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Alla Sagra delle sagre di Barzio (LC) vi aspetta la Polizia provinciale!
«In occasione del 30° anniversario della Provincia di Lecco, la Polizia Provinciale vi aspetta per una giornata speciale alla Sagra delle Sagre! Dimostrazioni, incontri e tante attività per scoprire da vicino il loro lavoro al servizio della comunità». Recita così il post pubblicato su “Sei della Valsassina se…” e  su altre pagine di comuni della provincia di Lecco. In allegato la locandina che segnala le attività per bambini e bambine tra le 17.00 e le 19.00, mentre durante l’intera giornata si potrà visitare l’esposizione di mezzi e strumenti n dotazione della Polizia provinciale. Lo spazio dello stand è previsto all’Interno della famosissima “Sagra delle Sagre” di Barzio, ormai alla sua sessantesima edizione annuale (https://www.sagradellesagre.it/). Nel 2024 è stato stimato il passaggio di circa 100.000 visitatori. Come l’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università da tempo ormai denuncia, anche a Barzio, come altrove (vedi articoli fiera di Roma, Verona, ecc.)  il 14 agosto 2025 la Polizia provinciale utilizzerà dunque uno evento pubblico dedicato a promuovere scambi commerciali tra piccole imprese, incontri di eventi culturali sugli antichi mestieri e momenti d’unione tra i residenti locali ed i turisti per promuovere, invece, il proprio 30° anniversario, le proprie attività e rivolgersi a bambini/e. Segnaliamo, dunque, ancora una volta, la pervasività degli interventi delle forze armate e delle forze dell’ordine, all’interno di quella che è la “cultura della difesa”, in contesti ricreativi e in fiere di paese. Il messaggio che questi interventi veicolano, e al quale noi ci opponiamo, è che anche i corpi armati svolgono attività “normali” al pari delle altre. Sappiamo bene, invece, che non è così perché la “cultura della difesa” è foriera di una dinamica repressiva, punitiva, non educativa, mentre è utile sapere che il mestiere del soldato è orientato a fare la guerra, una catastrofe umanitaria che dovremmo espellere dalla storia e dalla scuola per educare al superamento politico dei conflitti armati. La cooperazione sempre più stretta dei comuni italiani con le forze armate trova espressione dunque, a fini propagandistici, anche in eventi come questi. La percezione circa la presenza dei corpi di polizia da parte dei villeggianti e dei locali ci appare quanto più “distratta”. Noi, al contrario, vogliamo ribadire quanto l’infittirsi di tali eventi organizzati, insieme all’attenzione verso i più piccoli, rientra in una logica, ormai sdoganata, grazie alla quale per sentirsi al “sicuro” c’è bisogno della presenza di forze armate. Interventi volti ad affrontare per esempio la marginalità degli adolescenti delle valli, la cementificazione sempre più sostenuta a svantaggio della natura, la controversa stagione della caccia, l’aumento vertiginoso dei prezzi durante l’estate di affitti di case/vacanza e di prodotti alimentari nei supermercati (ormai le piccole botteghe stanno quasi tutte chiudendo) sarebbero sicuramente stati più funzionali a tutta la comunità. Elena Abate, Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università