Venezia 2025. In corsa per il Leone “Orphan” su memoria e identità
Ambientato nel 1957 a Budapest, a pochi mesi dalla rivolta soffocata nel sangue
dal regime comunista, “Orphan” dell’ungherese Laszlo Nemez racconta di Andor, un
ragazzo ebreo, il cui padre è morto drammaticamente; sua madre, parlandone con
il figlio, ne ha idealizzato il ricordo. Un giorno Andor, all’apparire di un
uomo brutale che afferma di essere il suo vero padre, rimane completamente
sconvolto e rifiuta di credere che sia colui che lo ha messo al mondo …
Laszlo Nemes ha un curriculum d’autore: al suo debutto alla regia con “Il
figlio di Saul” ha vinto nel 2015 il Grand Prix Speciale della Giuria al
Festival di Cannes, il Premio Golden Globe per il miglior film straniero e il
Premio Oscar nella medesima categoria. E sempre con “il figlio di Saul” ha
ottenuto anche il David di Donatello per il miglior film dell’Unione Europea nel
2016.
I suoi film sono ispirati alla storia della sua famiglia, “Orphan” in
particolare all’infanzia di suo padre. Laszlo Nemes afferma: “La storia della
mia famiglia è servita da tela per Orphan, abbracciando le devastazioni
dell’Olocausto e la tirannia del regime comunista. Volevo creare un linguaggio
cinematografico che permettesse allo spettatore di rivisitare l’esperienza
traumatica di un bambino, intrappolato tra la percezione di un ragazzo
schiacciato da un mondo minaccioso e un triangolo familiare che non riesce a
comprendere. In definitiva il film esplora una questione di oscurità interiore:
Andor, il giovane eroe di Orphan, accetterà la stoffa di cui è fatto?”
Orphan è un film sulla ricerca della propria identità. Il piccolo Andor lotta
per capire quali siano le sue vere radici e per trovare una collocazione e un
senso di appartenenza nel mondo, in modo da risolvere la propria confusione
interiore. È in questa dimensione che il film tocca le corde più profonde e
intime, interrogandoci su come la memoria e le radici siano fondamentali per
costruire la propria personalità. Nel destino di un bambino ebreo trapela il
ritratto di un Paese schiacciato dal terrore e dalla censura, offrendo una
lettura di quanto il passato possa farsi prigione.
Orphan (2025)
Regia di László Nemes
Genere: Drammatico, storico, psicologico
Cast: Bojtorján Barábas, Andrea Waskovics, Grégory Gadebois, Elíz Szabó, Sándor
Soma, Marcin Czarnik
Durata: 132 minuti
Bruna Alasia