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Promuovere la mobilità attiva e sostenibile
La mobilità attiva individua tutte le modalità di trasporto attivo di persone o beni che non si avvalgono dell’utilizzo di mezzi motorizzati, bensì sono basate sull’attività fisica. Le principali forme di mobilità attiva sono camminare e andare in bicicletta, anche se si assiste a un crescente utilizzo di altre modalità (come ad esempio lo skateboard o i rollerblade). È ampiamente dimostrato che la mobilità attiva a piedi e in bicicletta è associata a benefici multipli sulla salute: dalla riduzione del rischio cardiovascolare, di diabete e del peso corporeo al miglioramento dello stato di salute fisico e mentale. La letteratura scientifica indica anche che la mobilità attiva può determinare esiti di salute anche diffusi, come una percezione di maggiore supporto sociale e di minore stress,  fino a una migliore salute soggettiva generale. Per le persone che vanno in bicicletta o a piedi per almeno 150 minuti a settimana, come raccomandato dalle linee guida sull’attività fisica pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rischio di mortalità si riduce infatti del 10%. Si calcola che, nell’Unione europea, ogni anno più di 100.000 morti premature potrebbero essere evitate se ogni adulto andasse a piedi o in bicicletta per 15 minuti in più al giorno. Sebbene la mobilità attiva possa incrementare l’esposizione ad agenti inquinanti o al rischio di infortuni, i benefici eccedono i rischi in un rapporto di quasi nove a uno. In occasione dell’edizione 2025 della European Mobility Week, la Settimana europea della Mobilità che si è appena conclusa (16-22 settembre), la sorveglianza PASSI dell’Istituto Superiore di Sanità – ISS ha pubblicato i dati 2023-2024 sulla mobilità attiva tra la popolazione adulta residente. Complessivamente nel biennio in esame, il 42% degli intervistati afferma di praticare mobilità attiva e dichiara di aver usato la bicicletta e/o di essersi mosso a piedi per andare al lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani nel mese precedente l’intervista. Di questi, il 19% risulta fisicamente attivo con la pratica della mobilità attiva raggiungendo i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS e il 22% risulta parzialmente attivo per mobilità attiva praticata. La bici, in particolare, è utilizzata per gli spostamenti quotidiani dal 10% degli adulti (18-69 anni) mentre va a piedi il 39% del campione. L’abitudine di utilizzare la bicicletta per andare al lavoro, a scuola o per gli spostamenti quotidiani è più frequente fra gli uomini (11%) e tra gli stranieri (15%). È pratica più diffusa fra i residenti delle Regioni del Nord Italia e meno fra i residenti nel Centro-Sud (15% nel Nord vs 7% nel Meridione). Il dato più elevato si registra nella P.A. di Bolzano, dove 1 persona su 4 utilizza abitualmente la bicicletta per gli spostamenti quotidiani. Inoltre, dai dati 2023-2024 emerge che chi si muove in bicicletta lo fa per quasi 4 giorni alla settimana per un totale settimanale di oltre 140 minuti. Per quanto riguarda i tragitti a piedi, la percentuale di chi si muove a piedi per i propri spostamenti abituali è maggiore tra i 18-24enni (47%), fra le donne (43%), fra le persone senza difficoltà economiche o più istruite e fra gli stranieri (45%). Come con la bicicletta, anche l’abitudine di spostarsi a piedi è più frequente al Nord che nel resto del Paese ed è nuovamente la P.A. di Bolzano, seguita dal Piemonte, a registrare il valore più alto: quasi 6 persone su 10 si spostano a piedi per raggiungere il posto di lavoro o i luoghi che frequentano quotidianamente. Chi si muove a piedi per gli spostamenti abituali lo fa mediamente per oltre 4 giorni alla settimana per un totale settimanale di 170 minuti. Nel tempo, questa abitudine diminuisce lentamente e sono i giovani (18-34enni) a registrare un maggior calo. La promozione della mobilità attiva e sostenibile deve essere messa tra i primi posti nelle agende dei decisori a tutti i livelli, sia a livello globale – nell’ambito dei Sustainable Development Goals (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) – sia di singoli Paesi e gli investimenti per la mobilità attiva non devono più essere ritenuti residuali. Solo in questo modo potranno essere implementate politiche pubbliche concertate, afferenti a diversi settori (tra cui i principali, sanità, ambiente, trasporti) e si potranno incrementare i livelli di mobilità attiva nella popolazione generale. La mobilità attiva costituisce il fulcro di un modello urbano innovativo, inclusivo e orientato al futuro: uno spazio pubblico ben progettato, ove ci sono parchi, piazze, percorsi ciclabili e pedonali, è uno spazio pubblico ove può crescere una comunità più connessa, accogliente e incentrata su stili di vita sostenibili. Intanto, sta per partire l’edizione autunno 2025 di Streets For Kids: fino al 24 ottobre 2025 saranno mobilitati genitori, insegnanti e bambini in tutte le città d’Europa per chiedere un maggior numero di Strade Scolastiche, aria pulita, spazi per giocare e percorsi casa-scuola in sicurezza (https://italy.cleancitiescampaign.org/streets-for-kids-autunno-2025/).  Qui per approfondire i dati dell’ISS: https://www.epicentro.iss.it/passi/dati/mobilita-attiva.  Giovanni Caprio
Azioni per una mobilità per tutti
Il Rapporto finale sulla povertà dei trasporti della Commissione Europea definisce la povertà dei trasporti come “l’incapacità o la difficoltà di individui e famiglie di sostenere i costi del trasporto privato o pubblico, o la mancanza o l’accesso limitato ai trasporti necessari per accedere a servizi e attività socioeconomiche essenziali, considerando il contesto nazionale e spaziale”. Emergono due dimensioni del fenomeno, socio-economiche e territoriali, legate all’accessibilità ai servizi di trasporto, in particolare pubblici. Misurando tali dimensioni con un approccio basato sui dati e metriche quantitative, è possibile identificare le priorità degli interventi nelle aree di alta vulnerabilità per mitigare la povertà dei trasporti. Sei famiglie italiane su dieci possono spendere, infatti, per i trasporti meno del valore medio nazionale, stimato a 262 €/mese e, secondo un rapporto della Commissione Europea, il 21% delle famiglie a rischio di povertà affronta costi di trasporto insostenibili. E il tema della povertà dei trasporti sta al centro della SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ, la campagna di sensibilizzazione più importante della Commissione Europea sulla mobilità urbana sostenibile, che  si svolge dal 16 al 22 settembre di ogni anno e culmina nella famosa Giornata senza auto. Una settimana durante la quale le autorità locali sono incoraggiate a sperimentare misure di pianificazione innovative, promuovere nuove infrastrutture e tecnologie, misurare la qualità dell’aria e ottenere feedback dal pubblico. Con l’adesione di sempre più Comuni ogni anno e con il suo enorme appeal mediatico, la campagna è ampiamente riconosciuta come una forza trainante verso la mobilità urbana sostenibile in Europa e oltre. Il tema per il 2025 è “Mobilità per tutti”, che consiste nel garantire che tutte le persone possano accedere a trasporti sostenibili, indipendentemente dal reddito, dalla posizione, dal sesso o dalle abilità. Molte persone, come si diceva, si trovano infatti ad affrontare sfide come i costi elevati o la mancanza di opzioni di trasporto che limitano il loro accesso al lavoro, all’istruzione e ai servizi essenziali; questo è noto come povertà dei trasporti. La SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ ci invita ad immaginare e a costruire una società in cui i servizi di trasporto siano disponibili, accessibili, convenienti, inclusivi e sicuri, garantendo che i trasporti pubblici, gli spostamenti a piedi e in bicicletta siano opzioni eque per tutte le cittadine e per tutti i cittadini (https://mobilityweek.eu/fileadmin/user_upload/materials/participation_resources/2025/thematic-factsheet/IT_2025%20EMW%20Fact%20Sheet.pdf). Tutti i Comuni italiani sono invitati a partecipare alla Settimana Europea della Mobilità, organizzando una o più attività incentrate sulla mobilità sostenibile durante la settimana dal 16 al 22 settembre 2025, attuando almeno una o più nuove misure di trasporto a carattere permanente, istituendo una “Giornata senza auto” (https://www.mase.gov.it/portale/documents/d/guest/giornata_senza_auto_2025-1-pdf), riservando una o più zone del proprio paese o città, o meglio ancora l’intero territorio, esclusivamente a pedoni, ciclisti e mezzi pubblici per almeno un’intera giornata. L’unica condizione da rispettare è che le iniziative e le attività realizzate siano coerenti con il tema annuale 2025 “Mobilità per tutti”. Un’amministrazione locale, un’azienda, un’organizzazione della società civile, un istituto d’istruzione, una organizzazione non governativa (ONG) o un’altra entità può presentare la propria AZIONE PER LA MOBILITÀ registrandola su https://mobilityweek.eu/register-a-mobilityaction/. A seguito della registrazione tali azioni verranno visualizzate nell’elenco delle AZIONI PER LA MOBILITÀ attuate in tutta Europa e oltre, e si potrà concorrere all’assegnazione del MOBILITYACTION Award che ogni anno premia i partecipanti che dimostrano l’eccellenza nella gestione della mobilità. Come ogni anno la SETTIMANA EUROPEA DELLA MOBILITÀ costituirà, per la cittadinanza e per le amministrazioni locali, un’occasione e una vetrina irrinunciabile per attivarsi in un processo, necessario, irrinunciabile e ormai avviato, di miglioramento della mobilità urbana nella direzione della sostenibilità ambientale unita alla crescita economica locale e alla qualità della vita delle città. Qui per ulteriori informazioni e per contattare il referente nazionale: https://mobilityweek.eu/home/; www.mobilityweek.eu;  settimanaeuropeadellamobilita@mase.gov.it. Giovanni Caprio