Il veto USA alla risoluzione ONU sul cessate il fuoco a Gaza scatena proteste a New York
> Il 18 settembre gli Stati Uniti hanno nuovamente posto il veto su una
> risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiedeva un
> cessate il fuoco immediato e permanente a Gaza, suscitando condanne diffuse e
> scatenando proteste fuori dalla sede delle Nazioni Unite a Manhattan.
La risoluzione, co-sponsorizzata da tutti i 10 membri eletti del Consiglio, ha
ricevuto 14 voti a favore, ma è stata bloccata dagli Stati Uniti. Essa chiedeva
un “cessate il fuoco immediato, incondizionato e permanente”, il rilascio di
tutti gli ostaggi detenuti da Hamas e la revoca delle restrizioni israeliane
agli aiuti umanitari in entrata a Gaza.
Un rappresentante degli Stati Uniti ha difeso il veto, sostenendo che la bozza
era “inaccettabile” perché non condannava Hamas né riconosceva il “diritto
all’autodifesa” di Israele.
PROTESTE ALLE NAZIONI UNITE
A poche ore dal voto, centinaia di persone si sono radunate davanti alla sede
delle Nazioni Unite per denunciare la decisione di Washington. I manifestanti
hanno portato cartelli con la scritta “Pace per Gaza” e “Non un bersaglio”,
chiedendo la fine della guerra e l’accesso illimitato agli aiuti umanitari.
La manifestazione ha attirato una folla eterogenea: il cofondatore dei Pink
Floyd Roger Waters, la candidata presidenziale del Partito dei Verdi
statunitense Jill Stein e membri della comunità ebraica chassidica di New York
si sono uniti al personale delle Nazioni Unite, agli attivisti e ai newyorkesi
comuni per chiedere la pace. Una manifestazione, organizzata dagli stessi
dipendenti delle Nazioni Unite, ha messo in luce la crescente frustrazione
all’interno dell’istituzione nei confronti della politica statunitense.
Lo stesso giorno, alcuni documenti interni hanno rivelato che sia gli Stati
Uniti che Israele avevano inviato lettere di protesta alla leadership delle
Nazioni Unite accusando il personale di parzialità riguardo alle loro posizioni
su Gaza, alimentando ulteriormente le tensioni.
CRESCENTE DIVISIONE INTERNAZIONALE
Questo è stato il sesto veto degli Stati Uniti su una risoluzione relativa a
Gaza dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023. La mossa ha sottolineato il
crescente isolamento internazionale di Washington e Tel Aviv: solo pochi giorni
prima, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite aveva approvato a larga
maggioranza una risoluzione a sostegno della soluzione dei due Stati, una misura
osteggiata solo dagli Stati Uniti e da Israele.
Con l’indignazione globale in aumento, New York è diventata il punto focale del
dissenso, con i manifestanti che hanno promesso di mantenere la pressione sul
governo degli Stati Uniti fino al raggiungimento di un cessate il fuoco.
Foto di Anthony Donovan
Pressenza New York