Arrivare a Gaza. Diario di bordo dalla Global Sumud Flotilla
Prosegue a fasi alterne la comunicazione con la studentessa Nancy Hamad,
laureanda in Economia, a cui vorrei, inseguendo un sogno consegnare di persona
la laurea honoris causa da parte di dei ricercatori e solidali di “RomaTre
Etica”, che già fece il gesto, ma solo virtualmente.
La Global Sumud Flotilla è in procinto di partire e ora che ci hanno raggiunto
le delegazioni tunisine e spagnole saremo circa 50 imbarcazioni, la maggior
parte a vela e una minima parte a motore. Non sappiamo se Israele, all’ultimo e
a sorpresa, sotto la pressione della comunità internazionale e soprattutto di
milioni di cittadini solidali, molti dei quali sono scesi in piazza da mesi in
ogni parte del mondo a sostegno della flottiglia, farà arrivare questa
variopinta delegazione di popolo nonviolento fino alle spiagge di Gaza Ma ci
piace pensare così
Ecco le ultime notizie ricevute da Nancy.
Ciao Stefano,
spero che tu stia bene. Volevo dirti che io e la mia famiglia siamo stati
costretti a fuggire dal nord di Gaza verso sud sotto il fuoco dell’artiglieria e
dei bombardamenti aerei. Lo sfollamento è stato molto difficile e ci sono volute
più di sei ore di viaggio per raggiungere una destinazione sconosciuta, poiché
non sapevamo dove saremmo andati. Le persone gentili del sud ci hanno accolto in
una terra deserta, dove non ci sono acqua, elettricità o internet. Abbiamo
montato le nostre tende e ci siamo seduti al buio della notte.
Ho piantato del basilico nei primi giorni del mio arrivo al nord e, quando
abbiamo deciso di trasferirci al sud, l’ho sradicato e portato con me, sperando
che mi infondesse speranza dopo tutti gli sfollamenti e la distruzione che
avevamo subito.
Stefano Bertoldi