Tag - sciopero generale 22 settembre 2025

Il vento che tira. Per la pace il conflitto! – di Emanuele Braga
Lo sciopero italiano del 22 settembre per la Palestina è stato uno sciopero sociale. Da anni non si vedeva la società ribellarsi all’unisono in questo modo. Alla chiamata Blocchiamo Tutto, una moltitudine di persone si è riversata in strada, abbandonando il posto di lavoro, i banchi di scuola, i negozi e le case. Abbiamo [...]
La pista maranza – di Milin Bonomi
In principio era la pista anarchica, poi il mondo cambiò (in peggio), con nuovi fascismi e neocolonialismi. Servivano nuovi mostri e paure da creare (perché come diceva Eco, quando il nemico non c’è, bisogna costruirlo). E pista maranza fu. Per iniziare, lasciateci dire che siamo profondamente deluse. Prima di tutto, perché alla pista anarchica [...]
Blocchiamo tutto. Lo sciopero dei quartieri – di Maddalena Fragnito
Sta nascendo una nuova forma di lotta: non solo categorie professionali e sigle sindacali, non solo legami affettivi e appartenenza politica, ma i quartieri. Quartieri in sciopero, in rivolta, che si danno appuntamento sotto casa, nei parchi, nei condomini, al mercato rionale, nelle farmacie, davanti ai bar. Quartieri che si organizzano in assemblee, stampano volantini, [...]
22 settembre, sciopero generale: prime riflessioni alla fine di una giornata davvero speciale
Palermo, lunedì 22 ore 10,30 circa piazza Massimo: parte il corteo in solidarietà con la Palestina, no, sembra sia già partito da un po’ perché la testa è già davanti la prefettura 300 metri più avanti. Urla, slogan, canti, giovani si muovono quasi a passo di danza, dal megafono “…questo è un corteo lento, oggi blocchiamo la città”. Anziani sorridono, sorridiamo, un corteo così non si vedeva da decenni. Palestina unisce!  Oltre 20.000 persone reali, tutti i sindacati di base, USB che ha indetto lo sciopero generale, COBAS, CUB, SLAI COBAS che hanno aderito dando la possibilità a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori di scioperare e iniziare cosi a mettere qualche sassolino nel perverso meccanismo della complicità del governo italiano nel genocidio perpetrato da Israele.  Perché oltre alla straripante manifestazione lo sciopero è riuscito a Palermo come in tutta Italia. Si sono fermati i trasporti, non si vedeva un bus, le scuole hanno chiuso i battenti, le università non hanno funzionato così come la sanità e anche molte grandi imprese del privato. Ma non è stato solo il mondo del lavoro a farsi carico di questa entusiasmante giornata di lotta, ovviamente le associazioni palermitane dei Palestinesi, migliaia di studenti medi e universitari, precari di tutti i tipi, associazionismo laico e cattolico, medici senza frontiere, preti contro il genocidio, artisti di strada ma non solo, e poi genitori con bambini, diversabili con carrozzine e tanti e tante altre che non cito per questioni di spazio.  Insomma una ricchezza e una diversità di linguaggi e identità attraversate da un’unica necessità, quella di esserci, con la Palestina, con la Sumud flottiglia, quella di fermare Israele e il genocidio. Il corteo, lunghissimo e compatto, si è svolto senza alcun incidente ma ha comunque bloccato, oltre il traffico, gli ingressi del porto per almeno un paio d’ore mostrando, oltre ad una partecipazione gioiosa, una determinazione forte. Siamo ormai tutti coscienti che non sarà dai governi o peggio dall’UE che si muoverà qualcosa per fermare il massacro, quindi l’unica strada che resta è quella dell’iniziativa dal basso, pacifica, orizzontale, ma determinata, continua ed efficace.  E la nostra efficacia può misurarsi soltanto nella capacità di mobilitare i lavoratori e non solo per inceppare, come abbiamo fatto oggi, la produzione di beni e servizi, per costringere governi e padronato a rivedere gli accordi commerciali con Israele, a bloccare il traffico di armi, a stabilire sanzioni.  Tutto questo non sarà né facile né breve e non basterà l’afflato etico e morale che comunque ha spinto fino ad oggi migliaia di persone in piazza, ma sarà necessario ricominciare a spiegare come l’incredibile aumento delle spese militari andrà a penalizzare pesantemente il welfare e gli stipendi, bisognerà parlare nei territori e nei luoghi di lavoro e di studio di come questa folle corsa agli armamenti, e l’appoggio incondizionato alle politiche USA, danneggi pesantemente la qualità della nostra vita quotidiana, oltre a spingerci, passo dopo passo, verso la terza guerra mondiale.  Insomma parlare di soldi e sanità mentre i bambini palestinesi muoiono sotto i bombardamenti non è immorale, bensì è l’unico modo che abbiamo per tentare di salvarli e di salvarci. Redazione Palermo
Un appello dai lavoratori del porto di Ancona
Ancona 20 settembre 2025 Appuntamento al porto di Ancona alle ore 17.30 alla Mole Vanvitelliana per bloccare il porto di Ancona il 22 settembre, in occasione dello sciopero generale, di lavoro privato e pubblico impiego, indetto da USB. Lo sciopero generale del 22 settembre rappresenta un prioritario ed irrinunciabile spazio di azione per le pratiche di solidarietà attiva a fianco della popolazione palestinese. La gravissima e costante precipitazione degli eventi a cui stiamo assistendo impone un salto di qualità nelle mobilitazioni e la necessità di oltrepassare il piano meramente simbolico e testimoniale a vantaggio di iniziative in grado di incidere concretamente nella realtà materiale del traffico di armi verso Israele, della evidente complicità di istituzioni e organizzazioni economiche, degli interessi che i responsabili del genocidio nutrono anche nei nostri territori. L’appello con cui i camalli di Genova hanno lanciato il blocco dei flussi e delle attività portuali a tutela della Global Sumud Flotilla e l’indizione dello sciopero generale da parte di Usb per il 22 settembre vanno esattamente in questa direzione. Per questo riteniamo che l’appello lanciato dal Calp di Genova nell’ambito dello sciopero generale del 22 settembre vada accolto e praticato anche nel territorio marchigiano, il che significa chiaramente assumere senza tentennamenti che il 22 settembre anche il porto di Ancona dovrà essere annoverato tra quelli interessati dalle azioni di blocco. In Palestina si sta vivendo una situazione di straordinaria emergenza, in una costante e sempre più grave precipitazione degli eventi: l’esercito israeliano occupante ha intensificato i bombardamenti a Gaza City, costringendo la popolazione civile, ridotta alla fame, a cercare rifugio senza che sia possibile trovarlo, in un territorio che è quasi completamente dichiarato “zona di combattimento” da parte dei militari sionisti dell’Idf che sparano per uccidere, anche agli sfollati in fuga. E’ in atto un genocidio e sono le forze della resistenza, i combattenti partigiani di Gaza ad opporsi. E le imbarcazioni della Global Sumud Flotilla sono il simbolo della solidarietà globale a questa resistenza. Lo sciopero generale del 22 settembre con l’appuntamento alle ore 17,30 al porto di Ancona sarà uno spazio di azione per le pratiche di solidarietà attiva a fianco della popolazione palestinese. La mobilitazione si sta allargando a una composizione sociale molto variegata: sono già arrivate conferme di partecipazione di lavoratori della logistica, dei trasporti, dei collettivi degli studenti per la Palestina, di tante cittadine e cittadini. Il concentramento al porto di Ancona sarà lunedì 22 settembre alle ore 17,30 Area ingresso Mole Vanvitelliana, lato Fiera della Pesca (area di fronte bar Baccà). LUNEDI’ 22 SETTEMBRE sarà sciopero generale e giornata nazionale di blocco in tutta Italia a sostegno della Global Sumud flottilla, contro il genocidio e dalla parte della resistenza palestinese. Centri Sociali Marche USB Redazione Italia