E anche per il prossimo anno scolastico per tante famiglie le spese saranno insostenibili
Manca ancora qualche settimana per la riapertura delle scuole, ma già c’è chi
inizia a fare i conti di quanto le famiglie italiane dovranno accollarsi per
l’acquisto dei libri di testo e del corredo scolastico. Le proiezioni dell’Adoc
(Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) per il 2025
mostrano un aggravio significativo della spesa, che continua a erodere il potere
d’acquisto delle famiglie, già messe a dura prova dal contesto economico
attuale.
Per l’anno scolastico 2025/2026 si prevedono aumenti che peseranno gravemente
sui bilanci familiari, con il costo medio dei libri per la scuola media (primo
anno) che si attesta a 355,23 euro, mentre per le scuole superiori (primo anno)
si prevede un costo medio di 552,69 euro. A queste spese si aggiunge il costo
del kit scuola, stimato in 132,30 euro.
Considerando un singolo studente al primo anno, la spesa totale stimata per un
figlio che frequenta la prima media nel 2025 raggiungerà circa 487,53 euro. Per
un figlio iscritto al primo anno di una scuola superiore nel 2025, il costo
totale stimato sarà di circa 685 euro. A queste cifre vanno aggiunti i costi per
i dizionari specifici, come quelli di latino e greco, indispensabili per alcuni
indirizzi di studio: si stima che un dizionario di latino possa costare tra 75 e
100 euro, mentre un dizionario di greco tra 100 e 133 euro.
L’analisi ADOC estesa all’intero ciclo di studi obbligatori (8 anni di scuola)
rivela un onere cumulativo ancora più consistente per i soli libri di testo. Per
la scuola media, i costi per i libri sono di 355,01 € per il 1° anno, 157,66 €
per il 2° anno e 149,94 € per il 3° anno, per un totale di 662,61 € per l’intero
ciclo. Per la scuola superiore, la spesa per i libri è di 552,35 € per il 1°
anno, 232,63 € per il 2° anno, 375,95 € per il 3° anno, 352,80 € per il 4° anno
e 348,39 € per il 5° anno, per un totale di 1.862,12 € per i cinque anni.
Complessivamente, la spesa totale per i soli libri di testo per 8 anni di scuola
dell’obbligo è proiettata a 2.524,73 €. A queste cifre devono aggiungersi i
costi per i dizionari e il materiale tecnico specifico di alcuni indirizzi, che
possono incrementare ulteriormente l’onere per le famiglie.
“Ogni anno, sottolinea Anna Rea, Presidente di ADOC Nazionale, con l’avvicinarsi
della riapertura delle scuole, migliaia di famiglie si trovano di fronte a
un’autentica stangata. I prezzi dei libri di testo continuano a crescere,
mettendo a dura prova i bilanci familiari, soprattutto quelli delle fasce meno
abbienti. Sempre più genitori sono costretti a barcamenarsi tra gruppi WhatsApp,
chat di quartiere e mercatini dell’usato nel tentativo di recuperare libri
scolastici usati a prezzi accessibili, pur di non svenarsi all’inizio dell’anno.
Siamo consapevoli degli sforzi compiuti da Stato, Regioni e Comuni attraverso
bonus e agevolazioni, che rappresentano un tentativo di alleviare questo carico
economico e garantire il diritto allo studio. Tuttavia, queste misure, seppur
importanti, sono spesso insufficienti a colmare il divario e a garantire pari
opportunità per tutti. Serve di più. Non possiamo permettere che si creino
studenti di serie A e di serie B, dove le possibilità di ‘riuscire nella vita’
siano condizionate dalla capacità economica delle famiglie. Tutti i ragazzi e le
ragazze devono avere le stesse opportunità di formazione e crescita,
indipendentemente dal reddito familiare.”
L’ADOC lancia alcune proposte concrete per affrontare questa emergenza:
1. Detrazione fiscale del 19% per l’acquisto dei libri di testo.
2. Promozione dello sharing e del riuso, incoraggiando e sostenendo tutte le
iniziative di condivisione e riutilizzo dei libri di testo, come mercatini
dell’usato e piattaforme di scambio, aiutando così non solo il portafoglio delle
famiglie, ma promuovendo anche una cultura della sostenibilità.
3. Sviluppo del digitale e biblioteche solidali, promuovendo, laddove possibile
e appropriato, l’adozione di materiali didattici digitali, che possono
contribuire a ridurre i costi e sostenendo e ampliando parallelamente le reti di
‘biblioteche solidali’, dove i libri possono essere presi in prestito
gratuitamente o a costi simbolici.
L’Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori lancia infine un
appello alle case editrici “affinché mostrino responsabilità sociale evitando di
rivedere al rialzo, ogni anno, i listini. È essenziale che il costo
dell’educazione non diventi un privilegio.”
Qui per approfondire: https://adocnazionale.it/31916-2/.
N.B.: MOLTE SCUOLE DANNO I LIBRI (IN GENERE, COPIE OMAGGIO FORNITE AI DOCENTI)
IN COMODATO D’USO AGLI STUDENTI CHE NE FANNO RICHIESTA E NUMEROSI COLLETTIVI
STUDENTESCHI ALLESTISCONO MERCATINI DELL’USATO CON VOLUMI A METÀ PREZZO, PRIMA
DELL’INIZIO DELLE LEZIONI, M SI TRATTA DI PALLIATIVI; QUELLA CHE DOVREBBE
CAMBIARE È LA LOGICA CHE DALLA CULTURA E DALL’EDUCAZIONE INTENDE SPREMERE
PROFITTO (N.D.R.)
Giovanni Caprio