Venezia 2025. “A pied d’oeuvre”, quando la creatività non è un valore
La creatività, fondamentale per una vita sana, nella nostra società resta un
lusso – talvolta una fortuna – per pochissimi che ne hanno la forza. E’ questo
che viene in mente dopo aver visto il film della francese Valerie Donzelli che
porta sullo schermo la biografia di Franck Courtès, classe 1969, artista che,
per amore della letteratura, ha compiuto un atto che solo pochi, con vera
passione creativa, hanno il coraggio di fare: abbandonare tutto per diventare
scrittore.
Lo sviluppo della creatività umana, la possibilità di esprimere la propria
identità, è di un’importanza ormai assodata per i pensatori, educatori,
scienziati più avanzati del nostro tempo: un vero e proprio antidoto alla
distruttività insita nell’uomo. La nostra società cannibalesca, così dimostra la
regista, tende però a relegare l’individuo a “cosa”, a sfruttarlo e svalutarlo
seguendo la legge del più forte e del mercato. Come dice Valerie Donzelli:
“Questo film mette in discussione il valore che diamo a una vita guidata da una
passione silenziosa, poco spettacolare, ma inarrestabile: il bisogno di creare,
qualunque cosa accada”.
Ispirandosi dunque a una storia vera la Donzelli ci racconta di Paul Marquet,
che si licenzia a 42 anni dal lavoro di fotografo che aveva sempre assicurato il
benessere alla sua famiglia, sperando di cavarsela con la liquidazione, fino
alla pubblicazione del libro che avrebbe dovuto catapultarlo in una dimensione
più libera e soddisfacente. La vita però non sempre va nella direzione dei
nostri desideri e la strada che Paul intraprende è impervia: si scopre sempre
più povero perché quel che scrive non vende, deve vivere di lavoretti saltuari
come qualsiasi precario e la sua famiglia gli contesta l’irresponsabilità della
scelta …
Il film di Valerie Donzelli è insieme uno scorcio sulla routine di chi campa
giorno per giorno guadagnando pochissimo, sfruttato economicamente e
depauperato del talento, realtà assodata di molti delle nuove generazioni, e
l’impervia lotta di un uomo alla conquista della propria libertà e
realizzazione. Ci sono esempi di artisti, nella storia della letteratura, come
nel cinema e in altre arti, che ricordano la decisione di Franck Courtès: uno è
Henry Miller, che ha sempre scritto con erotismo di sesso rifiutato dalle case
editrici, per arrivare a pubblicare nello stile e con gli argomenti da lui
voluti solo a sessant’anni. In casa nostra il contemporaneo Simone Perotti ha
fatto lo stesso rischioso salto e ha dato alle stampe, tra i suoi molti libri,
“Adesso basta. Lasciare il lavoro e cambiare vita. Filosofia e strategia di chi
ce l’ha fatta.”
A pied d’oeuvre (2025). Un film di Valérie Donzelli con Bastien Bouillon, André
Marcon, Virginie Ledoyen, Claude Perron, Mike Bujoli.
Genere: Drammatico.
Durata: 92 minuti.
Produzione: Francia 2025.
Bruna Alasia