Il processo di militarizzazione nelle università: focus su iniziative nonviolente
NEL PRESENTE REPORT SI TENTA DI DELINEARE LE DIRETTRICI PRINCIPALI LUNGO LE
QUALI SI È SVILUPPATO IL PROCESSO DI MILITARIZZAZIONE NEGLI ATENEI, CERCANDO DI
EVIDENZIARE ALCUNE DELLE INIZIATIVE PORTATE AVANTI CON UNA MODALITÀ NONVIOLENTA
DA PARTE DELLE COMPONENTI DELLA COMUNITÀ ACCADEMICA (STUDENTI, DOCENTI,
RICERCATORI E PERSONALE TECNICO-AMMINISTRATIVO). PUR NON PRETENDENDO DI ESSERE
ESAUSTIVI RISPETTO A TUTTE LE AZIONI MESSE IN CAMPO, SI DELINEA UN QUADRO
D’INSIEME CHE CONSENTE DI VALUTARE COME CI SI È MOSSI SU QUESTO TEMA NEL MONDO
ACCADEMICO NEGLI ULTIMI ANNI.
PREMESSA
A differenza del mondo della scuola, dove la militarizzazione si evidenzia nella
didattica e nell’orientamento, in università oltre a questi ambiti occorre
considerare anche quello della ricerca e quello della Terza missione, cioè le
collaborazioni con le aziende sul territorio e la divulgazione presso l’opinione
pubblica.
Negli ultimi anni si è riscontrato un intensificarsi delle iniziative di
militarizzazione del sistema universitario, con una presenza sempre più
frequente e invadente delle Forze Armate, delle forze dell’ordine, ma anche
dell’industria bellica (in primis Leonardo, Thales, Rheinmetall, RWM), di
organizzazioni internazionali come la NATO e di partner legati alla filiera
bellica come ad es. alcune università israeliane. Le proteste contro il processo
di militarizzazione hanno riguardato inizialmente la filiera bellica nel suo
complesso, ma dopo il 7 ottobre 2023 si sono concentrate anche sulle
collaborazioni con Israele per cercare di scongiurare o limitare il più
possibile l’azione genocidiaria che sin dai primi momenti si intravedeva e si
dispiegava su Gaza e sul resto del popolo palestinese.
SINTESI
Tra il 2023 e il 2025 diverse iniziative civiche e accademiche hanno preso
posizione contro la progressiva presenza di logiche militari nelle università:
collaborazioni con industrie belliche, ricerca con finalità militari, presenza
di forze dell’ordine e misure di sicurezza negli Atenei.
Le forme d’azione sono state prevalentemente nonviolente: encampment e
occupazioni pacifiche, sit-in e blocchi simbolici, scioperi e astensioni,
cortei, lettere aperte e petizioni, campagne di disinvestimento e boicottaggio,
lezioni all’aperto e azioni legali/denunce. Le reazioni delle istituzioni sono
variate: talvolta dialogo e impegni, talvolta sgomberi coatti e procedimenti
disciplinari.
ALCUNI ESEMPI IN ITALIA (2023–2025)
C’è da rilevare che anche negli anni precedenti le proteste in questo ambito
erano forti nelle università e si concentravano principalmente contro la NATO e
contro l’ENI, la quale indirettamente interviene con i suoi interessi energetici
ad alimentare scenari di guerra. Ed anche il conflitto in Ucraina, iniziato nel
febbraio 2022, aveva stimolato le comunità accademiche e principalmente gli
studenti a cercare di capire quali fossero le complicità del sistema accademico
col sistema di guerra cui anche il nostro Paese stava contribuendo con l’invio
di armi in uno scenario di guerra nel quale dietro le quinte (ma neanche tanto
dietro) era evidente la presenza della NATO.
E proprio contro la NATO nel 2022 iniziarono le prime contestazioni studentesche
(principalmente l’organizzazione Cambiare Rotta) attraverso qualche presidio
informativo in alcuni Atenei della penisola nei quali attraverso voantinaggi e
“smegafonate” davanti ai Rettorati si metteva in piedi una “contronarrazione”
delle dinamiche che avevano portato al conflitto fra Russia e Ucraina.
Alle proteste degli studenti si unirono anche le mobilitazioni sindacali dei
lavoratori del personale tecnico-amministrativo, in particolare di USB – Unione
Sindacale di Base, che attraverso scioperi , manifestazioni, presidi e
volantinaggi lanciò la campagna “Abbassare le armi, alzare i salari” son tanto
di striscioni, proprio durante il conflitto ucraino, intravedendo il crinale
verso il quale anche l’Italia si stava dirigendo e puntando il dito contro la
NATO.
Ecco un elenco (non esaustivo, ma documentato) delle principali iniziative di
protesta nonviolenta nelle università italiane sul tema degli accordi con la
filiera bellica / partner israeliani e contro la militarizzazione
dell’università nel periodo 2023–2025.
1. Forme organizzate e osservatori: sono nate iniziative civiche e collettivi
come l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università, che monitora e denuncia collaborazioni con industria bellica e
progetti a finalità militare; raccolte di firme, dossier e lettere aperte di
docenti/ricercatori contro progetti ritenuti “funzionali alla cultura di
guerra”. (Esempi: sito Osservatorio; articoli e lettere rilanciate).
https://osservatorionomilscuola.com/;
https://osservatorionomilscuola.com/2024/07/.
Inoltre reportage e dossier di stampa (Editoriale Domani)
https://www.editorialedomani.it/politica/italia/tutti-a-scuola-di-guerra-la-protesta-contro-listruzione-militarizzata-lpgqkg1k.
Ossservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università
* Petizione per chiedere ai Rettori e ai docenti delle Università statali di
dimettersi dalla Fondazione Med-Or, controllata dal Gruppo Leonardo SpA
* Data: novembre 2023 (Lancio petizione online)
* Azione: informazione, sensiibilizzazione e raccolta firme su piattaforma
online per raccogliere firme e fare pressione in primis sui Rettori e poi
anche sui docenti per rassegnare le dimissioni dal Comitato Scientifico della
Fondazione Med-Or, soprattutto per il ruolo della Fondazione in Medio Oriente
e nell’Africa del Nord e per le implicazioni in termini di ricadute
sull’industria bellica. Ad oggi, diversi docenti sono usciti dal Comitato
scientifico di Med-Or e dei 13 Rettori ne sono rimasti 9 per le Università
statali (settembre 2025).
* Fonte / URL:
https://www.change.org/p/fuori-le-universit%C3%A0-da-fondazione-med-or-leonardo-produttrice-di-armi-e-di-morte
* Petizione per Gaza promossa da un gruppo di docenti dell’Università di
Bologna e mozione presentata dagli studenti partendo da un documento
approvato dalla RSU dell’Ateneo
* Data: ottobre 2023
* Azione: Petizione lanciata da 142 docenti (professori e ricercatori)
dell’Università di Bologna che in Ateneo ha superato le 600 firme per
essere poi estesa anche in altre Università che l’hanno adottata. La
richiesta principale alla governance di UNIBO era quella di chiedere ed
impegnarsi per il Cessate il fuoco su Gaza. Successivamente, un gruppo di
rappresentanti di USB ha portato una proposta nella RSU dell’Ateneo, che è
stata approvata e poi raccolta dagli studenti che l’hanno migliorata
facendo pressione sugli Organi accademici. Dopo quasi 5 mesi, grazie ad una
serie di azioni con studenti e lavoratori, il Senato Accademico si è
espresso a favore del Cessate il fuoco, delle borse agli studenti
palestinesi e a rivedere gli accordi con la filiera bellica, oltre che ad
introdurre principi di ethical procurement. Più di recente anche una
delibera sugli accordi con i partner israeliani e l’adozione di procedure
di due diligence per valutare gli accordi.
Fonte:
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSfc-dZGXGr41W7R_F_F7QLV2k70iV60CSLO2ySouEA4XApirw/viewform?fbclid=IwAR34QWHMNlRT4EnRrEc7WfvVHP9iLtjmxfuO_H1OZZs-_Go38GuxOuOBxuU&pli=1
https://magazine.unibo.it/archivio/2024/03/19/il-senato-accademico-approva-una-mozione-per-il-cessate-il-fuoco-immediato-in-tutti-conflitti
* https://magazine.unibo.it/archivio/2025/06/17/luniversita-di-bologna-sullescalation-militare-israeliana-a-gaza
* Occupazione del Rettorato — Sapienza, Roma
* Data: 25–26 marzo 2024 (occupazione del rettorato; presidio/assemblee).
* Azione: occupazione nonviolenta del rettorato, richieste di stop ad
accordi/partecipazione ai bandi con università israeliane; slogan contro la
complicità con aziende belliche.
* Fonte / URL:
https://roma.corriere.it/notizie/cronaca/24_marzo_25/roma-occupato-il-rettorato-della-sapienza-gli-studenti-stop-agli-accordi-con-israele-e54500a7-9be4-403c-9d18-8ed352ceaxlk.shtml
* Senato accademico e boicottaggio / mozione — Università di Torino (e azioni
Politecnico)
* Data: marzo–aprile 2024 (decisione del Senato accademico il 19 marzo 2024).
* Azione: gli studenti hanno bloccato/interrotto sedute; il Senato accademico
ha votato per non partecipare al bando MAECI 2024 (richiesta sospensione
cooperazione con istituzioni israeliane). Presìdi e scioperi al Politecnico
e altre iniziative nonviolente.
* Fonte / URL (ANSA):
https://www.ansa.it/piemonte/notizie/2024/03/19/universita-di-torino-non-partecipa-a-bando-ministero-per-israele_79f1b1f9-814c-40a2-9015-afbd9aec5f6e.html
* “Tende” / accampamenti di solidarietà — Università (es. Bologna, Roma,
Napoli, Palermo, Milano ecc.)
* Data: iniziative diffuse in particolare a maggio 2024 (es. Bologna:
campo/tende dal 5 maggio 2024).
* Azione: Presidî con tende davanti a rettorati e nei cortili universitari
per chiedere lo stop alle collaborazioni con Israele e denunciare
militarizzazione degli atenei. Le iniziative sono state organizzate e
coordinate dalla rete dei Giovani palestinesi in colaborazione con alcuni
collettivi studenteschi locali e con Cambiare Rotta. Il movimento delle
acampade
* Fonte / URL (Il Fatto / Repubblica): (Bologna)
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/05/06/proteste-pro-palestina-alluniversita-di-bologna-il-primo-presidio-italiano-con-le-tende-stop-complicita-con-israele/7536995/;
https://www.repubblica.it/cronaca/2024/05/13/news/universita_acampade_protesta_israele_palestina-422943037/
* Appello, Sciopero e presidio nazionale davanti alla Farnesina contro il bando
MAECI (studenti, docenti, ricercatori)
* Data: marzo 2024 appello ricercatori della Sapienza – 9 aprile 2024
giornata di sciopero del settore Università e di mobilitazione in decine di
atenei
* Azione: Invio di una lettera aperta firmata da oltre 1.300–1.700
docenti/ricercatori che chiedevano la sospensione del bando di cooperazione
Italia–Israele (MAECI) per rischio “dual use” e per motivi di diritto
internazionale; la lettera è stata inviata al MAECI e rilanciata
pubblicamente. Dopo un appello di alcuni ricercatori di Roma, è stato
proclamato uno sciopero del settore Università, flashmob, presìdi in tanti
atenei e davanti alla Farnesina per chiedere la sospensione del bando MAECI
/ cessare le collaborazioni accademiche con istituzioni israeliane; slogan
anche contro la complicità con aziende belliche e contro la
militarizzazione dell’università. Come risultato, se nell’anno precedente
c’erano state oltre 60 domande di partecipazione degli Atenei, dopo lo
sciopero (la scadenza del bando era il giorno successivo) si sono avute
solo 18 domande per il 2024 (-70%): un flop per il Governo Meloni.
* Fonte / URL (Repubblica):
https://www.repubblica.it/cronaca/2024/04/09/news/sciopero_universita_italiane_bando_maeci_israele-422449424/
https://www.usb.it/leggi-notizia/9-aprile-sciopero-nelle-universita-no-al-bando-maeci-0035-1.html
https://www.usb.it/leggi-notizia/successo-dello-sciopero-di-usb-in-universita-e-cnr-flop-del-governo-sul-bando-maeci-1707-1.html#:~:text=Successo%20dello%20sciopero%20di%20USB%20in%20universit%C3%A0,agli%20organi%20di%20governo%20degli%20Atenei:%20%22
* https://www.ansa.it/canale_legalita_scuola/notizie/universita_news/2024/03/19/lettera-studiosi-sospendere-il-bando-con-israele-per-la-ricerca_4b04bfb8-625a-45b9-b1f1-78ac949e945c.html
https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/03/19/quasi-1700-docenti-al-ministero-stop-al-bando-per-la-cooperazione-italia-e-israele-in-materia-di-ricerca-scientifica/7485023
* Presidio dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università
* Data: 23 maggio 2024
* Azione: L’Osservatorio, insieme a tante altre realtà (USB Università,
Cambiare Rotta, Antropolog3 per la Palestina, etc.), ha organizzato un
presidio a Roma in occasione della seduta della CRUI del 23 maggio 2024 e ha
inviato richieste formali alla CRUI.
La CRUI ha pubblicato un resoconto della riunione/assemblea del 23 maggio 2024
in cui, in sostanza, non si è presa una posizione collettiva di boicottaggio: la
CRUI ha sottolineato l’autonomia dei singoli atenei nel decidere. In risposta
alle pressioni (incluse richieste come quelle dell’Osservatorio), la CRUI ha
insediato un tavolo di lavoro CRUI-CNR-INFN per affrontare il tema dell’etica
della ricerca scientifica (tavolo insediato il 17 aprile 2024). Questo è il
canale istituzionale che la CRUI indica come risposta ai problemi di “dual-use”
e uso militare della ricerca.
* Fonte:
https://osservatorionomilscuola.com/2024/05/17/roma-23-maggio-presidio-osservatorio-riunione-crui-per-interruzione-collaborazioni-con-israele/
* https://www.crui.it/resoconto-del-23-maggio-2024.html
https://www.crui.it/archivio-notizie/per-un’etica-della-ricerca-scientifica.html
* Occupazioni e azioni alla Federico II — Napoli (occupazione rettorato;
check-point scenografico)
* Date: marzo–aprile 2024 e iniziative successive nel 2024 (es.
presidî/ricostruzione di “check-point” simbolico).
* Azione: occupazione del rettorato per chiedere stop agli accordi con
Israele e con aziende belliche; installazione simbolica di un “check-point”
per raccontare la militarizzazione vissuta in Palestina (azione nonviolenta
a fini di testimonianza/denuncia).
* Fonti / URL: (occupazione rettorato)
https://www.open.online/2024/04/08/napoli-occupato-rettorato-universita-federico-ii/
https://www.ansa.it/campania/notizie/2024/11/21/protesta-universitari-a-napoli-inscenato-check-point-israeliano_755920cc-06f1-4dc6-a645-eae80cdfbeb8.html.
Open+1
* Mozioni/decisioni di atenei (es. Scuola Normale di Pisa, Università di Bari,
Università di Pisa, altri Senati accademici)
* Data: marzo–aprile 2024 e azioni istituzionali successive (2024–2025 in
alcuni atenei).
* Azione: mozioni approvate dai Senati accademici (es. Scuola Normale di
Pisa) per chiedere la riconsiderazione/sospensione del bando MAECI o per
dichiarare l’inopportunità di certe collaborazioni, risultato diretto delle
pressioni assembleari studentesche e delle petizioni dei docenti.
* Fonti / URL (Scuola Normale): testo mozione pubblicato dalla Normale:
https://normalenews.sns.it/mozione-del-senato-accademico-della-scuola-normale-superiore-del-26-marzo-2024.
1. Presìdi, blocchi e azioni contro la presenza/ruolo di aziende belliche (es.
Leonardo / Med-Or) negli atenei
1. Periodo: ampie azioni e mobilitazioni registrate nel 2023–2024 e con eco
nel 2025.
1. Azione: presìdi, richieste di dimissioni di rettori legati a fondazioni
aziendali (es. Med-Or/Leonardo), campagne per togliere le università
dalla “filiera bellica” e petizioni per chiedere ai rettori di rinunciare
a incarichi in fondazioni legate all’industria militare.
1. Fonte / URL (il manifesto, approfondimento):
https://ilmanifesto.it/universita-militarizzate-la-ricerca-per-fare-la-guerra.
2. Giornate locali di interruzione lezioni / flashmob a Politecnici e Atenei
(es. Milano, Genova, Palermo, Padova)
1. Periodo: marzo–maggio 2024 (mobilitazioni diffuse) e manifestazioni
locali anche nel 2024–2025.
1. Azione: interruzione simbolica di lezioni, flashmob, presìdi, raccolte
firme locali; obiettivo: contrastare militarizzazione, partecipazione ai
bandi e rapporti con istituzioni israeliane/aziende della difesa.
Esempi/Fonti:
https://lespresso.it/c/attualita/2024/4/9/luniversita-non-va-in-guerra-la-protesta-contro-gli-accordi-con-israele-dilaga-negli-atenei/50580
https://www.open.online/2024/04/08/universita-vs-israele-bando-maeci-petizioni-occupazione/
1. Assemblee precarie universitarie: solidarietà al popolo palestinese e NO
alla ricerca bellica
1. Periodo: 20 marzo e 12 maggio 2025
1. Azione: Dopo l’assemblea nazionale di inizio febbraio a Bologna di tutte
le singole assemblee precarie universitarie sorte nei mesi precedenti, si
è svolta una giornata di mobilitazione il 20 marzo nei vari Atenei della
penisola per poi organizzare insieme a varie sigle sindacali lo Sciopero
del 12 maggio per il personale universitario, coinvolgendo anche i
lavoratori esterni. Le iniziative previste includono cortei, lezioni in
piazza, occupazioni simboliche e assemblee per denunciare la situazione e
difendere l’università pubblica.
Le Assemblee precarie, oltre a chiedere la stabilizzazione dei precari e
maggiori risorse per il sistema universitario, contrastando la Riforma Bernini,
hanno ribadito il loro “Fuori la guerra dall’Università!”, sottolineando come un
ricercatore precario risulti più ricattabile soprattutto nella fase attuale di
carenza di finanziamenti sulla ricerca tradizionale e di conversione della
ricerca verso il bellico.
Fonte:
https://www.radiocittafujiko.it/universita-a-bologna-lassemblea-nazionale-contro-la-riforma-bernini/
https://www.repubblica.it/cronaca/2025/03/20/news/universita_blitz_di_studenti_e_precari_in_18_citta_raddoppiare_fondo_ordinario_e_contratto_unico-424075097
https://www.editorialedomani.it/fatti/precari-universita-ddl-bernini-sciopero-ragioni-t5fghzn5
1. Campagna “LA CONOSCENZA NON MARCIA” contro l’israelizzazione
dell’istruzione e della società
1. Periodo: 13 settembre 2025
1. Azione: Lancio della campagna a Roma presso la Sapienza, dove circa 30
realtà si sono riunite per contirbuire ad un percorso che contrasti il
processo di militarizzazione dell’istruzione e di israelizzazione della
società italiana.
Fonte:
https://osservatorionomilscuola.com/2025/09/14/contro-lisraelizzazione-dellitalia-arriva-la-conoscenza-non-marcia/
https://contropiano.org/eventi/roma-la-conoscenza-non-marcia-assemblea-all-universita
https://ilmanifesto.it/contro-il-genocidio-la-conoscenza-non-marcia-nelle-scuole-e-nelle-universita
1. Inondare l’Ateneo di barchette durante il presidio permanente
all’Università di Bologna in supporto della Global Sumud Flotilla
1. Periodo: 15 settembre 2025
1. Azione: Per l’avvio dell’anno accademico studenti e studentesse di
Cambiare Rotta hanno realizzato un’iniziativa per inondare le aule e gli
spazi dell’Ateneo di barchette e poi hanno anche preparato insieme una
barchetta di carta grande. Tale azione rientrava nelle iniziative del
presidio permanente davanti al Rettorato di UNIBO per accompagnare come
equipaggio di terra la missione della Flotilla verso Gaza e tenere
accessi i riflettori sul genocidio in un momento cruciale, quello
del’entrata dell’esercito israeliano a Gaza City e della soluzione
finale.
1. Fonte:
https://osservatorionomilscuola.com/2025/09/18/inondare-universita-barchette-terra-global-sumud-flotilla/
_____________________________________________________________________
Naturalmente, anche all’estero si assisteva ad azioni simili man mano che il
processo di militarizzazione nelle università prendeva piede e soprattutto dopo
la reazione cruenta di Israele seguita al 7 ottobre
2023.
ESEMPI ALL’ESTERO
2023
* Walkout e azioni simboliche nel Regno Unito: studenti e studentesse
organizzano walkout e proteste nonviolente contro la presenza di
argomenti/attività percepite come promozione della cultura militare nelle
scuole e università. (Esempio: reportage su walkout e reazioni scolastiche).
Fonte: Al Jazeera, 31/12/2023.
https://www.aljazeera.com/features/2023/12/31/walkout-weapon-british-school-students-battle-curbs-on-gaza-war-protests.
Al Jazeera
2024
* Ondata globale di encampment e proteste pro-Palestina sui campus USA (in
particolare alla Columbia University dalla quale la protesta si ampliò per
assumere poi una portata mondiale) e in altri Paesi: molti atenei vedono la
nascita di accampamenti (encampments o acampadas), sit-in, petizioni per il
divestment e richieste di sospensione di ricerche/realtionship con aziende
fornitrici dell’industria bellica. La maggior parte delle proteste è stata
documentata come nonviolenta (sit-in, lezioni pubbliche, assemblee). Fonti di
sintesi e raccolte dati: The Fire (rassegna encampment 2024) e analisi ampie
sulle proteste.
https://www.thefire.org/research-learn/2024-student-encampment-protests;
https://en.wikipedia.org/wiki/2024_pro-Palestinian_protests_on_university_campuses.
thefire.org+1
2024–2025 (ESEMPI EUROPEI)
* Sgombero a Freie Universität Berlin (maggio 2024): polizia ha sgomberato un
accampamento pro-Palestina. Azioni degli studenti: occupazioni nonviolente,
tende sul cortile, richieste pubbliche. Report: Reuters (7/5/2024).
https://www.reuters.com/world/german-police-clear-pro-palestinian-camp-berlin-university-2024-05-07/.
* Regno Unito (2024–2025): pressioni su politiche di sicurezza e gestione dei
dissensi — richieste di tutela della libertà di espressione e del diritto a
proteste pacifiche; in alcuni casi polizia/forze di sicurezza intervenute con
cariche e sgomberi.
https://www.ucl.ac.uk/news/2024/jun/comment-gaza-campus-protests-two-human-rights-law-experts-write-new-principles-universities
> Gaza protests: UK uni leaders reassured campus security chiefs fearing
> backlash after US crackdown, email reveals
TIPOLOGIE DI AZIONE NONVIOLENTA OSSERVATE
1. Encampments / Occupazioni pacifiche degli spazi universitari
1. Finalità: visibilità pubblica, interruzione simbolica della normalità,
mettere in agenda richieste (divestment, cessazione rapporti con aziende
militari, stop a iniziative pro-forze armate).
1. Esempi: encampment USA 2024 (centinaia di campus), occupazioni a Berlino
(poi sgomberate). Fonte: The Fire; Reuters.
https://www.thefire.org/research-learn/2024-student-encampment-protests;
https://www.reuters.com/world/german-police-clear-pro-palestinian-camp-berlin-university-2024-05-07/.
* Sit-in, blocchi simbolici e picchetti
* Azioni brevi ma ad alto impatto mediatico (es. sit-in davanti a uffici
amministrativi, blocco simbolico di ingressi, presidio). Wikipedia
* Walkout / Scioperi degli studenti e staff
* Studenti lasciano lezioni simultaneamente per portare attenzione pubblica;
personale tecnico-amministrativo o ricercatori partecipano con
dichiarazioni ufficiali o sospensione di attività come forma di
solidarietà. Fonte: articoli su walkout e mobilitazioni studentesche (UK e
US).
https://www.aljazeera.com/features/2023/12/31/walkout-weapon-british-school-students-battle-curbs-on-gaza-war-protests
* Petizioni, lettere aperte e dichiarazioni di massa
* Campagne di firme di docenti/ricercatori per chiedere moratorie su
collaborazioni con aziende belliche, o per denunciare politiche di
militarizzazione. In Italia: lettere di docenti/ricercatori rilanciate
dall’Osservatorio. URL:
https://osservatorionomilscuola.com/2024/07/.Teach-in, conferenze pubbliche
e formazione nonviolenta
* Lezioni aperte, seminari pubblici su etica della ricerca, ruolo
dell’università e impatto delle collaborazioni militari; strategia usata
per informare e mobilitare l’opinione accademica e pubblica. Fonti di
commento accademico (es. UCL, AAUP). URL:
https://www.ucl.ac.uk/news/2024/jun/comment-gaza-campus-protests-two-human-rights-law-experts-write-new-principles-universities;
https://www.aaup.org/issues-higher-education/campus-protests.
* Campagne di divestment e boicottaggio della ricerca militare
* Richieste che le fondazioni/atenei disinvestano da aziende della difesa o
interrompano progetti con finalità militari; azione coordinata spesso via
petizioni, mozioni in senati accademici o board studenteschi.
Documentazione in report su proteste e movimenti di piazza.
Encampment divestment
* Azioni legali e denunce pubbliche
* Ricorsi, denunce alle autorità e richieste di intervento per violazioni di
diritti (es. libertà di manifestazione) quando sgomberi o sanzioni
disciplinari si verificano. Esempi: casi in cui amministrazioni hanno
attivato procedimenti disciplinari o avviato denunce. Fonti: Liberty
Investigates, WSWS (analisi su clampdown). URL:
https://libertyinvestigates.org.uk/articles/gaza-protests-uk-uni-leaders-reassured-campus-security-chiefs/
https://www.wsws.org/en/articles/2025/03/11/pbgi-m11.html
IMPATTI, LIMITI E RISCHI OSSERVATI
* Impatto positivo: aumento della consapevolezza pubblica; alcune
amministrazioni hanno avviato dialoghi o rivisto accordi (in alcuni contesti
si è ottenuto l’impegno a rivedere collaborazioni). Fonti: articoli di
commento e dichiarazioni accademiche (UCL, AAUP). URL:
https://www.ucl.ac.uk/news/2024/jun/comment-gaza-campus-protests-two-human-rights-law-experts-write-new-principles-universities
https://www.aaup.org/issues-higher-education/campus-protests
* Limiti e repressione: in più casi le proteste nonviolente sono state
sgomberate o hanno ricevuto risposta poliziesca, con conseguenze disciplinari
per partecipanti; questo ha prodotto dibattito giuridico su libertà di
espressione e sicurezza nei campus. Fonte: Liberty Investigates; WSWS;
Reuters. URL:
https://libertyinvestigates.org.uk/articles/gaza-protests-uk-uni-leaders-reassured-campus-security-chiefs/
* https://www.wsws.org/en/articles/2025/03/11/pbgi-m11.html
https://www.reuters.com/world/german-police-clear-pro-palestinian-camp-berlin-university-2024-05-07/.
BUONE PRATICHE NONVIOLENTE EMERSE (RACCOMANDAZIONI OPERATIVE)
1. Chiarezza nelle richieste: formulare richieste specifiche e misurabili (es.
moratoria su nuovi contratti con aziende X per N anni).
2. Documentazione e trasparenza: registrare in forma pubblica le azioni e i
rivendicati risultati per evitare narrazioni contrapposte.
3. Alleanze ampie: includere docenti, personale tecnico-amministrativo,
sindacati e comunità locali per aumentare la legittimità e protezione.
4. Formazione alla nonviolenza: organizzare workshop su de-escalation e
pratiche di protesta pacifica per minimizzare rischi di escalation.
5. Supporto legale: predisporre assistenza legale preventiva per i
partecipanti, e raccogliere prove documentali di eventuali violazioni dei
diritti di manifestazione.
CONCLUSIONI
Tra il 2023 e il 2025 le iniziative contro la militarizzazione nelle università
si sono espresse principalmente con forme nonviolente (encampment, sit-in,
walkout, petizioni, teach-in, divestment). Queste azioni hanno aumentato la
visibilità pubblica del tema e talvolta ottenuto aperture al dialogo; in altri
casi hanno incontrato repressione o sgomberi, sollevando questioni giuridiche e
di policy su libertà di espressione e ruolo delle forze dell’ordine nei campus.
Le pratiche più efficaci sembrano combinare pressione pubblica nonviolenta con
strategie istituzionali (appelli formali, mozioni, supporto legale, alleanze
ampie).
Ma bisogna poi monitorare quanti Atenei stiano davvero dando seguito a quanto
previsto dalle varie delibere e decisioni approvate dagli Organi accademici.
Giuseppe Curcio, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università