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VERONA: SPECIALE TUMULTO PRIDE CON LE VOCI DELLA PIAZZA “PER L’AUTODETERMINAZIONE COLLETTIVA”
Sabato 13 settembre a Verona, duemila persone hanno sfilato nel corteo del Tumulto Pride. Una giornata di festa, di amore e di conflitto. La parola chiave della giornata è stata intersezionalità: le questioni e le rivendicazioni queer si sono intrecciate con le lotte per la liberazione di tutte le soggettività, “di tutte le persone oppresse e lasciate sole, in un sistema discrimitatorio che controlla silenzia e reprime”. Un’autodeterminazione collettiva che ha messo al centro le lotte del nostro tempo: la solidarietà con il popolo palestinese, l’antimilitarismo, l’antiabilismo, la difesa dei diritti sul lavoro, i diritti delle persone migranti, il diritto all’abitare, l’autodeterminazione sul fine vita, l’antifascismo, senza dimenticare la centralità del transfemminismo come pratica politica e sociale. Prima della partenza del lungo corteo tumultuoso e colorato, un gruppo tra le persone presenti ha nuovamente allestito con fiori e foto il luogo nel quale era stato ucciso Moussa Diarra lo scorso 20 ottobre, davanti all’ingresso principale della stazione di Porta Nuova. Annunciata in apertura della giornata una grande manifestazione nazionale in ricordo di Moussa: si svolgerà a Verona sabato 18 ottobre. Radio Onda d’Urto ha seguito il corteo in diretta, ha registrato voci, interviste, interventi ed ha realizzato uno Speciale Tumulto Pride – 30 minuti. Ascolta o scarica Le interviste e gli interventi integrali registrati durante la giornata. L’intervista ad Andrea di Mercury, organizzazione della rete Verona Rainbow. Ascolta o scarica L’intervista a Roberto Aere del Circolo Pink di Verona, a proposito dell’assemblea che si è svolta alla vigilia del Tumulto Pride. Ascolta o scarica L’intervento di Daniele Todesco del Comitato Verità e Giustizia per Moussa Diarra. Ascolta o scarica L’intervento della rete Verona Rainbow che ha organizzato la giornata. Ascolta o scarica L’intervento di Laurella Arietti, la madrina del Tumulto Pride. Ascolta o scarica L’intervento delle Famiglie Arcobaleno di Verona. Ascolta o scarica L’intervento di Sofia Righetti, attivista per i diritti delle persone con disabilità. Ascolta o scarica L’intervento di Non Una di Meno Verona. Ascolta o scarica L’intervento di Giuseppe del Laboratorio Autogestito Paratod@s. Ascolta o scarica L’intervento della rete Verona per la Palestina. Ascolta o scarica L’intervento di Mr Morrison, attivista nigeriano già ospite di Radio Onda d’Urto. Ascolta o scarica Al Tumulto Pride Non sono mancati gli interventi per ricordare l’importanza dell’autodeterminazione per quanto riguarda il fine vita. Ascolta o scarica L’intervento di Nicolas di UGS, Unione Giovani di Sinistra. Ascolta o scarica L’intervento di Rosa del Collettivo Eimì. Ascolta o scarica Una serie di interviste alle persone che hanno partecipato al Tumulto Pride. Ascolta o scarica    
TREVISO: MUORE IN CARCERE TRE GIORNI DOPO IL FERMO, PRESIDIO PER CHIEDERE VERITÀ E GIUSTIZIA PER DANILO RIAHI
Danilo Riahi era arrivato in Italia attraverso il mar Mediterraneo da circa un anno. Il 9 agosto è stato arrestato dopo essere fuggito dalla polizia, in seguito a vari tentativi di furto a Vicenza. Immobilizzato col taser, viene portato nel carcere per i minorenni di Treviso. Il giovane tunisino è morto all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso il 13 agosto. Secondo le autorità avrebbe tentato il suicidio. L’ultimo suicidio in un carcere minorile risale al 2003. Mentre era ancora in fin di vita, il Questore di Vicenza, in conferenza stampa, aveva elogiato il “lavoro encomiabile” degli agenti. Alla versione ufficiale non credono però attiviste e attivisti del Collettivo Rotte Balcaniche, del centro sociale Django e del centro sociale Arcadia: “come mai è stato portato in un carcere minorile invece che in un ospedale? È stato visitato dopo essere stato colpito con il taser? Cosa (non) è stato fatto per accertarne le condizioni di salute psico-fisica prima di rinchiuderlo in un carcere? Per quanto tempo è stato privo di sorveglianza mentre tentava il suicidio?”. Per chiedere risposte, è stato indetto un presidio per la serata di giovedì 28 agosto, alle ore 19, fuori dal carcere di Treviso in via Santa Bona Nuova. La storia di Danilo è simile a quella di altre persone con un background migratorio che vivono nelle città italiane, dicono dal Collettivo Rotte Balcaniche. Ragazzi che vengono continuamente “stigmatizzati ed etichettati come pericolosi, delinquenti, maranza”, giustificando così la “militarizzazione della vita sociale” e delle città. Danilo come Ramy, Moussa, Wissem, “vittime del razzismo di stato, della violenza della polizia, delle carceri, dei CPR”. Ci raccontano la vicenda e invitano al presidio di domani, Giovanni e Aladin del Collettivo Rotte Balcaniche. Ascolta o scarica