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Ezidi: un’etnia sopravvissuta a 74 massacri
Il popolo che dai tempi più remoti della storia umana vive nell’area dove è germogliata una delle civiltà più antiche del mondo è stato perseguitato per millenni, anche recentemente. La sua storia e la sua realtà attuale sono descritte nel libro che l’Associazione Verso il Kurdistan distribuisce per raccogliere contributi a un progetto di solidarietà e in vendita nell’ambito degli eventi organizzati ad Alessandria e dintorni. Il titolo – Rojava: la prima rivoluzione sociale del nuovo secolo viene dalla Siria – del programma organizzato dall’Associazione Verso il Kurdistan in collaborazione con la Rete Kurdistan Italia e CSV Asti-Alssandria dal pomeriggio a sera di sabato 6 settembre nello spazio Serra di La Risto / Cooperativa Ristorazione Sociale (Alessandria – via Milite Ignoto 1/A), illustra la cornice tematica dell’iniziativa che coinvolge i partecipanti con un concerto, uno spettacolo teatrale, una cena e un mercatino. Il sottotitolo – Storia e cultura di un popolo in lotta contro il suo genocidio – sintetizza i contenuti del libro, appena edito da Red Star Press con la prefazione di Giorgio Riolo, scritto da Carla Gagliardini, presidente dell’ANPI di Casale Monferrato e attivista dell’associazione alessandrina impegnata in progetti di cooperazione realizzati nel Kurdistan e, in paricolare, in una zona, il distretto di Shengal, abitata da una delle popolazioni di etnia ezide. L’area geografica è quella, detta anche Mesopotamia perché compresa tra due fiumi, il Tigri e l’Eufrate, in cui sorgeva Ninive, che con Babilionia è stata una capitale della civiltà prosperata dal IX al VII secolo a. C. in passato considerata la prima civiltà della storia e recentemente, in occasione della “presentazione dei più recenti risultati della ricerca archeologica italiana nel nord dell’Iraq, un territorio largamente inesplorato collocato nella regione centrale dell’antica Assiria”, definita “il primo impero globale della storia ” [Acqua per Ninive / IL BO LIVE – Università di Padova, 5 maggio 2022]. Ninive è citata negli annali del regno di Sennacherib (Prisma Taylor del 691 a. C. e Prisma di Chicago del 689 a. C.), che documentano come nel 701 a. C. condusse l’assedio di Gerusalemme e, così, la conquista degli assiri nel regno israelita, e nelle cronache babilonesi, che riferiscono dettagliatamente le vicende della sua “caduta” avvenuta nel 612 a. C.. Dei suoi abitanti parlano il Libro di Giona della Bibbia, ricordando che Dio li maledisse e poi salvò, e i Vangeli, annunciando che nel giorno del giudizio loro pronunceranno la sentenza che condanna per l’eternità la generazione contemporanea di Gesù e dei suoi discepoli *, e i loro discendenti, gli ezidi (o yezidi) in due millenni hanno subito 74 carneficine, l’ultima nel 2014 e a cui l’anno successivo è seguita la distruzione dei reperti e siti archeologici di Ninive. Carla Gagliardini ha focalizzato l’attenzione sugli ezidi che popolano il distretto di Shengal. Perché ? Carla Gagliardini : «Una caratteristica che colpisce di questo popolo è la sua volontà di autodeterminarsi. Non è ovviamente l’unico ad averla, ma fa sempre impressione osservare chi si ribella ai giganti, e mi riferisco ai poteri regionali, conoscendo la propria inferiorità militare e economica, rimanendo, nonostante ciò, ancorato all’idea che l’autodeterminazione di un popolo sia un diritto per cui valga la pena affrontare pericoli e sacrifici. Attualmente la popolazione ezida che abita nel distretto di Shengal sostiene l’Amministrazione Autonoma, una forma di autogoverno che si basa sulle idee del leader curdo Abdullah Ocalan, perché in questo progetto politico riscontra un’efficace risposta al genocidio subito nel 2014. « Il 3 agosto 2014 lo Stato Islamico (IS, o ISIS) ha attaccato e invaso i villaggi ezidi del distretto di Shengal, poi ucciso uomini, ragazzi e donne anziane e rapito le donne più giovani, per venderle sul mercato delle schiave, e i bambini, per trasformarli in soldati del Califfato. L’IS infatti considera gli ezidi i peggiori tra gli infedeli, ma questa loro reputazione di adoratori del diavolo è una falsità che ha attraversato i secoli nelle narrazioni religiose sia ebraiche e cristiane che mussulmane. E nel 2014 il loro genocidio è avvenuto anche perché lo ha reso possibile un accordo tra l’organizzazione jihadista, l’ISIS, e l’autorità che allora era tenuta a difendere il Shengal, ossia il Partito democratico del Kurdistan (KDP). Perciò la comunità ezida adesso ritiene che la propria protezione non sia garantita da forze esterne, quindi per la propria autodifesa si affida unicamente alle proprie unità di resistenza maschili, YBS, e femminili, YJS, e si stringe intorno all’Amministrazione Autonoma di Shengal. « La situazione però è molto complessa, perché il Shengal è un territorio del Medio Oriente che attrae l’attenzione di molti governi e attori politici. Il genocidio del 2014 è come uno spettro che continua a muoversi tra i sopravvissuti e le sopravvissute, una delle tante insidie che la popolazione ezida affronta cercando di organizzarsi per scongiurare la propria cancellazione, fosse anche solo in termini di ininfluenza, nella terra natìa. Tra sfollati ancora residenti in campi profughi lontani dal Shengal e decine di migliaia di giovani ezidi e ezide emigrate all’estero, il distretto rischia di non tornare ad essere popolato da questa comunità che lo abita da millenni. L’Amministrazione Autonoma infatti è stata istituita proprio per scongiurare che ciò avvenga». Nel libro di Carla Gagliardini dedicato agli ezidi la loro storia e realtà sono accuratamente descritte, anche illustrate con molte immagini e fotografie. Su cosa si basa lo studio? Carla Gagliardini : «La ricerca è frutto della consultazione di testi accademici e studi redatti da centri e istituti e di rapporti delle agenzie delle Nazioni Unite, di governi e di organizzazioni che si occupano dei diritti umani, inoltre della lettura di libri sulla questione irachena e di articoli pubblicati sulla stampa nazionale e internazionale all’epoca della commissione del genocidio e, soprattutto, degli incontri avuti in loco con molte persone, in particolare referenti delle varie realtà che costituiscono l’Amministrazione Autonoma di Shengal, che ho avvicinato in numerose occasioni perché faccio parte dell’Associazione Verso il Kurdistan, che collabora con loro per la realizzazione di interventi che spaziano dall’avvio di programmi di istruzione alla ricostruzione di strutture, come asili e presidi sanitari, che dopo la sua sconfitta in Iraq, nel 2017, ritirandosi dal territorio l’IS aveva distrutto. Attualmente stiamo cooperando alla costruzione dell’ospedale di Dulha, che assisterà circa 30.000 persone». I proventi raccolti dall’Associazione Verso il Kurdistan con la vendita del libro infatti saranno interamente devoluti a finanziare questo progetto (per l’acquisto rivolgersi a versoilkurdistan@gmail.com) * Bibbia / Libro di Giona: Dio ordinò a Giona: “Alzati e và a Ninive la grande città e in essa proclama che la loro malizia è salita fino a me”… Giona cominciò a percorrere la città, per un giorno di cammino e predicava: «Ancora quaranta giorni e Ninive sarà distrutta». I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno … il re di Ninive si alzò dal trono, si tolse il manto … fu proclamato in Ninive questo decreto, per ordine del re e dei suoi grandi: «…ognuno si converta dalla sua condotta malvagia e dalla violenza che è nelle sue mani…». Dio vide le loro opere, che cioè si erano convertiti dalla loro condotta malvagia, e si impietosì riguardo al male che aveva minacciato di fare loro e non lo fece – Vangeli / Luca  e Matteo: Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Ninive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché… ALTRI ARTICOLI SUL TEMA PUBBLICATI DA PRESSENZA * Bolzano: giornate di cinema kurdo – edizione 2023 * Confine Polonia-Bielorussia Assistere i rifugiati, mettere la Bielorussia e la Turchia sotto pressione / 15 NOVEMBRE 2021 * Genocidio contro la popolazione Yezidi, Iraq: i continui litigi politici impediscono possibili soluzioni / 4 AGOSTO 2021 * Santa Sofia a Istanbul: uso strumentale della religione / 15 LUGLIO 2020 * L’attacco contro i Kurdi smaschera l’ambigua politica di Ankara / 27 LUGLIO 2015  Maddalena Brunasti