Tag - Livorno

Manifestazione Antimilitarista a Livorno: resistenza contro la militarizzazione
Alcune centinaia di persone hanno partecipato alla manifesta zione antimilitarista unitaria promossa, come da diversi anni a questa parte, dal Coordinamento antimilitarista livornese. Il corteo ha sfilato da piazza della Vittoria, scelta proprio per lo specifico significato, fino a piazza Cavour. Presenti, fra le varie realtà politiche e sindacali, anche il collettivo degli studenti medi “Scuola di carta”, il GAP gruppo Autonomo portuali, il comitato sanità Livorno, NonUnadimeno, il Movimento nonviolento, Attac. Rilevante la presenza del mondo della scuola, rappresentato, oltre che dagli studenti, dal gruppo “Rete docenti lavoratrici e lavoratori della scuola uniti per Gaza” riuniti sotto il significativo striscione “La scuola non si arruola”. Negli interventi largo spazio è stato riservato alla questione militarizzazione della scuola ed è stato sottolineato anche il lavoro importantissimo svolto dall’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università, nonché il grave atto repressivo imposto dal MIM con l’annullamento del corso di formazione previsto proprio il 4 novembre, questione richiamata anche nello striscione di apertura che titolava “4 novembre: disertiamo tutti gli eserciti – contro guerra, riarmo, repressione e censura” Qui alcuni scatti dell’iniziativa a Livorno.
Livorno non è questo: la morte di due giovani migranti nel nostro porto
Abbiamo appreso della morte di due ragazzi questa mattina, nel porto di Livorno. Due giovanissimi lavoratori che, nella speranza di una vita migliore, si erano imbarcati su una nave ro-ro nascosti dentro un semirimorchio. Una volta scoperti per loro non … Leggi tutto L'articolo Livorno non è questo: la morte di due giovani migranti nel nostro porto sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Nuovo Rapporto Ispra e consumo di suolo a Livorno: il “Cubone” va fermato
Da anni ISPRA certifica che a Livorno il consumo di suolo è fra i più alti della Toscana e d’Italia: il 28% delle superfici impermeabilizzate ci pone al 3° posto in Toscana e al 19° posto nella classifica nazionale fra … Leggi tutto L'articolo Nuovo Rapporto Ispra e consumo di suolo a Livorno: il “Cubone” va fermato sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Documento ITIS “Galilei” Livorno contro genocidio a Gaza e solidarietà al popolo palestinese
PUBBLICHIAMO IL DOCUMENTO FIRMATO DAI MEMBRI DEL CORPO DOCENTE E DEL PERSONALE ATA DELL’ITIS “G. GALILEI” DI LIVORNO CONTRO IL GENOCIDIO DELLA POPOLAZIONE DI GAZA E IN SOLIDARIETÀ CON IL POPOLO PALESTINESE – SETTEMBRE 2025. Come lavoratrici e lavoratori della scuola consideriamo un dovere morale inderogabile e un’imprescindibile responsabilità educativa, oltre che un fondamentale diritto democratico, alzare collettivamente la nostra voce contro il genocidio del popolo palestinese attuato impunemente dallo stato di Israele. Nel dicembre 2024 Amnesty International ha pubblicato un rapporto di quasi trecento pagine, dal significativo titolo Ti senti come se fossi un subumano: il genocidio contro la popolazione palestinese a Gaza[1], nelle cui pagine iniziali si può leggere (p. 13): Il 7 ottobre 2023 Israele ha intrapreso un’offensiva militare sulla Striscia di Gaza occupata […] di portata, scala e durata senza precedenti. Da allora, ha condotto incessanti attacchi aerei e terrestri, molti dei quali con grandi armi esplosive, che hanno causato danni ingenti e raso al suolo interi quartieri e città in tutta Gaza, oltre ad infrastrutture di supporto vitale, terreni agricoli, siti e simboli culturali e religiosi profondamente radicati nella memoria collettiva della popolazione palestinese. L’offensiva […] ha ucciso e ferito gravemente decine di migliaia di palestinesi, tra cui migliaia di bambini, molti dei quali in attacchi diretti o indiscriminati, spesso annientando intere famiglie multigenerazionali. Israele ha sfollato forzatamente il 90% dei 2,2 milioni di abitanti di Gaza, molti dei quali più volte, su superfici di terra sempre più piccole e in continua evoluzione che mancavano di infrastrutture di base, costringendo le persone a vivere in condizioni che le esponevano a una morte lenta e calcolata. Ha deliberatamente ostacolato o negato l’importazione di beni salvavita e aiuti umanitari. Ha limitato l’approvvigionamento energetico che, insieme a danni e distruzione, ha portato al collasso dei sistemi idrici, igienici e sanitari. Ha sottoposto centinaia, se non migliaia, di palestinesi di Gaza a detenzione in incommunicado (senza contatto con il mondo esterno) e ad atti di tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti […]. Gli atti illeciti inflitti alla popolazione palestinese […] hanno avuto un impatto profondo e cumulativo sulla salute mentale e fisica dell’intera popolazione di Gaza: coloro che sono sopravvissuti sono indeboliti, affamati o traumatizzati, con probabili effetti permanenti sulla loro salute mentale e fisica. Come sintetizzato da Agnès Callamard, segretaria generale dell’organizzazione, il citato rapporto  … mostra che Israele ha compiuto atti proibiti dalla Convenzione sul genocidio, con l’intento specifico di distruggere la popolazione palestinese di Gaza. Questi atti comprendono uccisioni, gravi danni fisici e mentali e la deliberata inflizione di condizioni di vita calcolate per causare la loro distruzione fisica. Mese dopo mese, Israele ha trattato la popolazione palestinese di Gaza come un gruppo subumano non meritevole di diritti umani e dignità, dimostrando il suo intento di distruggerli fisicamente[2]. Oggi, a quasi due anni dall’inizio dell’offensiva su Gaza, Israele continua e intensifica la sua azione criminale nella più assoluta impunità, col sostegno politico, economico e militare dei paesi occidentali, dell’Unione europea, dell’Italia, che, secondo quanto ricordato dalla stessa Amnesty International, “sta attivamente fornendo a Israele aiuti militari avanzati e tecnologie che potrebbero costituire ‘complicità nel genocidio’”, garantendo altresì una “assistenza” e una “copertura diplomatica” che “proteggono Israele dall’assunzione delle responsabilità e da un efficace controllo internazionale in merito al trattamento della popolazione palestinese”[3]. Di fronte a questa “catastrofe umanitaria senza precedenti” (così ancora Amnesty International)[4], convinte e convinti che di fronte all’ingiustizia e alla barbarie non si possa rimanere neutrali e indifferenti, essendo l’indifferenza la forma più comoda e ipocrita della complicità, ci uniamo a tutte e tutti coloro che, nel mondo della scuola e nel resto della società civile, esprimono sdegno e rabbia come esseri umani, cittadine e cittadini, lavoratrici e lavoratori, contro la brutalità criminale dello stato di Israele, manifestando la nostra solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza a un’oppressione coloniale e a un’occupazione militare la cui storia è di gran lunga anteriore al 7 ottobre 2023. Per queste ragioni, infine, invitiamo tutte le nostre colleghe e i nostri colleghi, sia del nostro Istituto sia di qualunque altra scuola di ogni ordine e grado, ad aderire all’iniziativa, già promossa da associazioni, sindacati e collegi docenti in varie città italiane, di dedicare, il primo giorno di scuola, un minuto di silenzio alla popolazione di Gaza, e ci proponiamo di mettere in atto ulteriori iniziative di sensibilizzazione e di mobilitazione contro il genocidio in atto. Non vogliamo che un giorno i nostri figli e i nostri studenti ci chiedano perché non abbiamo fatto nulla. Firmato (in ordine alfabetico): Giorgio Alfaroli, Giulia Altariva, Arsenio Amabile, Angela Ansaldo, Carla Ansaldo, Giorgia Baggiani, Andrea Balduini, Fabrizio Balest, Maria Grazia Balleri, Fabio Barontini, Simona Bartoli, Maria Basile, Marco Bernardini, Susanna Bertolini, Francesca Betti, Arianna Billi, Lorenzo Bizzi, Irene Boccone, Silvia Boni, Flaviana Bonsignori, Anna Campani, Cecilia Cappelletti, Sarah Cappellini, Alessandra Cardini, Eleonora Castellani, Vincenzo Catalano, Letizia Ceccarini, Daniele Cerrai, Fabio Chiellini, Marzia Chionsini, Cinzia Cini, Antonella Convalle, Eleonora Corridoni, Luigi Corsi, Maria Rosaria Cristallo, Claudia Culzoni, Chiara De Cristofaro, Maddalena Degan, Manola Del Corona, Olimpia Del Prete, Roberta Demi, Edoardo Demi, Letizia Dentone, Giuseppe Di Bari, Domenico Di Biase, Grazia Di Grande, Luisa Di Martino, Lorenzo Di Salvo, Alberto Dodoli, Giovanna Elefante, Federica Falleni, Marina Ferrari, David Ganetti, Clizia Gennai, Jacopo Giantomassi, Paolo Giunti, Marco Lenzi, Alessandro Limongiello, Barbara Joanna Lipinska, Leonardo Lo Frano, Serena Lo Monaco, Lucia Lucenti, Carolina Magolati, Simona Mancusi, Claudio Marmugi, Lorena Marzini, Nicola Mattei, Massimiliano Matteri, Elena Mauro, Vittoria Mazzei, Ilaria Mazzoncini, Fulvia Meini, Giorgio Meini, Roberto Mercanti, Roberta Mirabelli, Gennaro Nastri, Katiuscia Nizzi, Manuel Novi, Patrizio Orsini, Gianni Pagni, Elisabetta Papallo, Paolo Parlanti, Paola Pavoni, Luigi Pelagagge, Mauro Petrucci, Alessandra Poggianti, Marco Policrisi, Maria Rosaria Rafanelli, Mario Razzu, Simona Ricci, Francesca Ricci, Yasmica Rosas, Ramona Rutinelli, Federico Sabatini, Giuliana Salerno, Riccardo Salotti, Delio Santalucia, Concetta Saulle, Fabiana Scavo, Giorgio Schipilliti, Loredana Seguino, Lisa Serpi, Maurizio Signorini, Silvana Simone, Marco Simoni, Camillo Sorgi, Sara Spataro, Sara Speranza, Andrea Stefanini, Massimo Tiso, Monica Toncelli, Silvia Trambusti, Marzia Turrini, Lucia Uzzo, Dario Vasta, Cinzia Vendetti, Serena Vinci, Rosa Vismara, Gabriele Volpi. -------------------------------------------------------------------------------- [1] Il Rapporto è scaricabile all’indirizzo https://www.amnesty.it/israele-sta-commettendo-genocidio-contro-la-popolazione-palestinese-a-gaza/ [2] https://www.amnesty.it/israele-sta-commettendo-genocidio-contro-la-popolazione-palestinese-a-gaza/ [3] https://www.amnesty.it/appelli/stop-al-genocidio-di-israele-contro-la-popolazione-palestinese-di-gaza/ [4] ibidem
Livorno: leucemie, melanomi e palloncini
A Livorno si muore di più della media Toscana, come attesta il Rapporto “Sentieri” che Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità stilano periodicamente sui 42 siti più inquinati d’Italia. Circostanza a molti nota, ma non così conosciuta a … Leggi tutto L'articolo Livorno: leucemie, melanomi e palloncini sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Darsena Europa: il mostro che minaccia la costa e il nostro futuro
Un progetto mastodontico che rischia di compromettere in modo irreversibile l’equilibrio ambientale e sociale del litorale tra Pisa e Livorno. Mercoledì 25 giugno, alle ore 17:30,  al Circolo “Il Fortino” di Marina di Pisa (Via della Sirenetta, 6), si terrà … Leggi tutto L'articolo Darsena Europa: il mostro che minaccia la costa e il nostro futuro sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Carabinieri e prevenzione a Livorno: chi dovrebbe veramente combattere il tumore al seno?
Segnaliamo questo articolo di propaganda uscito sulla cronaca locale di Livorno: I Carabinieri Paracadutisti del Tuscania in prima linea per la prevenzione: screening gratuiti contro il tumore al seno. A partire dal titolo, una “prima linea” che richiama tempi di guerra, l’immaginario evocativo dell’articolo mette al centro i corpi speciali dei Carabinieri come se fossero i protagonisti in un ambito dove, invece, di fatto non c’entrano nulla. I protagonisti della prevenzione sono e devono essere i medici, non certo i militari e a combattere purtroppo, non sono certo i militari, ma tutte le donne che oggi hanno un tumore e che forse avrebbero potuto prevenirlo, se avessero avuto la possibilità di controlli regolari. Condividiamo il messaggio di fondo – sia chiaro –  promuovere la cultura della prevenzione, e riportiamo integralmente le parole dei medici organizzatori «La diagnosi precoce consente di individuare lesioni anche di piccole dimensioni e quindi di intervenire tempestivamente, migliorando significativamente le possibilità di guarigione». Ma se «prendersi cura di sé è un dovere, ma anche un diritto» non capiamo come mai «operazioni di controllo clinico,[sono state] riservate [solo] alle militari e alle familiari dei militari», rendendo così quella che poteva essere un’iniziativa aperta a tutte, un mero privilegio di poche donne legato alla divisa militare. Se si possono  portare avanti operazioni di questo tipo – fondamentali per la salute pubblica  – «grazie alla disponibilità dell’Infermeria del 1° Reggimento Carabinieri Paracadutisti Tuscania», quello che ci deve preoccupare è lo stato di funzionamento del nostro sistema sanitario che quindi non avrebbe lo spazio per un controllo basilare come la prevenzione al cancro al seno. Eppure questa infermeria fa in ogni caso parte del patrimonio pubblico, l’eccezionalità è data quando viene utilizzata in maniera esclusiva dai militari, non certo quando viene aperta ad un pubblico più ampio. Se veramente i militari del Tuscania si volessero mettere in gioco, potrebbero rinunciare alla costruzione di una nuova infrastruttura a loro dedicata all’interno del parco naturale di San Rossore, il cui costo complessivo è stimato in 520 milioni di euro. Con tale cifra, secondo le stime fatte in parlamento durante la discussione del DL per la riduzione delle liste di attesa si potrebbe  garantire la mammografia biennale a tutte le donne dai 45 anni e fino ai 74 anni per 4 anni. Peccato che questa primavera gli emendamenti proposti in commissione sanità che puntavano a potenziare lo screening sono stati bloccati in commissione bilancio. Il tutto mentre l’Italia si appresta dietro la spinta della Nato ad aumentare le spesi militari al 5% del PIL. Quindi si tagliano i fondi per la spesa sanitaria, si investe in armamenti, ma poi si fa propaganda per i bravi militari che promuovono la prevenzione per i tumori al seno. Quando la vera urgenza, come denunciato dall’associazione Europa Donna è assicurare la possibilità di uno screening mammografico ai 2 milioni di donne a cui oggi è negata la possibilità di prevenzione Fausto Pascali, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
Grandi navi: cosa resta ai livornesi
Domenica 25 maggio, come in altre occasioni, Livorno, scende in piazza a denunciare l’insostenibilità dell’abnorme sviluppo del traffico crocieristico. Ma questa volta lo fa insieme ad attivisti di Firenze, Lucca, Pisa e La Spezia. Livorno quest’anno riceverà oltre 370 navi … Leggi tutto L'articolo Grandi navi: cosa resta ai livornesi sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.
Nuovo soccorso di Sea-Watch5. Porto di sbarco Livorno
Ieri la nostra nave Sea-Watch5 ha soccorso un barcone con 104 persone a bordo. Dopo qualche ora abbiamo visto una motovedetta della cosiddetta Guardia Costiera libica a circa due miglia; cinque persone si sono buttate in acqua per fuggire e non tornare nell’inferno libico. Per fortuna siamo riusciti a metterle in salvo. Adesso su Sea-Watch 5 ci sono 109 persone a bordo; tra loro donne e bambini, il più piccolo è un lattante di tre mesi. Le autorità italiane hanno avuto la bella idea di assegnarci a Livorno come porto di sbarco, obbligando queste persone fragili a giorni di inutili ulteriori sofferenze e di mare aperto. Sea Watch
Calafuria: una strada pubblica a servizio dei privati
Da anni le scogliere a sud di Livorno sono meta di svaghi anche notturni, grazie alla discoteca in quel di Calafuria. Ci si arriva lungo la strada che serpeggia sul Romito, fra collina e mare: la Statale Aurelia, arteria di … Leggi tutto L'articolo Calafuria: una strada pubblica a servizio dei privati sembra essere il primo su La Città invisibile | perUnaltracittà | Firenze.