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Sabato 25 ottobre mobilitazione nazionale a Roma
Sabato 25 ottobre 2025 Concentramento ore 13:30 in Piazza della Repubblica, corteo fino a Piazza San Giovanni, Roma Il Global Movement to Gaza Italia aderisce alla giornata di mobilitazione nazionale del 25 ottobre, convocata dalla CGIL contro le politiche economiche e sociali del governo. Nel 2025 il governo Meloni ha destinato 45 miliardi di euro alle spese militari, e punta a 146 miliardi entro il 2035: più di quanto si spende oggi per la sanità pubblica (137 miliardi). Noi vogliamo un’altra direzione: più fondi per sanità, istruzione, casa e welfare, una tassazione equa sulle grandi ricchezze, la lotta all’evasione, salari dignitosi, pensioni giuste, diritti sul lavoro e una vera transizione ecologica e sociale, non la riconversione bellica mascherata da “difesa”. Contro la guerra, la precarietà e l’ingiustizia sociale. Vogliamo molto di più. Redazione Italia
“La musica contro il silenzio”, manifestazione nazionale in Piazza Santi Apostoli a Roma
“La musica contro il silenzio” è una manifestazione musicale svoltasi ieri, domenica 28 settembre, in Piazza Santi Apostoli a Roma, con grande partecipazione umana contro il genocidio, il peggior crimine, il più atroce, ma attualmente impunito a Gaza. Musica contro il silenzio è un movimento di artisti che si sono uniti per protestare contro il silenzio e la complicità delle istituzioni e dei media di fronte al genocidio in Palestina, in particolare alla situazione inaccettabile nella Striscia di Gaza. L’obiettivo è rompere questo silenzio, esprimendo solidarietà al popolo palestinese attraverso la musica e sostenere la sua lotta per la sopravvivenza. La manifestazione nasce come risposta alla frustrazione e al senso di impotenza di fronte al genocidio e all’apartheid compiuti contro il popolo palestinese. I partecipanti vedono il silenzio come una forma di complicità attiva e passiva di alcuni governi occidentali e della copertura mediatica. I musicisti sono al centro della manifestazione, non stanno su un palco, perché prendono parte attiva alla protesta; sia amatori che professionisti, utilizzano i loro strumenti come forma di ribellione e per far sentire la  voce degli oppressi, sostenendo la lotta del popolo palestinese. Il movimento si è diffuso rapidamente in diverse città italiane, coinvolgendo musicisti attraverso passaparola e gruppi di comunicazione.  I musicisti organizzano maratone musicali e altri eventi pubblici nelle piazze per sensibilizzare l’opinione pubblica e lanciare un messaggio forte e chiaro. Durante la manifestazione si suonano brani che simboleggiano la resistenza (come “Bella Ciao”), ma anche musiche classiche (Mozart, Puccini) e brani palestinesi, a volte accompagnati da letture di poesia o brani come “La morte di AS” per restituire dignità alle vittime. L’iniziativa non si limita a singoli eventi, ma mira a proseguire nel tempo, continuando a sostenere la causa palestinese e a contrastare più che il silenzio, la negazione del genocidio da parte del governo Meloni, complice di Netanyahu. La comunità palestinese ha espresso gratitudine per questo sostegno musicale e per tutte le manifestazioni di solidarietà ricevute in questi giorni oscuri. Rayman