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Il linguaggio precede la guerra
Il linguaggio precede la guerra, la prepara e la rende possibile. Oggi, come in passato, politici e giornalisti costruiscono una cornice narrativa che trasforma la possibilità di un conflitto in una certezza imminente. La minaccia attribuita alla Russia e, più in generale, alle autocrazie, non viene presentata solo come un […] L'articolo Il linguaggio precede la guerra su Contropiano.
Un movimento globale che ci regala un nuovo immaginario. Diario di bordo dalla Global Sumud Flotilla
Ieri è stata una giornata intensa, perché abbiamo continuato a lavorare alla sistemazione delle barche e alla preparazione dei materiali fondamentali – le linee di sicurezza per potersi assicurare e non cadere in mare nei turni di notte. C’erano poi i serbatoi dell’acqua da pulire e la preparazione della cambusa, cioè del cibo che porteremo a bordo per almeno dieci giorni di navigazione. Tutte cose che si stanno facendo in pochi giorni, ma che in genere richiedono molto più tempo. Ieri sia Catania che a Ragusa ci sono state delle grandissime manifestazioni –  a Catania c’erano 15.000 persone. I militanti e le militanti con più esperienza con cui ho parlato mi dicevano che una manifestazione così ampia non si vedeva da tempo e soprattutto non una manifestazione così partecipata sulla Palestina. Moltissimi gruppi hanno cantato e ci sono stati collegamenti on line. Tra questi, Moni Ovadia ci ha detto che sarebbe stato felice di salire a bordo, ma vista l’età ha dovuto rinunciare. Comunque penserà a noi dal momento in cui si sveglia fino a quando andrà a dormire. In un collegamento con Genova abbiamo potuto sentire la solidarietà dei portuali. E’ stato inoltre annunciato che partiranno con noi per Gaza le eurodeputate Benedetta Scuderi di Alleanza Verdi Sinistra e Annalisa Corrado del PD, il deputato Arturo Scotto del PD e il senatore del Movimento Cinque Stelle Marco Croatti. Giuseppe Conte ed Elly Schlein hanno chiesto alla presidente Meloni di garantire la protezione diplomatica agli uomini e alle donne della flottiglia, come ha fatto il governo spagnolo con i membri di cittadinanza spagnola. La sensazione che ho avuto partecipando alla manifestazione, parlando con le persone e leggendo i giornali mainstream, che hanno dedicato un enorme spazio a questa iniziativa, è che quel sentimento di depressione e qualunquismo, quel riflusso letale che ci ha accompagnato dalla fine del movimento No Global fino alla vittoria tre anni fa del governo di destra, si stia sgretolando. È come se questa iniziativa, forse un po’ spontaneista e utopistica, abbia rotto l’immobilità di questi ultimi anni di guerra e riaperto la possibilità di un immaginario, quello che nel 2001 chiamavamo “Un altro mondo è possibile.” Manfredo Pavoni Gay