Colloqui Trump-Putin sull’Ucraina: Amnesty International chiede giustizia
A poche ore dal colloquio sull’Ucraina tra il presidente statunitense Trump e
quello russo Putin, la direttrice di Amnesty International per l’Europa
orientale e l’Asia centrale Marie Struthers ha diffuso questa dichiarazione:
“Sollecitiamo il presidente Trump, in quanto ospita l’incontro, a porre i
diritti umani e la giustizia in primo piano. Egli ha ripetutamente espresso il
desiderio di porre fine alla guerra in Ucraina e il rammarico per le persone lì
uccise: ora ha davvero la possibilità di fare qualcosa per le vittime e i
sopravvissuti. Sostenere i diritti umani e garantire giustizia per i crimini di
diritto internazionale commessi in Ucraina sin dall’inizio dell’intervento russo
nel 2014 è l’unico modo per porre fine alla guerra in modo giusto e duraturo”.
“Amnesty International ha documentato numerose violazioni dei diritti umani e
crimini di diritto internazionale commessi in Ucraina dall’inizio
dell’aggressione russa: attacchi contro la popolazione civile e le
infrastrutture civili, attacchi indiscriminati, sparizioni forzate, esecuzioni
extragiudiziali, torture, privazione illegale della libertà, trasferimenti
forzati di civili, maltrattamenti e torture ai danni di civili e prigionieri di
guerra.
Nel discutere di un possibile cessate il fuoco, il presidente Trump dovrà
contribuire ad assicurare la fine immediata di queste gravi violazioni dei
diritti umani e pretendere il ritorno in libertà, senza alcuna condizione, di
tutte le bambine e di tutti i bambini rapiti in Ucraina durante la guerra”.
“Il presidente Trump dovrà assumere provvedimenti concreti affinché le persone
indiziate di tali crimini siano portate di fronte alla giustizia. Il presidente
Putin e diversi altri funzionari russi di rango elevato sono ricercati dalla
giustizia internazionale dopo che la Corte penale internazionale ha emesso un
mandato di cattura nei loro confronti. Ai sensi degli obblighi di diritto
internazionale che hanno sottoscritto, in particolare le Convenzioni di Ginevra,
gli Usa devono ricercare ed estradare persone accusate di gravi violazioni di
queste ultime. Non possono esservi ‘ripari sicuri’ per le persone accusate di
aver commesso crimini di guerra e crimini contro l’umanità”.
“Il presidente Trump dovrà anche sollevare i temi dei maltrattamenti e delle
torture, delle sparizioni forzate, delle indagini e dei processi illegali di
prigionieri di guerra ucraini in Russia. Occorrono ulteriori iniziative affinché
tutti i prigionieri di guerra gravemente feriti o ammalati siano rimpatriati o
trasferiti in paesi terzi. Analogamente, devono essere scarcerati tutti i civili
ucraini arrestati e condannati per false accuse in Russia o nei territori
ucraini occupati dalla Russia. Idem per quanto riguarda le persone imprigionate
in Russia per essersi opposte alla guerra”.
“Continuiamo a chiedere un percorso verso la pace che tenga conto delle urgenti
necessità delle persone più colpite dalla guerra, come aiuti ai gruppi
vulnerabili tra i quali le persone minorenni e le persone anziane così come un
forte sostegno alle persone rifugiate e sfollate, assicurando il rientro in
sicurezza di queste ultime nei luoghi di origine a seguito di un’operazione su
vasta scala di bonifica delle mine terrestri e di altri ordigni inesplosi.
Affinché alla lunga i suoi tentativi di pace abbiano successo, il presidente
Trump dovrà dare seguito all’incontro di oggi collaborando col Congresso
statunitense e con i partner internazionali per venire incontro a tali
necessità, anche attraverso la previsione di adeguati finanziamenti”.
Amnesty International