Non Una di Meno e la Campeggia transfemminista 1975-2025
Dopo cinquant’anni dalla prima vacanza femminista svoltasi a Carloforte, si è
deciso di organizzare una Campeggia transfemminista per celebrare una ricorrenza
irrinunciabile.
La vacanza del ‘75 prese forma su invito e stimolo di un gruppo di attiviste fra
cui Lea Melandri ed Elisabetta (Betta) Manca, che giovedì 11 alle 18.00 hanno
raccontato di quella “prima volta”; assieme a loro altre donne sarde e italiane
che si ritrovarono in quell’occasione, e per alcuni mesi, a vivere un momento
storico unico nel suo genere.
L’esigenza e il desiderio di stare insieme, in uno spazio che inevitabilmente
assume una forma politica, in maniera spontanea, sono ancora presenti e
necessari.
Ritrovarsi dopo cinquant’anni, ritrovarsi dopo aver attraversato nuove ondate e
passaggi difficili, per i movimenti femministi e i femminismi che hanno preso
forma negli ultimi anni, per ragionare insieme sullo stato dell’arte e su come
possiamo immaginare connessioni e alleanze per rinvigorire il femminismo che nel
frattempo per NUDM è diventato transfemminismo*.
Lea Melandri dice che “ad ogni nuova ondata il femminismo ringiovanisce”, e
possiamo aggiungere che ad ogni nuova occasione il femminismo si nutre di
rinnovate energie, e questo può accadere solo mettendo insieme le diverse parti
che rappresentano la società attuale, nella sua pluralità.
Le parole chiave e i temi di questa settimana saranno: la cura, lo stare
insieme, la scoperta, le storie esemplari, oltre a passaggi imprescindibili
sull’occupazione militare in Sardegna, e la situazione Palestinese.
Se vi state chiedendo cosa succede in una Campeggia Transfemminista, scorrete il
programma allegato.
Programma Campeggia transfemminista 1075 – 2025
L’invito è aperto a tutte/3 e tutti coloro che volessero partecipare.
Saremo presenti sui social con aggiornamenti, racconti per immagini e qualche
video per chi non potrà essere presente.
Nudum – Cagliari
*Il transfemminismo riposiziona radicalmente il femminismo alla luce della
diversità delle esperienze di genere e delle lotte contemporanee contro
l’oppressione sistemica. Adotta un approccio intersezionale e trasversale,
riconoscendo che le oppressioni basate su genere, identità sessuale, razza,
classe sociale, età, abilità e altri fattori si intrecciano e si rinforzano a
vicenda
Redazione Cagliari