Fiera del Levante 2025 esclude Israele, ma c’è una contraddizione: spazio alle Forze Armate
La Fiera del Levante di Bari 2025 ha chiuso le porte allo Stato genocida di
Israele per esprimere un sentimento di condanna politica verso l’operato del
governo di Benjamin Netanyahu su Gaza.
Non si sottrae al confronto con i giornalisti Gaetano Frulli, presidente
dell’Ente Fiera, che per maggiori dettagli sulla decisione rimanda al comunicato
stampa pubblicato pochi giorni fa.
Poche settimane prima il sindaco di Bari Vito Leccese, a nome del Consiglio
comunale, aveva rivolto un appello pubblico agli organizzatori della Fiera
dichiarando non gradita la partecipazione in qualsiasi forma dello Stato di
Israele o di suoi rappresentanti nelle prossime edizioni della Fiera del Levante
e dei Saloni Specializzati fino a quando non porrà fine all’intervento militare
nella Striscia di Gaza e alla sistematica violazione di diritti umani della
popolazione civile.
All’Ente Fiera sono giunte critiche anche per la mancanza di Palestina, Russia e
Ucraina negli spazi espositivi. Frulli ha chiarito che a parte Israele nessun
altro Paese ha ricevuto provvedimenti di esclusione dalla Fiera. L’assenza degli
altri Paesi è dovuta al fatto che nessuna impresa di questi Stati ha presentato
richiesta di partecipazione.
Sull’esclusione dalla campionaria di Bari è intervenuta anche l’Ambasciata di
Israele con un comunicato che ricorda la lunga cooperazione tra Israele e
Puglia, aree geografiche con difficoltà climatiche simili. Nel comunicato si
ricorda che Israele è il paese leader nel watertech e che le sue conoscenze e
capacità tecnologiche furono protagoniste nel 2023 del Water Innovation Summit
Italia Israele, conferenza sui temi del servizio idrico integrato, ospitata
proprio dalla Fiera del Levante di Bari.
L’esclusione di Israele dalla Fiera del Levante può leggersi in continuità con
la consegna delle chiavi della città di Bari a Francesca Albanese, relatrice
speciale delle Nazioni Unite per i diritti umani nei territori palestinesi
occupati. Cerimonia celebrata il 4 agosto.
Come Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle
università apprezziamo questa importante decisione presa dalla città di Bari e
dalla nota Fiera del Levante.
Tuttavia, scorrendo le informazioni al momento disponibili sul sito della Fiera,
notiamo certi dettagli che saremmo lieti venissero corretti nelle future
edizioni: per esempio lo spazio dedicato alle Forze dell’Ordine che ipotizziamo
mostreranno al pubblico le attrezzature del loro lavoro e daranno dimostrazioni
pratiche, come l’anno scorso.
Alla luce del piano ReArm Europe e all’annunciata riconversione della produzione
industriale italiana e europea a fini militari, sarà interessante visitare anche
il settore dell’ automotive della Fiera per verificare quali novità saranno
presenti, quelle di tendenza verde ed ecosostenibile o nera e distruttiva? Sul
passaggio dell’ automotive alla produzione bellica abbiamo scritto qui.
Ci chiediamo, quindi, come mai alla Fiera del Levante, così come abbiamo
rilevato al Molfest qualche mese fa, debba esserci questa presenza sistematica e
massiccia di Forze Armate? Perché una società civile, che deve perseguire la
pace secondo il dettato costituzionale, deve fare sfoggio in ogni occasione,
secondo quanto riporta il Piano della Comunicazione del Ministero della Difesa
2025, di una forza muscolare armata per affascinare i/le giovani alla guerra?
Osservatorio contro la militarizzazione elle scuole e delle università