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L’attacco al Venezuela sprofonda nel ridicolo
Si complica maledettamente la vicenda legale sull’imbarcazione al largo del Venezuela che è stata affondata da gli Stati Uniti il 2 settembre scorso. Non si tratta dell’unica imbarcazione attaccata – attualmente ci sono già quasi 100 morti accertati – ma in quel caso c’è stato un “doppio colpo”, ossia una […] L'articolo L’attacco al Venezuela sprofonda nel ridicolo su Contropiano.
Freedom Flotilla e Thousand Madleens verso Gaza per rompere l’assedio israeliano
Una nuova flotta umanitaria si avvicina a Gaza: la missione congiunta di Freedom Flotilla Coalition, che da 18 anni sfida il blocco navale imposto da Israele, e di Thousand Madleens con 120 persone, fra cui 92 tra medici, infermieri e soccorritori. Sono 11 in totale le imbarcazioni in mare, attualmente in acque internazionali, all’altezza della città egiziana di Alessandria, decise a rompere l’assedio israeliano. 11 nuove barche della Freedom Flotilla cariche di medicine stanno navigando nel Mediterraneo, ormai prossime alle coste di Gaza, decise a rompere l’assedio israeliano. Novanta medici, infermieri, operatori sanitari, tra cui sei italiani, sono a bordo di quello che loro stessi hanno definito “un ospedale galleggiante pieno di farmaci”. Una vera e propria seconda ondata della Freedom Flotilla Coalition, coordinata con Thousand Madleens, sempre con lo stesso scopo umanitario, ma mirata proprio a portare aiuto sanitario a una popolazione che rischia di morire anche per una banale infezione. “Se Israele arresterà professionisti della sanità protetti dalle convenzioni internazionali, i governi dei loro Paesi non potranno non intervenire con maggiore forza rispetto a quanto fatto con la Sumud” hanno detto.  E il motivo è che i medici non possono essere arrestati nell’esercizio delle proprie funzioni, secondo la Convenzione di Ginevra. Ma abbiamo già visto quanto vale il diritto internazionale per il governo criminale di Netanyahu. A loro, a tutti i medici, infermieri, operatori sanitari, va tutta la nostra gratitudine per quello che stanno facendo. Chi pensava che sarebbe bastato abbordare la Global Sumud Flotilla per fermarli, non ha capito il senso profondo della Flotilla e quello che ha risvegliato. Se esiste ancora un barlume di umanità, è in questi scatoloni, su quelle barche. Radio Onda d’Urto ha sentito Laura, dall’imbarcazione Leïla Khaled della Thousand Madleens to Gaza. Ascolta o scarica. L’8 ottobre tutti mobilitati per Gaza e per la seconda ondata delle flotillas. Nella notte tra il 7 e l’8 ottobre, le imbarcazioni della missione Thousand Madleens to Gazala assieme alla nave Conscience della Freedom Flotilla Coalition, dirette verso la Striscia di Gaza, entreranno nella zona rossa. Le imbarcazioni sono partite dai porti italiani di Catania e Otranto, con a bordo centinaia di attivisti, volontari, operatori sanitari e tonnellate di aiuti umanitari.       Osservatorio Repressione
Global Sumud Flotilla, in partenza le imbarcazioni italiane
All’inizio della passeggiata verso la Marina di Ortigia, a Siracusa, si è tenuta oggi la conferenza stampa per la partenza delle barche della Global Sumud Flotilla. Sono intervenuti Maria Elena Delia, portavoce italiana, Simone Zambrin di Freedom Flottilla, Stefano Rebora di Music for peace, Abdehrraman Amajou di Action Aid, Annalisa Corrado,  europarlamentare del PD, Marco Croatti, senatore  del Movimento 5 Stelle, Benedetta Scuderi, europarlamentare di Avs, Yassine Lafram, presidente dell’UCOII (Unione delle Comunità Islamiche d’Italia) e la deputata brasiliana Isabel Lins. Consapevoli della possibilità di essere attaccati dai droni, o intercettati dalla Marina israeliana, hanno lanciato un appello al “grande equipaggio virtuale” che da terra li accompagnerà, per tenere alta l’attenzione e continuare con le mobilitazioni. I parlamentari del PD, di Avs e dei 5 stelle hanno insistito sul fatto che questa è una missione totalmente legale; non dovevamo esserci noi cittadini e cittadine sulle barche, ma i governi e il genocidio non può essere consumato nell’impunità, nell’oblio e nel cinismo degli Stati. Hanno chiesto con forza alla stampa di vegliare sulla missione, di parlarne, di non lasciarli soli. In particolare Benedetta Scuderi ha chiesto ancora una volta alla Presidente del Consiglio Meloni l’immunità diplomatica per tutti i partecipanti italiani. Il presidente dell’UCOII ha spiegato di essersi imbarcato come religioso, come persona che non riusciva più soltanto a pregare e a chiedere la pace al proprio Dio, ma aveva bisogno di metterci il corpo. Molto coinvolgente anche l’intervento della deputata federale brasiliana, una donna giovane che è stata sindaca di Fortaleza per il Partido dos Trabalhadores e ha raccontato di essere qui, inviata da Lula, come rappresentante del suo Paese e portatrice del calore, della gratitudine, della stima, del coraggio, della dolcezza del popolo brasiliano nei confronti della missione diretta a Gaza. Ha infine ringraziato i siciliani e tutti gli italiani che sono scesi in piazza per sostenere la Global Sumud Flotilla. Tre imbarcazioni a vela della Flotilla hanno lasciato oggi Siracusa per la rada di Augusta, dove ad attenderle ci sono altre 15 barche. Si uniranno poi a quelle già partite da Barcellona, alle sei provenienti dalla Grecia e alle dieci partite dalla Tunisia, per un totale di circa 600 persone, tutte dirette a Gaza. Manfredo Pavoni Gay