La Dichiarazione di New York approvata dall’Assamblea Generale dell’ONU. Favorevole anche l’Italia
Venerdì 12 settembre un lungo applauso ha accolto l’esito del voto che ha
decretato l’approvazione alla delibera sulla soluzione pacifica della questione
palestinese con attuazione della “soluzione dei due Stati”.
Alla riunione dell’Assemblea Generale, formata da tutti i 193 Stati membri delle
Nazioni Unite, 142 delegazioni, tra cui quella italiana, hanno votato a favore
della Dichiarazione di New York redatta durante la conferenza internazionale
organizzata da Francia e Arabia Saudita e svolta nel luglio scorso presso la
sede a New York delle Nazioni Unite.
Contrari Israele e altri nove paesi – Argentina, Ungheria, Micronesia, Nauru,
Palau, Papua Nuova Guinea, Paraguay, Tonga e Stati Uniti – e 12 le nazioni che
si sono astenute.
L’ufficio stampa dell’ONU riferisce che :
> Prima del voto, l’ambasciatore francese Jérôme Bonnafont ha ricordato che la
> Dichiarazione di New York “definisce un’inedita tabella di marcia per
> realizzare la soluzione dei due Stati“.
>
> In pratica implica
>
> * un cessate il fuoco immediato a Gaza,
> * il rilascio di tutti gli ostaggi [israeliani] ivi detenuti,
> * la creazione di uno Stato palestinese sovrano e transitabile.
>
> La tabella di marcia prevede inoltre il disarmo di Hamas e la sua esclusione
> dal governo di Gaza, la normalizzazione dei rapporti tra Israele e i paesi
> arabi, con garanzie di sicurezza collettiva.
>
> Nel discorso di apertura della riunione, il Segretario generale delle Nazioni
> Unite António Guterres ha osservato che “la questione centrale per la pace in
> Medio Oriente è l’attuazione della soluzione dei due Stati, in cui due Stati
> indipendenti, sovrani e democratici – Israele e Palestina – vivono fianco a
> fianco in pace e sicurezza”.
>
> General Assembly endorses New York Declaration on two-State solution between
> Israel and Palestine / UN – 12 SETTEMBRE 2025
Inoltre, l’ufficio stampa dell’ONU riferisce che Riyah Mansour, cioè
l’ambasciatore palestinese all’ONU, ovvero il rappresentante alle Nazioni Unite
della Palestina, una nazione che – come il Vaticano – attualmente partecipa alle
riunioni e alle attività dell’ONU come Stato osservatore, ha commentato
positivamente questa delibera.
L’agenzia dell’ONU riporta che Riyah Mansour ha affermato che la decisione
“rappresenta la pace” ed, evidenziando che la Dichiarazione di New York
riconosce il “desiderio di quasi tutti di aprirsi alla scelta per la pace” e
rivolgendosi alla “parte che continua a sostenere l’opzione della guerra e della
distruzione”, ha dichiarato che viene offerta l’occasione di “ascoltare la voce
della ragione” sottolinendo che alla “scelta per la pace” ha già aderito chi
vuole porre fine alla guerra a Gaza e far cessare l’uso della fame come arma di
sterminio della popolazione palestinese, chi vuole liberare gli ostaggi
israeliani e i prigionieri palestinesi e chi vuole ricostruire la Striscia di
Gaza attuando la soluzione a due Stati, e così, favorire la stabilità in Medio
Oriente [Charting Path to Palestinian Statehood / UN – 12 SETTEMBRE 2025].
LE PRIME REAZIONI IN ITALIA
Il giorno precedente (11 settembre) con 305 voti favorevoli, 151 contrari e 122
astensioni il Parlamento europeo aveva deliberato analogamente, approvando la
risoluzione che esorta ciascun Stato membro dell’UE a “considerare il
riconoscimento della nazione palestinese e a facilitare il processo di pace in
Medio Oriente con il perseguimento della soluzione dei due Stati” [Il Parlamento
europeo chiede il riconoscimento dello Stato di Palestina / EURONEWS – 11
SETTEMBRE 2025].
Sul sito del Ministero degli Esteri italiano, la Farnesina ha annunciato
“L’Italia alle Nazioni Unite vota a favore della Risoluzione a sostegno della
Soluzione Due Stati” e riferisce:
> L’Italia oggi ha votato a favore della Risoluzione dell’Assemblea Generale ONU
> che chiede la creazione di uno Stato di Palestina libero da Hamas.
>
> La Risoluzione, che ha adottato la “Dichiarazione di New York sulla
> risoluzione pacifica della questione palestinese e l’attuazione della
> soluzione dei due Stati”, è stata presentata da Francia e Arabia Saudita.
>
> Nel testo si dispone che “Hamas deve liberare tutti gli ostaggi” e che
> l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite condanna “gli attacchi commessi da
> Hamas contro i civili il 7 ottobre”.
>
> L’effettivo riconoscimento verrà poi effettuato in base alla libera sovranità
> degli Stati.
>
> Il testo chiede inoltre un’azione collettiva per porre fine alla guerra a
> Gaza, per raggiungere una soluzione giusta, pacifica e duratura del conflitto
> israelo-palestinese basata sull’effettiva attuazione della soluzione dei due
> Stati.
>
> Oltre ad aver votato a favore, l’Italia ha cosponsorizzato e contribuito ad
> elaborare il testo.
>
> Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale / 12
> SETTEMBRE 2025
Il giornalista Gabriele Silvestri su V:NOTIZIE annota che la già storica
risoluzione approvata dall’ONU il 22 settembre esclude Hamas e riconosce come
unico legittimo referente dei palestinesi la PNA – ANP / Autorità Nazionale
Palestinese:
> Hamas dovrà deporre le armi e cessare di governare Gaza.
>
> Israele, dal canto suo, viene sollecitato a impegnarsi pubblicamente a favore
> della soluzione dei due Stati.
>
> Nel documento si condannano tutte le violenze contro i civili, citando sia
> l’attacco del 7 ottobre 2023 di Hamas, sia i bombardamenti israeliani che
> hanno causato “una devastante catastrofe umanitaria” (…) pur non menzionando
> il termine “genocidio” né invitando esplicitamente i singoli Stati a
> riconoscere la Palestina, si afferma che Gaza deve essere parte integrante di
> un futuro Stato palestinese unito alla Cisgiordania, senza assedi, riduzioni
> territoriali o deportazioni. La risoluzione chiede inoltre di fermare “l’uso
> della fame come arma di guerra” e invita a prendere misure restrittive nei
> confronti di “coloni estremisti e violenti” in Cisgiordania e contro coloro
> che sostengono le colonie illegali.
>
> Il testo, lungo sette pagine con un allegato di diciotto che contiene proposte
> operative più dettagliate, ribadisce che la pace duratura tra Israele e
> Palestina può arrivare soltanto attraverso la creazione di due Stati
> indipendenti.
>
> Onu vota per lo Stato di Palestina, cosa dice la risoluzione che prevede due
> Stati e l’esclusione di Hamas / V:NOTIZIE – 12 SETTEMBRE 2025
Il commento di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della
Rifondazione Comunista – Sinistra Europea, evidenzia che con con il voto a
favore della Dichiarazione di New York l’ONU – una delibera che contrassegna
“una vittoria del popolo palestinese che resiste da decenni all’occupazione
illegale, all’apartheid, alla pulizia etnica” – ha approvato il riconoscimento
dello stato palestinese come era stato stabilito nel 1967, ovvero la sovranità e
indipendenza dei palestinesi nei territori della Striscia di Gaza, della
Cisgiordania e del Golan. Inoltre, osservando che la delegazione italiana
all’Assemblea Geneale delle Nazioni Unite si è espressa in modo diametralmente
opposto a quello in cui Meloni, Salvini e Tajani in tutto il periodo trascorso
dal 7 ottobre 2023 hanno affrontato le questioni del conflitto in Medio Oriente,
dell’assedio di Gaza e del genocidio della popolazione palestinese, Maurizio
Acerbo considera questo esito una “vittoria del movimento di solidarietà con il
popolo palestinese” e ipotizza che a indurre il governo italiano “a rivedere la
linea finora tenuta” siano stati i più recenti sondaggi d’opinione [Voto ONU per
Stato di Palestina vittoria del popolo palestinese e del movimento di
solidarietà / 13 SETTEMBRE 2025].
Maddalena Brunasti