Il teaser uccide. La polizia uccide. Serve un altro paradigma: la Cura a base della sicurezza sociale
Due morti, in poche ore. Due morti causate dal utilizzo sconsiderato da parte di
alcuni agenti delle forze dell’ordine del #teaser, la fantomatica pistola che ti
spara ste due graffette (per dirla rapidamente nda) elettrificate per “fermare”
chi “mette in pericolo la collettività o lo stesso operatore ed operatrice delle
forze dell’ordine”.
Nella specificità cerchiamo però di fare chiarezza su quest’arma. Il modello in
mano alle forze dell’ordine italiane porta come sigla X2 ed è prodotto dalla
statunitense Axon (…). Al netto delle percentuali di decessi post-utilizzo del
teaser (…), l’uso non corretto di questa arma (…) deve avere mani pronte e
coerenza nell’utilizzo dell’oggetto stesso.
Se usato senza preparazione o con fine puramente punitivo senza controllare
attentamente tutte le variabili non è tanto diverso da un’arma da fuoco
classica. Andiamo a fondo: la stessa azienda produttrice sottolinea che “può
causare danni gravi” (…) con soggetti cardiopatici, con problemi neurologici o
in forte stato di alterazione (astinenza, stupefacenti, alcool etc).
Oltre a questo il fattore di rischio sta nella caduta: la maggior parte delle
volte la scossa blocca completamente i muscoli corporei portando ad una caduta
rovinosa della persona colpita provocandogli per ovvi motivi, danni anche
celebrali come traumi cranici o fratture.
Ultimo ma non meno importante: la sconsiderata forma di riutilizzo del colpo (ne
ha due come cartucce). Esso se usato più volte (come nel caso di Genova, secondo
le testimonianze (…) porta ad un fattore di rischio molto alto.
Non sono una persona esperta di armi nel senso d’utilizzo, sia chiaro. Mai
tenuta in mano nella mia vita e mai la vorrò tenere(…). Quel che posso
constatare dai dati pervenuti e unendo i due casi italiani è ovvio che non si
tratti di coincidenze ma bensì di un malevolo utilizzo di questa arma, come fu
per tante altre.
I lacrimogeni CS4 o il tonfa? O l’utilizzo di volanti di Stato manco fossimo in
un circuito di Formula 1 investendo ragazzi su motorini nelle periferie? (…)
Solo utilizzo maldestro o con un fine punitivo e repressivo?
La storia si ripete.
MILITANZA GRAFICA
Redazione Italia