La scuola non si arresta. Studenti ai domiciliari e senza lezioni per aver manifestato
Il 25 settembre 2025 a Milano si è svolta l’udienza per l3 due student3
arrestat3 durante la manifestazione del 22. Dopo essere state tradotte al
Beccaria per tre notti, da oggi l3 student3, un ragazzo e una ragazza di 17 anni
di un liceo milanese, sono agli arresti domiciliari accusat3 di resistenza
aggravata e danneggiamenti senza possibilità di frequentare la scuola. Per i
prossimi sei mesi, quando si terrà il processo vero e proprio, l3 due ragazz3
minorenni verranno privat3 del diritto allo studio.
Come lavoratrici e lavoratori della scuola consideriamo tutto ciò una condanna
pesantissima poiché nega un diritto fondamentale e inalienabile della persona
sancito dalla Costituzione e dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Con la riforma Valditara e il famigerato cinque in condotta, abbiamo da subito
intuito il decorso della scuola pubblica sempre più lontano dai suoi fondamenti
di inclusività e di spazio di possibilità per tutt3, soprattutto per chi non
parte da posizioni privilegiate o vive situazioni di disagio causate da
situazioni più personali.
Quanto accaduto oggi va oltre il modello di
scuola razzista, classista e militarizzato che abbiamo visto degenerare negli
ultimi anni. Quanto accaduto oggi va oltre le misure previste dal decreto
sicurezza attualmente legge 80/2025. Quanto accaduto oggi mostra che siamo
ufficialmente in un processo di israelizzazione della scuola e delle
istituzioni.
Dopo la manifestazione del 22 settembre Israele ha pubblicato un dossier sulle
piazze italiane riportando coordinate geografiche e pericolosità, classificando
gli organizzatori delle piazze in livelli di rischio. Ciò che salta all’occhio è
che la maggior parte delle organizzazioni segnalate sono collettivi universitari
e studenteschi.
La piazza del 22 ha denunciato a gran voce il genocidio in Palestina e ha
portato in piazza, come non si vedeva da tempo, studenti e insegnanti oltre
alle altre migliaia di persone.
Riteniamo che il ruolo della comunità educante in questo momento sia cruciale.
Il 22 in piazza c’erano dei ragazzi giovanissimi, chi parte di qualche
collettivo, chi per la prima volta in manifestazione. Chissà quant3 ragazz3
hanno finalmente trovato o ritrovato la voglia e la forza di scendere in piazza.
Riteniamo che sia fondamentale dire all3 student3 che il 22 è stata una data
storica. A Milano c’era una piazza moltitudinaria che ha attraversato le strade
della città e che, come accaduto in tutto il resto del paese, chiedeva di
entrare in stazione per “bloccare tutto”. La rivendicazione di 80.000 persone
scese in piazza, di cui moltissimi giovani, non è stata accolta in alcun modo ed
è stata brutalmente repressa. Il modello Milano non si ferma davanti a nulla, né
davanti all’assenza di diritti di chi abita questa città né davanti alla morte
del popolo palestinese.
Ci preme denunciare la violenza delle tre ore di lacrimogeni ad altezza uomo in
una piazza di lavoratori, student3, famiglie, bambin3 e animali mentre si poteva
concedere spazio come in altre città (a Napoli è stata simbolicamente occupata
la stazione ferroviaria, a Roma bloccata l’autostrada, senza alcun intervento
della polizia, ndR). Ci preme denunciare la violenza che abbiamo visto e vediamo
nella complicità delle nostre istituzioni, scuole e università comprese, con
Israele. Ci preme denunciare la violenza che vediamo oggi negando il diritto
allo studio a due ragazz3 privat3 della loro dignità di student3.
Invitiamo tutta la comunità della scuola a prendere posizione contro questa
assurda condanna: a stare accanto all3 loro student3, ad informarl3 su quello
che accade all3 loro compagn3, non per intimidirl3 ma per renderl3 sempre più
consapevoli di come il modello Israele stia occupando le nostre vite e il nostro
agire. Perché Gaza è la vetrina di una macchina bellica che passa sopra i
diritti umani, ma è anche la più grande occasione per riprenderci i nostri
diritti e la dignità delle nostre vite.
Riferimenti e link:
Dossier del Ministero israeliano della diaspora e della lotta
all’antisemitismo Report – Italy – Nationwide Demonstrations and General Strike
in Solidarity with Gaza – September 22, 2025
Intervento della mamma di una delle arrestat3 durante la conferenza stampa del
26.09.2025 https://www.instagram.com/reel/DPEMvpfCNwD/?igsh=MXIxaWk2dzZ1N3RoeQ==
Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università