Tag - 22 settembre

Il sistema reagisce con violenza alla protesta di milioni di lavoratrici e lavoratori
Che due scioperi generali “politici” e milioni di persone nelle piazze avessero provocato serissime preoccupazioni al governo – ma non solo – lo si era capito già nelle reazioni scomposte delle scorse settimane. Puntuale è arrivata ieri la Delibera della Commissione di Garanzia sulla regolamentazione degli scioperi (di nomina governativa), […] L'articolo Il sistema reagisce con violenza alla protesta di milioni di lavoratrici e lavoratori su Contropiano.
“A Gaza, il popolo italiano ci ha fatto sorridere”. Una testimonianza nel mezzo del genocidio
Riportiamo qui sotto la traduzione di un contributo pubblicato su Al Jazeera. L’autrice, Eman Abu Zayed, è una scrittrice e studentessa dell’Università Islamica di Gaza. Ad agosto aveva raccontato al Manifesto la sua vita sotto le bombe dei terroristi sionisti, negli ultimi due anni di vita a Gaza. Un paio […] L'articolo “A Gaza, il popolo italiano ci ha fatto sorridere”. Una testimonianza nel mezzo del genocidio su Contropiano.
Quello che unisce
di COLLETTIVO EURONOMADE Lo sciopero generale del 22 settembre e le manifestazioni dei giorni successivi segnano un prima e un poi nel processo “né orizzontale né verticale” attraverso cui in tre anni di opposizione alla guerra e al colonialismo, e ai loro correlati – dal patriarcato alle politiche securitarie, in primo luogo – si è andata strutturando una moltitudine ribelle allo status quo e alle derive neo-reazionarie che si sono manifestate negli ultimi anni. Passo dopo passo, assemblea dopo assemblea, manifestazione dopo manifestazione, l’andamento, inizialmente carsico, di una nuova opposizione sociale ha rotto la crosta della superficie ed è emersa in tutta la sua potenza e autonomia, senza leader, padrini politici o sindacali, senza bisogno di padri saccenti afflitti dalla sindrome del colonnello Buendía che, dall’alto delle loro 32 rivoluzioni perdute, pretendono di spiegare ai palestinesi (e a cascata a studentesse e studenti, ecc.) come si fa ad essere palestinesi.  È probabile che dalle redazioni giornalistiche o dalle sedi politiche la visione di questa marea che ha calpestato le strade e bloccato quasi ovunque strade, porti e stazioni appaia distorta, corrispondente ai propri desiderata e alle proprie pre-cognizioni; è certo che dall’interno delle piazze e dei cortei l’unione inedita tra componente migrante, studenti e studentesse, lavoratori e lavoratrici, ma anche nuclei famigliari, non ha fatto rimpiangere gli assenti. Certo è che quella composizione eterogenea delle piazze ha dettato una linea di opposizione senza sé e senza ma al genocidio e al colonialismo. Alcune considerazioni, in attesa delle prossime scadenze. La parola “genocidio”, che non è “stata sdoganata”, ma si è imposta nella coscienza collettiva, è l’esito di una guerra all’omertà (per dirla con Demetrio Stratos) che è stata combattuta in tutti i luoghi in cui è ancora possibile praticare il discorso pubblico, e infine vinta. A chi ironizza su una “sinistra che si fa guidare da Francesca Albanese”, si può rispondere (avendone tempo e voglia) che il diritto internazionale umanitario è oggi, nel regime di policrisi che attraversiamo, una chiave di lettura del reale ben più utile dei facilitatori lacaniani e delle loro schematizzazioni da bignami. E che – dal momento che non basta avere ragione: bisogna che la ragione te la diano – le norme e i linguaggi che si addensano nel diritto internazionale sono stati imposti dal basso: ciò che un tempo si sarebbe detta egemonia. In secondo luogo, la molteplicità dei foulard delle ragazze musulmane all’interno delle manifestazioni del 22 settembre, con quanto di allegro e gioioso può esserci nella policromia di una piazza che si oppone eticamente al crimine dei crimini praticato in diretta televisiva, è la migliore risposta all’infamia di chi ha gettato liquame su Hind Rajab sostenendo che se la bambina palestinese fosse sopravissuta sarebbe stata rinchiusa in un burqa. E ancora: le manifestazioni del 22 si sono incrociate, con un reciproco rilancio in avanti, con la pratica di disobbedienza civile della Global Sumud Flotilla. Una pratica, quella della Flotilla, che coniuga l’attivismo politico con la vigenza del diritto internazionale e dei diritti umani – il diritto di navigare in sicurezza in acque internazionali – che i governi degli stati nei fatti negano quotidianamente, salvo poi brandire diritto legalità e sicurezza ad ogni pretestuosa occasione, in maniera puramente strumentale. Ma come ci ricorda l’appello di Luca Casarini e don Ciotti, “le acque del nostro Mediterraneo non possono essere zona franca per eserciti armati fino ai denti che agiscono indisturbati in aperta violazione di ogni legge”. All’interno di questo movimento, senza cercare né riconoscere altra leadership se non quella che viene dall’interno delle piazze e delle strade, bisogna moltiplicare le istituzioni della democrazia reale, gli incontri, gli spazi per far circolare parole d’ordine e conoscenze – sempre ricordando che il sapere non è fatto per conoscere, ma per prendere posizione: contro la guerra, contro il genocidio, contro la necroeconomia del genocidio, contro il colonialismo. E per elaborare quella critica complessiva al regime di guerra globale, all’autoritarismo e al nazionalismo, che la crisi mondiale rende sempre più urgente, e che finora i movimenti sono riusciti solo ad evocare, più che ad articolare collettivamente. Le manifestazioni che stanno segnando questa fine di settembre indicano la possibilità – e l’espressione – della riscoperta di quello che unisce. Il paese si blocca non per vertenze strettamente interne e territoriali ma perché unito alla popolazione di Gaza, seguendo le onde di un Mediterraneo solcato dalla Flotilla, un mare che ancora una volta unisce invece che dividere. Il blocco delle armi da parte dei portuali ci ricorda poi ancora una volta come l’economia di guerra ci tenga in costellazione, dalle Università e i Politecnici con i loro accordi con Leonardo, all’import export delle munizioni passando per il piano di distruzione di Gaza per rimpiazzarla con un nuovo snodo centrale della logistica. Ancora una volta sono la solidarietà dal basso, la mobilitazione della società civile e l’organizzazione politica di movimento a prendere lo slancio e a rispondere alla violenza, in questo caso genocidaria, di un governo criminale, il cui capo si presenta all’ONU impunito – nonostante i mandati di arresto, forte del fatto che Israele e USA non hanno mai ratificato lo Statuto di Roma, e quindi non sono obbligati a cooperare con la Corte Penale Internazionale. Noi crediamo che questo movimento sia guidato dalla speranza, intesa non come quella passione triste che consiste nell’attesa passiva degli eventi, ma in quella che si concretizza nella pratica attiva per cambiare il mondo: da ogni fiume a ogni mare, per una vita degna di essere vissuta. Foto di copertina di Maryuri González Acosta. L'articolo Quello che unisce proviene da EuroNomade.
Brescia. Perquisizioni agli studenti per la manifestazione del 22
“Potere al Popolo Brescia” esprime totale solidarietà alle ragazze e ragazzi che hanno subito oggi una perquisizione da parte delle forze di polizia su ordine del Questore. Un atto di pura intimidazione verso giovani che rappresentano una generazione che ha riempito le strade delle città contro il genocidio a Gaza. […] L'articolo Brescia. Perquisizioni agli studenti per la manifestazione del 22 su Contropiano.
Identificati per la manifestazione in solidarietà al popolo palestinese e alla Global Sumud Flotilla
Una decina di attivisti e attiviste lucchesi, tra cui 4 di Potere al Popolo, hanno ricevuto i verbali dalla Digos per il corteo del 22 settembre. Ieri mattina una decina di attivisti e attiviste, tra cui alcuni studenti e 4 militanti di Potere al Popolo, hanno ricevuto dalla Digos il […] L'articolo Identificati per la manifestazione in solidarietà al popolo palestinese e alla Global Sumud Flotilla su Contropiano.
Israele scheda le piazze e le organizzazioni solidali con la Palestina in Italia
Sul sito del Ministero israeliano per la Diaspora e la lotta all’antisemitismo è stato pubblicato un dettagliato rapporto con le coordinate dei luoghi e città delle manifestazioni solidali con la Palestina, con i nomi delle principali associazioni promotrici delle manifestazioni e un indice di pericolosità delle stesse graficamente indicato in […] L'articolo Israele scheda le piazze e le organizzazioni solidali con la Palestina in Italia su Contropiano.
La classe operaia sfiducia il governo e indica la via per il cambiamento
Lo sciopero generale nazionale indetto dall’Unione Sindacale di Base ha bloccato tutto, come promesso. Le immagini arrivate da tutti gli angoli d’Italia sono inequivocabili e rappresentano la reale volontà dei lavoratori e delle lavoratrici di questo Paese di stare dalla parte del popolo palestinese e di bloccare tutte le complicità […] L'articolo La classe operaia sfiducia il governo e indica la via per il cambiamento su Contropiano.
Dal Beccaria alla comunità per un corteo secondo i pm
Hanno già trascorso due notti al carcere Beccaria per aver partecipato al corteo in solidarietà per Gaza in attesa dell’interrogatorio di convalida davanti al gip De Simone domani alle 12. Accusati di resistenza aggravata e danneggiamenti un ragazzo e una ragazza di 17 anni studenti del liceo Carducci ora rischiano […] L'articolo Dal Beccaria alla comunità per un corteo secondo i pm su Contropiano.
Cambio di nome
Il sito del giornale della Cgil, Collettiva.it, che al termine del 22 settembre non aveva riportato una sola notizia sul fatto principale della giornata, lo sciopero per Gaza, ha deciso di cambiare nome: solitaria.it L'articolo Cambio di nome su Contropiano.
Per Gaza, per la Palestina: blocchiamo tutto! Il 4 ottobre tutti a Roma
Lo diciamo subito, senza mezzi termini: la giornata di lunedi è stata eccezionale, ha segnato un punto di svolta da cui ripartire. Centinaia di migliaia di persone – non è un’esagerazione contarne un milione guardando alle quasi 100 piazze di ieri – hanno fatto irruzione nell’immobilismo della scena politica italiana. […] L'articolo Per Gaza, per la Palestina: blocchiamo tutto! Il 4 ottobre tutti a Roma su Contropiano.