti di Firenze, Lucca, Pisa e La Spezia. Livorno quest’anno riceverà oltre 370 navi … Leggi tutto L'articolo Grandi navi: cosa resta ai livornesi sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Nuovo soccorso di Sea-Watch5. Porto di sbarco Livorno
Ieri la nostra nave Sea-Watch5 ha soccorso un barcone con 104 persone a bordo. Dopo qualche ora abbiamo visto una motovedetta della cosiddetta Guardia Costiera libica a circa due miglia; cinque persone si sono buttate in acqua per fuggire e non tornare nell’inferno libico. Per fortuna siamo riusciti a metterle in salvo. Adesso su Sea-Watch 5 ci sono 109 persone a bordo; tra loro donne e bambini, il più piccolo è un lattante di tre mesi. Le autorità italiane hanno avuto la bella idea di assegnarci a Livorno come porto di sbarco, obbligando queste persone fragili a giorni di inutili ulteriori sofferenze e di mare aperto. Sea Watch
Calafuria: una strada pubblica a servizio dei privati
Da anni le scogliere a sud di Livorno sono meta di svaghi anche notturni, grazie alla discoteca in quel di Calafuria. Ci si arriva lungo la strada che serpeggia sul Romito, fra collina e mare: la Statale Aurelia, arteria di … Leggi tutto L'articolo Calafuria: una strada pubblica a servizio dei privati sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.