di Echoes.notes,  Instagram, 7 settembre 2025.   Mahmoud Darwish, considerato da molti il poeta nazionale palestinese, è noto per i suoi scritti profondi sull’esilio, l’identità e la resistenza. La sua poesia cattura il dolore e l’orgoglio di un popolo sfollato, incarnando al contempo il desiderio universale di patria e dignità. Nel film di Jean-Luc Godard “Notre Musique” (2004), Darwish appare nei panni di se stesso in una conversazione riflessiva con una giornalista israeliana. In questa scena, si interroga su come la lotta della Palestina sia definita attraverso il suo rapporto con Israele, chiedendosi se l’interesse globale per i palestinesi esista solo a causa dell’ossessione del mondo per la “questione ebraica”. Le parole calme ma penetranti di Darwish rivelano la sua profonda consapevolezza delle narrazioni politiche, suggerendo che la sofferenza della Palestina acquista visibilità solo quando vista all’ombra della storia di un altro. Lo scambio riassume in modo potente la sua ricerca permanente di affermare l’identità palestinese al di là della vittimizzazione e di rivendicare il diritto di essere vista come qualcosa di più di un riflesso del conflitto. Le sue riflessioni in questo video di 1 min 30”:

Sta nascendo una nuova forma di lotta: non solo categorie professionali e sigle sindacali, non solo legami affettivi e appartenenza politica, ma i quartieri. Quartieri in sciopero, in rivolta, che si danno appuntamento sotto casa, nei parchi, nei condomini, al mercato rionale, nelle farmacie, davanti ai bar. Quartieri che si organizzano in assemblee, stampano volantini, [...]