CONGRESSO GEOGRAFICO ITALIANO: NO COMPLICITY IN GENOCIDE (1/2: Lettura comunicato)
Dal 3 al 5 settembre presso il Campus Einaudi di Torino si svolge il XXXIV
Congresso Geografico Italiano 2025. Con la voce di due compagne dell'Assemblea
Geografa ripercorriamo cosa è accaduto fino a questo momento, cioè le ambiguità
dell'organizzazione su quanto sta accadendo in Palestina, e i prossimi
appuntamenti che sono stati convocati dall'Assemblea Geografa.
Riportiamo il comunicato:
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Dal 3 al 5 settembre presso il Campus Einaudi di Torino si svolge il Congresso
Geografico Italiano 2025 dal titolo Era urbana e disordine del mondo. Geografie
per interpretare il presente. Ma quale presente e quali geografie si vogliono
interpretare? Dopo la pubblicazione del programma, un gruppo di geografe e
geografi ha deciso di inviare al comitato organizzatore una lettera con
richiesta di chiarimenti, raccogliendo in poco tempo oltre 100 firme per
chiedere conto delle scelte, operate dal comitato, di normalizzazione e
legittimazione del genocidio in atto in Palestina. Si contesta, in particolare,
l’invito del Prof. Michael Storper per la conferenza inaugurale, e la presenza
della Hebrew University of Jerusalem come affiliazione di uno degli interventi
[la lettera nel suo intero con le relative firme è visionabile qui
https://docs.google.com/forms/d/e/1FAIpQLSd6aRHhQDB2RhetiawXRmJilJNq5YHWyNUguoKD_pbuu74lrA/viewform
].
Come reso noto da varie fonti, il Prof. Storper figura tra i docenti dell’UCLA
firmatari di lettere che hanno espresso una ferma condanna delle acampadas
studentesche in sostegno alla Palestina, definendole terroristiche. Le stesse
lettere contengono attacchi espliciti anche alla componente del corpo docente
solidale con il movimento studentesco, arrivando addiritura a chiedere la
chiusura di dipartimenti che hanno approvato mozioni a sostegno dell’appello
palestinese di interrompere collaborazioni con le università israeliane complici
e una netta critica al movimento BDS (Boycott, Divestment, and Sanctions). Tali
posizioni hanno contribuito a facilitare la violenta repressione degli studenti
dell'UCLA che chiedevano la fine del genocidio perpetrato da Israele, come
denunciato dall'organizzazione Jewish Voice for Peace UCLA, oltre ad aver
contribuito a prolungare il genocidio e a minare il diritto internazionale.
Queste lettere minacciano la libertà dei luoghi del sapere e contestano i
principi democratici di ripudio della guerra, negando ogni diritto di protesta
(https://web.cs.ucla.edu/~judea/UC-Faculty-for-Integrity-Letter-to-Regents-5.8.24.pdf).
La situazione che stiamo vivendo a livello globale è eccezionalmente grave:
siamo testimoni di un genocidio. In questo contesto non è più accettabile
assumere un atteggiamento ambiguo o accogliente nei confronti di posizioni che
contribuiscono a delegittimare il movimento BDS, il quale rappresenta una delle
principali forme di resis tenza civile e non violenta oggi attive a livello
globale.
A ciò si aggiunge la questione dell’affiliazione della Hebrew University of
Jerusalem, inclusa nel programma senza alcun chiarimenti rispetto alla
complicità di questa istituzione nei crimini di guerra, nei crimini contro
l'umanità come l’apartheid e nel genocidio commessi da Israele. Come documentato
da numerose organizzazioni e da esperti come Francesca Albanese, Maya Wind e
Ilan Pappé, questa università ha una storia profondamente intrecciata con
l’occupazione militare israeliana. Ha ampliato il campus sul Monte Scopus nella
Gerusalemme Est occupata e, al pari di altre università israeliane, ha
trasformato i propri spazi in avamposti regionali strategici a sostegno
dell’espulsione dei palestinesi e dell’espansione degli insediamenti israeliani.
Il suo campus principale, sul Monte Scopus, si trova nel territorio palestinese
occupato illegalmente secondo lo stesso diritto internazionale. Inoltre, la
Hebrew University è nota per la sua collaborazione con l’esercito israeliano, e
per il coinvolgimento in programmi di ricerca legati al complesso
militare-industriale, a causa della sua complicità con l’occupazione militare
israeliana dei Territori Palestinesi è stata indicata dalla Palestinian Campaign
for the Academic and Cultural Boycott of Israel (PACBI) come una delle
istituzioni attivamente complici del sistema di occupazione, colonizzazione e
apartheid.
Tuttavia, alla richiesta di chiarimento in merito alle scelte effettuate, il
Comitato ha scelto di replicare con una risposta pubblicata sul sito del
congresso https://www.geotune.it/cgi/ e apportando alcune modifiche al
programma, che di fatto raddoppiano la presenza di Michael Storper: prima in una
tavola rotonda dal titolo “Political activism and academic freedom in time of
crisis”, seguita da un discorso inaugurale (keynote speech) ora coordinato da un
docente noto per aver espresso più volte posizioni negazioniste del genocidio
in corso in Palestina.
L’assemblea geografa ha così deciso di disertare l’assemblea plenaria del CGI
convocando l’assemblea parallela “No Complicity in Genocide” che si terrà presso
l’Aula A3 del Campus Einaudi alle ore 10.00 in contemporanea, nella quale
discutere le forme di complicità accademica con il genocidio in Palestina, e
redigere una mozione per l’adozione di linee guida di boicottaggio accademico da
presentare all’Associazione dei geografi Italiani e agli altri sodalizi
geografici. Riteniamo grave che in questo momento storico la Geografia non
prenda posizioni nette sul genocidio in corso perpetrato da Israele,
riconosciuto ormai da più fronti e non soltanto nel campo del diritto
internazionale. Riteniamo inoltre che le università debbano tornare ad essere
luoghi capaci di interrogarsi sulle proprie responsabilità ed implicazioni
politiche ed etiche nel complesso militare-industriale e nelle economie del
genocidio di cui moltissime, anche in Italia, sono complici. Il Congresso
Geografico Italiano rappresenta un momento collettivo della nostra comunità
scientifica, che riteniamo debba fondarsi su pratiche coerenti con i valori di
giustizia, solidarietà e responsabilità globale contro il colonialismo e le
guerre.
Assemblea Geografa
assembleageografa@gmail.com