DOSSIER: STUDIARE LA LONGEVITÀ IN MEZZO AL DISASTRO
COME LA PROPAGANDA MILITARE TENTA DI USARE LA SCIENZA CONTRO LA SCIENZA NEL
POLIGONO INTERFORZE DEL SALTO DI QUIRRA
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L’11 giugno 2024 si è inaugurato a Perdasdefogu un“Polo di ricerca scientifica e
della salute in Ogliastra”, situato dentro le strutture del Poligono Interforze
del Salto di Quirra (PISQ).
Un’iniziativa di questo tipo somiglia tanto a una provocazione, considerata la
mole di evidenze aneddotiche e scientifiche inerenti i problemi ambientali e
sanitari provocati dalle attività del Poligono che non hanno mai beneficiato di
indagini scientifiche appropriate.
I problemi sollevati da questa iniziativa sono molteplici:
* c’è una militarizzazione della ricerca scientifica, che comporta la creazione
di conflitti di interessi legati alla provenienza di finanziamenti da parte
della Difesa (che finanzia questo centro con mezzi propri, offrendo la sede).
* c’è un problema connesso di etica della ricerca legato al cosiddetto “uso
duale”: l’uso duale non è un qualcosa che riguarda solo i possibili usi
militari di tecnologie ad uso civile (o viceversa), ma riguarda la struttura
sociale e la pratica della scienza. Quando si fa ricerca in un contesto
militarizzato, non si può pretendere di non considerare le finalità che
l’autorità militare intende dare alla collaborazione, nascondendosi dietro
alla “neutralità” della scienza o alla lontananza dei temi di ricerca dalle
applicazioni militari. La domanda è: quale finalità assume la ricerca sulla
longevità, fatta dentro il PISQ?
* c’è un problema di inquinamento della narrazione pubblica del discorso
scientifico. Il tentativo, in atto da diversi anni, è infatti quello di
sostituire la narrazione sui danni della presenza militare del PISQ, con
quella sulla longevità della popolazione ogliastrina.
In questo breve dossier sviluppiamo una serie di ragionamenti sull’operazione
propagandistica che si è inteso fare con l’apertura di questo centro di ricerca,
allargando il campo ad una serie di questioni inerenti il rapporto tra
militarizzazione della società, ricerca scientifica e narrazioni con cui
leggiamo e descriviamo il territorio in cui viviamo.