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Federazione Sindacale Mondiale: solidarietà con la Global Sumud Flotilla
La Federazione Sindacale Mondiale, che rappresenta oltre 110 milioni di lavoratori in 134 Paesi, esprime la sua solidarietà a tutti i lavoratori che coraggiosamente sostengono l’eroico popolo palestinese e la sua lotta incessante, e rende omaggio ai partecipanti alla Global Sumud Flotilla, una missione marittima che ha mobilitato oltre 300 […] L'articolo Federazione Sindacale Mondiale: solidarietà con la Global Sumud Flotilla su Contropiano.
Noi non lavoriamo per la guerra!
Il 1° settembre è la Giornata Internazionale di azione dei sindacati per la Pace, indetta dalla Federazione Sindacale Mondiale (FSM/WFTU). Mai come in questo momento è necessario che in tutto il mondo i lavoratori e le lavoratrici facciano sentire forte la propria voce dichiarando: NOI NON LAVORIAMO PER LA GUERRA! È questo lo slogan scelto quest’anno dalla Federazione Sindacale Mondiale per questa giornata, è uno slogan che l’USB, da tempo ha lanciato e praticato con i blocchi del trasporto di armi dai nostri porti e aeroporti e sostenendo il diritto all’obiezione di coscienza per i lavoratori che operano in settori che in qualsiasi modo possono aiutare la guerra a mietere vittime. Anche il Porto di Trieste è interessato al trasporto di armi e di materiale bellico verso i teatri di guerra, fatti che abbiamo più volte denunciato in quanto lesivi della Costituzione e della funzione civile dello scalo giuliano, dovendo, per contro, registrare ripetutamente sia da parte della classe dirigente locale, che a livello governativo, la volontà di militarizzare i porti dell’alto Adriatico, quali piattaforme logistiche a disposizione della NATO e terminal per la direttrice portuale tra il porto israeliano di Haifa a porti di Trieste e Monfalcone. La Giornata internazionale serve a ricordare i milioni di vittime dei conflitti di ieri e di oggi, in un’epoca in cui l’economia di guerra è all’ordine del giorno, le spese militari stanno aumentando vertiginosamente, mentre fascismo, razzismo e xenofobia rialzano la testa. È evidente che la spesa per l’economia di guerra e le implicazioni della guerra economica hanno un impatto negativo sul tenore di vita degli strati popolari, già gravati dalle conseguenze delle difficoltà economiche, come l’aumento dei prezzi, l’inflazione galoppante e gli effetti duraturi delle misure di austerity di lunga data, mentre la gente comune paga con la vita le guerre condotte per aumentare la redditività delle multinazionali. I lavoratori di tutto il mondo non vogliono la guerra, chiedono una vita migliore, un’assistenza sanitaria adeguata, un’istruzione di qualità. Salari, pensioni dignitose e prestazioni sociali adeguate, e non siano “investite” nelle guerre e nello spargimento di sangue per gli interessi dei grandi monopoli. Pertanto si chiede: – La fine immediata e incondizionata di tutte le guerre e gli interventi imperialisti in tutto il mondo. – Lo scioglimento della NATO e di tutte le coalizioni militari e la completa abolizione delle armi nucleari. – Il cessate il fuoco immediato e la fine delle guerre in Ucraina, in Yemen, in Sudan e in tutte le altre zone di conflitto nel Medio Oriente allargato e altrove. – Condanniamo e denunciamo, inoltre, con tutte le nostre forze il perpetuarsi dell’indicibile crimine contro il popolo palestinese e chiediamo la fine del genocidio, delle pratiche di pulizia etnica e dell’uso della fame come tattica di guerra. – Intensifichiamo la nostra lotta contro le campagne armate e l’aggressione israeliana nei confronti del Libano, della Siria e dell’Iran, per porre fine all’occupazione e agli insediamenti nei territori arabi occupati, per garantire il diritto al ritorno dei rifugiati e per la creazione di uno Stato palestinese indipendente entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale. – Pretendiamo il pieno rispetto della sovranità, dell’indipendenza e del diritto di ogni popolo di scegliere liberamente il proprio cammino e il proprio futuro. – Condanniamo le esclusioni, le discriminazioni, gli embarghi e le sanzioni orchestrate dagli Stati Uniti, dall’Unione Europea e dai loro alleati contro una serie di paesi che hanno un impatto diretto e dannoso sulla vita quotidiana delle popolazioni. – Ci opponiamo con tutte le nostre forze alla strategia dell’economia di guerra e a tutti i governi che la perseguono. I lavoratori e i popoli di tutto il mondo non hanno nulla da aspettarsi e nulla da guadagnare dalle rivalità inter-capitalistiche per il controllo geopolitico ed economico e per la redditività dei monopoli, che hanno causato morte, povertà e miseria, per questo ci opponiamo all’economia di guerra e ci rifiutiamo di sostenere il riarmo guerrafondaio in atto. LA LOTTA PER LA PACE È UN PRINCIPIO IRRINUNCIABILI PER GARANTIRE UN FUTURO ALL’UMANITÀ. USB – Unione Sindacale di Base Federazione di Trieste WTFU – Federazione Sindacale Mondiale – World Federation of Trade Unions Redazione Friuli Venezia Giulia