Desio, emozionante lettura dei nomi dei bambini uccisi a Gaza
Ci sono giornate che percepisci ti rimarranno impresse: il 28 settembre è stata
una di queste. Ho partecipato alla lettura di una piccola parte dei nomi dei
preziosi bambini uccisi a Gaza nella piazza principale di Desio, dalle ore 9
alle 13. Un’iniziativa partita dal basso, non sigle, ma persone: un gruppo di
cittadini e cittadine ha sentito fortemente l’esigenza di gridare il proprio no
al genocidio, alla guerra e a ogni forma di violenza e sopraffazione. Una
settantina di persone di ogni età e cultura si sono alternate nella lettura,
formando un’unica comunità pulsante e partecipe. Fra loro anche il sindaco di
Desio, Carlo Moscatelli, il padre dell’ambasciatore ucciso in Congo Luca
Attanasio, Salvatore e una folta rappresentanza della comunità pakistana locale.
La lettura, accompagnata da un lento e gorgogliante sottofondo di scorrere
d’acqua, sorto a simbolo della commistione fra vita e morte, ha commosso in
primis molti lettori, il cui bisogno di conforto ha ulteriormente sottolineato
la nostra necessità di empatia e di “rimanere umani”.
Lo sparuto gruppo di ascoltatori si è fatto via via più folto e attento. Ad un
tratto, durante la lettura, una piccola farfalla gialla si è posata sull’elenco
dei bambini assassinati. Si dice che le farfalle siano le anime dei morti che
vengono ad accarezzare i vivi.
I bambini di Gaza scuotono le nostre coscienze e ci invitano a prendere
posizione e ad agire: ogni piccolo gesto conta. Siamo chiamati a non essere
indifferenti, a essere testimoni e a gettare semi di bellezza e gentilezza su
questo mondo che sembra ogni giorno diventare più tetro e feroce. Non sta a noi
sapere se germoglieranno o meno. Non è esperienza comune che parole e gesti
abbiano giaciuto in noi stessi silenti per poi fiorire a tempo debito? In
fondo la piccola Anna Frank – che oggi sarebbe palestinese – aveva ragione: c’è
un disperato bisogno di credere nell’intima bontà dell’uomo e in quel cielo blu
che ieri ci ha sovrastato.
Redazione Italia