Scuola siciliana si “forma” con i cani da guerra dei Marines USA di Sigonella
Addestrarli per condizionarne mente, psicologia, affettività e renderli
animali-robot da guerra in mano agli eserciti in guerra. A Sigonella, la grande
base aeronavale alle porte di Catania – in prima linea nei più sanguinosi
conflitti del pianeta – un team specializzato di US Navy si dedica alla
“formazione” militare dei cani, attività tutt’altro che etica ma a cui guardano
con sempre maggiore attenzione e curiosità alcune scuole siciliane.
“Gli studenti dell’Istituto Professionale Alberghiero Giovanni Falcone di Giarre
incontrano e salutano i Military Working Dogs (MWD) alla Naval Air Station di
Sigonella”, titola un servizio pubblicato qualche giorno fa dal Defence Visual
Information Service (DVIS), il network multi-mediatico del Dipartimento della
Difesa degli Stati Uniti d’America. “L’incontro con il K-9 team di US Navy è
avvenuto l’8 aprile 2025 presso il campo in erba di NAS 2. La base strategica di
Sigonella abilita i militari USA, degli alleati e delle nazioni partner a
operare e rispondere quando richiesto, garantendo la sicurezza e la stabilità in
Europa, Africa ed Asia Centrale”. Con l’articolo anche una fotogallery della
visita “educativa” della scuola di Giarre: in copertina insegnati e studenti
gioiosamente in posa accanto ad addestratori, un paio di cani-cavia e perfino
due marines USA con addosso pesanti giubbotti antiproiettile.
E‘ ancora il Defence Visual Information Service del Pentagono a ricostruire
storia e funzioni bellico-sicuritarie dei Military Working Dogs di Sigonella.
“In tempi antichi, i cani erano impiegati per rompere le formazioni nemiche,
caricando i ranghi e abbattendo il maggior numero di soldati possibile”, scrive
il DVIS. “I cani sono stati usati in ogni guerra americana dalla Guerre Civile
ai nostri moderni conflitti odierni. Essi sono serviti come mascotte, corrieri,
sentinelle, esploratori e perfino come cacciatori di topi sulle navi. Oggi i
cani sono utilizzati per cercare esplosivi, scovare narcotici e catturare i
cattivi, sia in patria che all’estero. Essi stanno spesso nella prima linea di
difesa tra le nostre forze armate e il nemico”.
“I Military Working Dogs giocano un ruolo importante tra la flotta e la Naval
Air Station Sigonella”, aggiunge il newwork multi-mediatico delle forze armate
USA. “I cani dell’unità MWD sono vitali nella protezione delle persone della
base e possono intervenire per fermare persone sospette e rilevare esplosivi e
droga. Una parte dell’addestramento è dedicato all’individuazione di narcotici e
materiale esplosivo così come all’addestramento al pattugliamento”.
Il team cinofilo in forza alla grande stazione aeronavale siciliana spiega poi
quanto sia importante la relazione che si instaura tra gli addestratori e gli
animali-soldato. “Devono essere in grado di lavorare insieme in situazioni
stressanti e intense”, spiega uno dei trainer di US Navy. “Ci alleniamo ogni
giorno, tutti i giorni. Ogni luogo in cui andiamo è un’opportunità addestrativa.
Per costruire veramente le abilità e le competenze dei Military Working Dogs è
richiesta attenzione e dedizione costante”.
“Focus dell’addestramento è il servizio di pattugliamento con il lavoro di
morditura”, spiega senza troppi giri di parole un secondo marine di
Sigonella. “I gestori iniziano ogni cane con comandi e movimenti di obbedienza,
premiandoli con i loro giocattoli quando si comportano correttamente, e poi si
passa all’addestramento giornaliero al pattugliamento. Gli addetti approfittano
dell’accensione degli irrigatori per testare le capacità dei cani di ignorare le
distrazioni causate da essi durante l’inseguimento di un ricercato. Utilizziamo
fattori ambientali che normalmente non vedono per testare il loro impegno nel
perseguire un sospettato. Li facciamo correre verso il campo per mordere l’esca
attraverso un flusso di acqua corrente, avvicinandoli progressivamente alla
sorgente dell’acqua per vedere se essa o la sua pressione influenzano il loro
impulso a mordere”.
Il 17 dicembre 2021 il team cinofilo di Sigonella ha festeggiato il
“pensionamento” di Weezy, cane militare in forza al MWD da più di dieci anni. A
lui è stato dedicato l’ennesimo servizio multi-mediale del Dipartimento della
Difesa USA.
“Weezy è nato nell’aprile 2009 e ha iniziato il suo addestramento sugli
esplosivi nella base aerea di Lackland, Texas nel marzo 2011”, riporta il DVIS.
“Successivamente Weezy è stato trasferito ad un reparto del Corpo dei Marine di
stanza a Fort Bragg, in North Carolina. Nel luglio del 2011, il cane ha
raggiunto il Centro di combattimento aereo-terrestre dei Marine di Twentynine
Palms, California, per condurre l’addestramento prima del trasferimento in
Afghanistan. In questo paese Weezy ha preso parte ad operazioni di
individuazione di ordigni esplosivi improvvisati, a supporto e difesa di
innumerevoli membri in servizio”. Dopo un anno nell’inferno di guerra afghano,
il cane ha fatto ritorno a Fort Bragg e successivamente è stato assegnato alla
base navale di Souda Bay (Creta) e infine al dipartimento sicurezza di NAS
Sigonella. “Weezy ha riportato gravi ferite mentre stava completando
un’esercitazione all’interno di un deposito di Souda Bay, con la frattura di
tibia e perone”, aggiunge il Defence Visual Information Service. “Sono volati
così 19 mesi per Weezy, in cui è stato sottoposto a tre interventi chirurgici e
a riabilitazione, e finalmente è potuto tornare a svolgere pienamente il suo
lavoro”.
Chissà se i marines USA hanno rivelato agli studenti dell’Istituto Alberghiero
qualche particolare sull’ignobile trattamento imposto alle unità cinofile votate
a svolgere compiti di guerra. Di certo per la loro giovane età i ragazzi di
Giarre difficilmente hanno avuto modo di conoscere quanto accaduto e immortalato
in tragiche pose nel carcere-lager di Abu Ghraib, Iraq, dove nei primi mesi del
2004 i militari USA hanno torturato e stuprato, anche con l’ausilio di cani, un
enorme numero di prigionieri. Nel giugno 2004 un reportage del Washington
Post rivelò che gli ufficiali dei servizi segreti USA avevano formalmente
autorizzato i team cinofili di US Army ad utilizzare i cani per terrorizzare i
detenuti. Il prestigioso quotidiano pubblicò in particolare le testimonianze di
due sergenti a cui fu richiesto di portare i cani nel “carcere degli orrori” per
gli interrogatori. “In alcuni casi abbiamo fatto avvicinare i cani che
abbaiavano furiosamente fino a 15 centimetri dai prigionieri terrorizzati”,
hanno ammesso i militari. “Alcuni detenuti sono stati morsi dagli animali”.
Secondo un’altra testimonianza citata dal Washington Post, un investigatore dei
servizi militari ha riferito di aver visto una squadra con i cani stringere in
un angolo due prigionieri, uno dei quali strillava e cercava di ripararsi dietro
l’altro. “Quando ho chiesto cosa stessero facendo i due militari mi hanno
risposto che stavano facendo una gara per vedere quanti prigionieri riuscivano a
fare urinare per la paura”.
I marines di Sigonella sono ormai un partner “educativo” di fiducia
dell’Istituto Alberghiero “Giovanni Falcone”. Lo scorso 25 marzo, nell’ambito
del programma Community Relations di “volontariato linguistico, culturale e
civico” promosso da US Navy, si è tenuto nell’aula magna della scuola il
convegno dal titolo Opportunità in Uniforme: Testimonianze a Confronto tra USA e
Italia, con lo scopo di “sottolineare le opportunità lavorative offerte dalle
forze dell’ordine”, come riporta la circolare a firma della dirigente,
professoressa Monica Insanguine. Undici giorni prima erano stati ospiti
dell’Istituto una nutrizionista statunitense e il responsabile Relazioni Esterne
della NAS Sigonella, Alberto Lunetta, per un incontro di formazione sulla “dieta
mediterranea” con gli allievi del corso di istruzione per adulti.
Il 4 aprile 2024, l’Istituto “Giovanni Falcone” aveva ospitato le mogli
di alcuni ufficiali in forza alla Marina degli Stati Uniti d’America (first lady
la signora Kerry Collins, moglie del contrammiraglio Brad
Collins, comandante della Regione Navale Europa, Africa Centrale e delle forze
aeronavali USA) per “apprezzare da vicino l’offerta formativa della
scuola presso il quale i militari statunitensi svolgono da diversi anni attività
di volontariato linguistico”, così come riportato dagli organi di stampa locali.
“L’evento ha rappresentato un momento significativo nella promozione dello
scambio culturale tra gli Stati Uniti d’America e l’Italia, evidenziando il
ruolo fondamentale che istituzioni come l’Istituto Alberghiero Falcone di Giarre
e la base NAS Sigonella svolgono nel rafforzare i legami e la cooperazione tra
le due nazioni”.
Screenshot
Antonio Mazzeo, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università
Articolo pubblicato in Stampalibera.it il 24 aprile
2025, https://www.stampalibera.it/2025/04/24/scuola-siciliana-si-forma-con-i-cani-da-guerra-dei-marines-usa-di-sigonella/