PALESTINA: NON SI FERMA IL GENOCIDIO NELLA STRISCIA DI GAZA. 40 PERSONE UCCISE NEGLI ULTIMI ATTACCHI ISRAELIANI
Dall’alba sono almeno 40 persone le persone uccise: almeno 25 persone nel nord
di Gaza, 14 nel sud e una vittima è stata segnalata nel centro della martoriata
striscia.
Distrutto anche un altro grattacielo a Gaza City, portando il numero di edifici
rasi al suolo durante la campagna di Tel Aviv per sequestrare il più grande
centro urbano della Striscia di Gaza ad almeno 50. Zona che Israele vuole
occupare via terra, deportando nel contempo 1 milione di persone verso una non
meglio definita – perchè inesistente – “zona umanitaria a sud”.
C’è poi la flebile speranza che i negoziati possano riprendere: Hamas ha
dichiarato di essere pronto a tornare al tavolo delle trattative
‘immediatamente’ dopo la proposta avanzata da Trump che prevedere l’immediato
rilascio di tutti i prigionieri israeliani ancora in vita a Gaza in cambio di
3.000 prigionieri palestinesi detenuti, quasi sempre senza accusa nè processo
nelle carceri israeliane e di un cessate il fuoco a Gaza, Israele resta in
silenzio su questa proposta.
Nel frattempo, a Gerusalemme Est occupata, sei persone sono state uccise e
undici ferite in una sparatoria. I funzionari israeliani attribuiscono l’attacco
a due palestinesi provenienti dalla Cisgiordania occupata. I due, originari dei
villaggi di Kubiba e Katna, ora circordati dall’esercito occupante, sono stati
uccisi sul posto da un soldato. In risposta, Netanyahu sfrutta l’occasione per
annunciare l’ennesima rappresaglia indiscriminata nella Cisgiordania occupata.
Ai microfoni di Radio Onda d’Urto, Michele Giorgio, direttore di Pagine Esteri,
corrispondente da Gerusalemme per ‘il Manifesto’ e nostro collaboratore. Ascolta
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