L’inazione è complicità… – Ecco un elenco di 15 modi in cui l’Italia potrebbe agire…“Si diventa assassini anche quando non si fa nulla”
Fondazione PerugiAssisi per la Cultura della Pace
e Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca”
Il genocidio del popolo palestinese si sta intensificando di giorno in giorno e
il nostro governo non sta facendo nulla per fermarlo. Il genocidio è un crimine
contro l’umanità ai sensi della Convenzione per la prevenzione e la repressione
del crimine di genocidio e dello Statuto della Corte penale internazionale.
Invio di armi, collaborazione militare, riunioni, incontri, viaggi, vertici,
sanzioni, risoluzioni, sforzi illimitati. Per salvare l’Ucraina l’Italia fa di
tutto. Per salvare i palestinesi nulla.
A causa della nostra omissione, ogni giorno Israele compie una nuova
orrorificante strage a Gaza mentre in Cisgiordania sono sempre più manifesti i
violenti piani di conquista, annessione, colonizzazione e pulizia etnica dei
territori su cui doveva nascere lo Stato di Palestina.
I palestinesi ci guardano, ci implorano e non capiscono perché non facciamo
niente. Non intervenire mentre vengono ammazzati, affamati, seviziati e cacciati
forzatamente è percorre una via omicida. Si diventa assassini anche quando si
sa, si vede e non si fa nulla.
Non è vero che non possiamo fare niente. Il tentativo di rinnegare la nostra
responsabilità di proteggere e di intervenire (solennemente proclamata all’ONU e
negata a casa nostra), il tentativo di giustificare le tante omissioni che
abbiamo accumulato nel tempo, il tentativo di rimuovere persino questa realtà
dal nostro orizzonte quotidiano ci rende complici dei crimini che si stanno
compiendo.
Non possiamo lasciarli morire senza tentare di salvarli! Cosa vuol dire “essere
umani” se non vogliamo o non siamo capaci di prenderci cura gli uni degli altri?
Occorre fare presto! Muoviamo l’Italia e andiamoli a salvare!
Non possiamo andare noi personalmente perché il blocco di Israele ce lo
impedisce. Ma il Governo e il Parlamento possono muovere l’Italia.
In virtù del principio della “Responsabilità di Proteggere”, chiediamo a tutti i
responsabili della politica italiana, al governo e all’opposizione, di dare
immediatamente il via ad una grande “Operazione di Salvataggio” della
popolazione di Gaza e di assumere tutte le iniziative politiche, giuridiche ed
economiche necessarie per mettere fine all’occupazione israeliana dei territori
palestinesi. Israele-Palestina. Due popoli. Stessa dignità! Stessi diritti!
Stessa sicurezza!
Perugia, Padova – 25 agosto 2025
Ecco cosa può fare il governo italiano
1. Organizzare una grande “Operazione di Salvataggio” dei bambini, delle
bambine e di tutti i sopravviventi di Gaza. Facciamo partire subito le tre
grandi portaerei italiane “Cavour”, “Garibaldi” e “Trieste”. Carichiamole
di aiuti e affidiamo ai nostri militari il compito di consegnarli al
personale delle agenzie dell’Onu e alle organizzazioni della società civile
che ancora resiste nel cimitero di Gaza. Facciamo in modo che tutti i
bambini e le bambine possano riceverli. Rompiamo l’assedio di Gaza. La
Presidente del Consiglio e il ministro degli Esteri salgano su quelle navi,
dirigano le operazioni di soccorso e chiedano a tutti i capi di Stato
europei di fare altrettanto.
2. Convocare ogni giorno l’ambasciatore israeliano in Italia per chiedere
spiegazioni e ribadire la richiesta di mettere fine a tutte le “attività
illegali”.
3. Richiamare l’ambasciatore italiano da Israele per consultazioni.
4. Negare l’ingresso in Italia ai militari e riservisti che hanno combattuto o
stanno combattendo a Gaza e nei Territori Palestinesi Occupati.
5. Perseguire penalmente i cittadini italiani che vanno a combattere a Gaza e
nei Territori Palestinesi Occupati.
6. Adottare sanzioni nei confronti di persone e entità coinvolte in azioni e
politiche del governo di Israele che compromettono i valori fondamentali
della Costituzione Italiana, dell’Unione Europea e delle Nazioni Unite.
7. Presentare un ricorso alla Corte Internazionale di Giustizia per violazione
da parte di Israele della Convenzione per la prevenzione e la repressione
del crimine di genocidio.
8. Proporre la sospensione di Israele dall’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite.
9. Revocare il Memorandum d’intesa per la collaborazione militare tra Italia e
Israele e interrompere ogni compravendita di armi e sistemi d’arma da e per
Israele.
10. Adottare misure restrittive economiche tra cui restrizioni in materia di
scambi, finanza, energia, tecnologia e beni a duplice uso, industria,
trasporti e beni di lusso.
11. Colpire coloro che forniscono sostegno finanziario, tecnico o materiale per
violazioni dei diritti umani in Israele, o sono associati a persone ed
entità che commettono tali violazioni.
12. Vietare agli istituti di credito la possibilità di effettuare investimenti
a favore di imprese, enti od organizzazioni di Israele e ad operatori che
intrattengono rapporti economici con Israele.
13. Sostenere tutte le iniziative umanitarie, politiche e giuridiche in
soccorso del Popolo Palestinese promosse dall’Onu, dalla Corte Penale
Internazionale e dalla Corte Internazionale di Giustizia.
14. Riconoscere lo Stato di Palestina e insieme a tutti i governi che lo hanno
già riconosciuto dare attuazione ad un piano d’azione per fermare il
genocidio di Gaza e mettere fine all’occupazione israeliana dei Territori
Palestinesi.
15. Richiedere la sospensione dell’Accordo di associazione tra Unione Europea e
Israele, adottare un Regolamento “Sanzioni contro il regime di apartheid in
Israele”, interrompere tutti i rapporti commerciali con Israele, in
particolare l’esportazione di beni che contribuiscono al rafforzamento
militare e tecnologico e vietare l’importazione di merci di qualsiasi
genere prodotte in Israele.
Redazione Italia