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Il “vento” che soffia ad Alessandria, Novara, Novi Ligure e in Valchiusella…
Molteplici iniziative organizzate in questi giorni e in programma nella settimana danno evidenza alla solidarietà dei piemontesi per la popolazione palestinese. Vi partecipano tante, ogni volta sempre più numerose, persone.   DA OGNI FIUME A OGNI MARE Alcune attività vengono svolte nell’ambito della mobilitazione che coinvolge nel sostegno alla Global Sumud Flotilla diretta a Gaza con un carico di generi alimentari e medicinali. Una parte dei soccorsi è stata raccolta a Genova in pochissimo tempo, una manciata di giorni, superando di gran lunga ogni aspettativa dei coordinatori della colletta [80 tonnellate di generi alimentari pronte a partire per Gaza / 28 AGOSTO 2025]. Poster della collezione del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale, che domenica 7 settembre a Castelfranco Emilia / BO presenta la mostra “Camminare per la Pace” Molti piemontesi hanno cooperato alla raccolta di derrate alimentari destinate a Gaza e sono arrivati nel capoluogo ligure, la cui lunga tradizione nella lotta contro le guerre oggi viene espressa dai cittadini praticanti la settimanale Ora di silenzio per la pace e dai camalli, i lavoratori portuali, che sabotano le partenze delle navi mercantili cariche di armi e munizioni dirette in Arabia Saudita, Yemen e Israele. Sabato e domenica 30-31 agosto scorsi a Genova un’enorme fiaccolata ha illuminato il percorso dal centro di raccolta al porto e oltre 50 mila persone, tra cui anche molti piemontesi, sono confluite al molo dove erano attraccate le barche in partenza e che nei prossimi giorni si uniranno alle altre salpate da altre coste e città italiane, francesi e spagnole. Contemporaneamente, domenica 31 agosto in tutta Italia si sono svolte le iniziative che hanno coinvolto i partecipanti a realizzare una miriade di barchette di carta raffiguranti i vascelli della Global Sumud Flotilla. In Piemonte le piccole imbarcazioni sono state fatte galleggiare sul Po e nelle fontane cittadine a Casale Monferrato e a Torino (vedi reportage) e nei torrenti della Valchiusella e giovedì 4 settembre alle ore 21 navigheranno a Novara nei flutti della fontana “del Barlocchi” (parco Allea San Luca – viale 4 Novembre, lato largo Costituente) durante la veglia organizzata dal coordinamento Novara per la Palestina.   I CUORI DI GAZA In questo periodo ad Alessandria e a Novi Ligure viene esposta la rassegna di disegni dipinti dai bambini di Gaza “collezionati” dall’illustratrice irlandese Feile Butler, che spiega: « Tutto è cominciato osservando i disegni dei nipoti di Mohammed Timraz, che vive a Deir al Balah, una cittadina nella Striscia di Gaza, dove gestiva un bar fino all’ottobre 2023 e da allora si è prodigato in ogni modo possibile per i propri concittadini e ha, anche con il mio supporto, ha allestito The Artists’ Tent (La tenda degli artisti), uno spazio dove i bambini possono stare insieme e disegnare, venendo ascoltati e incoraggiati a esprimersi raffigurando i propri sentimenti e le loro esperienze. « Avevamo molti progetti: volevamo incrementare il numero dei laboratori artistici e, sopprattutto, offrire a più bambini questa opportunità e realizzare attività anche per i ragazzi più grandi, inoltre ingaggiare uno psicologo con cui assistere i piccoli e i giovani… Ma dal 18 marzo scorso, quando dopo una breve tregua la Striscia di Gaza è stata completamente isolata e sono ripresi i bombardamenti, il problema prioritario è diventato un altro, cioè la sopravvivenza di Mohammed e dei bambini di cui lui si prende cura. « Nel luglio 2024 ho esposto le fotografie dei disegni dei piccoli artisti palestinesi nella mia città [Sligo, in Irlanda] e non appena abbiamo pubblicato sui social media le immagini della rassegna sono arrivate numerose proposte di collaborazione da tutto il mondo e la mostra – che è intitolata HeART of Gaza: Children’s Art from the Genocide – è stata presentata in quasi 90 città in 2 continenti».  Per iniziativa promossa dal comitato Novi for Gaza insieme alle sedi locali di CGIL ed EMERGENCY e con altre associazioni cittadine e sostenuta dal Comune, la mostra è in esposizione fino al 5 settembre a Novi Ligure (Biblioteca Civica – via G. Marconi 66), dove è stata inaugurata domenica 31 agosto nell’ambito della manifestazione cittadina a cui sono intervenuti il Presidente della Comunità Palestinese in Lombardia, Khader Tamimi, e i rappresentanti dell’associazione Salaam – Ragazzi dell’Olivo e del coordinamento Sanitari per Gaza. Successivamente, per iniziativa delle locali congregazione salesiana e associazione Granelli di Senape, dal 7 al 16 settembre verrà esposta ad Alessandria (Centro don Bosco – San Giuseppe artigiano / corso Acqui 398) .       Redazione Piemonte Orientale
Carla Osella: rom e sinti nell’occhio del ciclone politico-mediatico
Sono stati rintraciati tre dei quattro ragazzini che nella mattinata di lunedì 11 agosto a Milano avevano rubato un’auto e investito e ucciso la 71enne Cecilia De Astis. In un post pubblicato il 12 agosto, Matteo Salvini aveva commentato: «Campo ROM da sgomberare subito, e poi radere al suolo, dopo anni di furti e violenze, pseudo “genitori” da arrestare e patria potestà da annullare. Sindaco Sala e sinistre, ci siete???». Oggi è intervenuta Carla Osella, presidente dell’Associazione Italiana Zingari Oggi – Rom e Sinti. I quattro ragazzini erano scappati dal campo nomadi non autorizzato sito nella periferia del capoluogo lombardo in cui erano stati identificati e affidati in custodia alle proprie famiglie. Il 14 agosto dei quattro fuggiaschi una ragazza è stata intercettata sull’autostrada A6 Torino-Savona vicino al casello di Fossano e due fratelli, di 12 e 13 anni, sono stati fermati nella proprietà di Arifa Salkanovica a Beinasco, in provincia di Torino, dove erano arrivati con la madre. «Erano disperati. Terrorizzati. Urlavano. Hanno raccontato cosa è successo, abbiamo cercato di tranquillizzarli – ha spiegato Arifa Salkanovica, una 68enne di nazionalità bosniaca che ha 14 figli e da molti rom è soprannominata “zia” – Sono solo bambini. Erano sconvolti. La sera abbiamo mangiato insieme, abbiamo preso una pizza e hanno dormito qui. Quando all’alba sono arrivati i poliziotti erano spaventati, ma gli agenti gli hanno spiegato che nessuno avrebbe fatto loro del male e li hanno portati via, insieme alla madre» – https://www.milanotoday.it/cronaca/zia_minorenni-incidente-campo-rom.html Nel capoluogo piemontese ha sede l’A.I.Z.O. ROM E SINTI, ovvero l’Associazione Italiana Zingari Oggi fondata nel 1971 per iniziativa di alcuni volontari e 431 famiglie sinti piemontesi, la cui presidente è la torinese Carla Osella. Classe ’46, una suora orsolina, cioè della Compagnia di Sant’Orsola / Comunità delle Figlie di S. Angela Merici, e membro del Comitato Nazionale di Servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo, è una pedagogista che nel 1971 si era trasferita ad abitare nel campo nomadi abusivo in cui dimorava un gruppo di sinti piemontesi. Oltre che le iniziative e attività dell’A.I.Z.O., dal 1978 coordina la pubblicazione del bimestrale di antropologia e politica Zingari Oggi e dei Quaderni Romanì. Nel 2011 è stata nominata Commendatore della Repubblica e nel 2012 eletta Commissioner for Holocaust. È la voce narrante di Ti racconto gli Athinganoi – Gli ‘intoccabili’ attraverso l’esperienza dell’Aizo di Carla Osella con rom e sinti, un libro curato da Giancarlo Chiapello ed edito da Ecohs nel 2023, nella cui introduzione papa Francesco I ha scritto “Per Dio nessuno è sbagliato, nessuno è escluso”. Oggi Carla Osella è intervenuta con questa dichiarazione: > Il dramma di Milano ha portato alla ribalta la questione dell’inclusione di > rom e sinti scatenando l’ennesima polemica. > > Sociologi, psicologi, antropologi,… tutti ne parlano, tutti fingendo di sapere > e capire tutto su questa popolazione. > > Perché invece non ascoltare loro, rom e sinti? > > Adesso si parla anche della strategia europea per la loro inclusione, un piano > decennale che si concluderà nel 2030, tra 5 anni. > > C’è è ancora tanto tempo per intervenire… ma facendo cosa? > > Le politiche attuate finora non hanno funzionato, né quelle di destra né > quelle di sinistra. > > La proposta di Salvini ha svegliato dal torpore gli italiani in vacanza, > preoccupati dall’aumento dei costi di ombrelloni e sdraio mentre, per > risolvere a modo suo i problemi della guerra in Ucraina, Trump incontrava > Putin in Alaska. > > Chiudere i campi senza proporre alternative è ingiusto, e irrazionale, eppure > se ne parla. > > Si dice “sbattiamoli via tutti”, parlando di persone come fossero dei vecchi > scatoloni. > > Si parla di sgomberi con le ruspe senza considerare che così riprenderanno le > occupazioni di spiazzi senza servizi igienici e nelle città insorgeranno > nuovamente gli stessi problemi di prima, anche quello dei ragazzini che > corrono di qua e di là infastidendo la gente, rubando… > > Dei bambini rom e sinti si dice che non vanno a scuola. Non è vero! A scuola > ci vanno eccome. Le loro famiglie, anche se con fatica, ce li mandano tutti i > giorni, purtroppo però soltanto finché sono molto piccoli. Intrepellati sulla > motivazione dell’abbandono della scuola, i genitori rispondono che i loro > figli “sono diventati grandi”, in particolare le bambine, che da quando sono > mestruate considerano donne. > > Si pensava che il Decreto Caivano portasse meno evasione scolastica del > passato, e in effetti qualcosina si sta muovendo. > > Tante famiglie si sono inserite nelle comunità urbane e molte hanno acquistato > dei terreni agricoli in cui stabilirsi. La loro struttura non è nucleare, ma > estesa, e la decisione se abitare in condomini o in accampamenti è una loro > scelta. > > Sempre più giovani lavorano e, diversamente dai propri antenati, vogliono > cambiare lo stile di vita tradizionale, ma senza rinnegare le radici culturali > del proprio popolo, che cercano di adattare alla realtà attuale e al mondo che > li circonda. > > È su di loro che si deve puntare, sono loro che si devono ascoltare. > > Ma chi ascolta la loro voce? > > Chi da anni opera “in mezzo a loro” e “al loro fianco” è tacciato di essere > illuso, di perdere tempo perché gli zingari non cambieranno mai… > > Certamente la politica dei piccoli passi della condivisione quotidiana nei > momenti di gioia e di dolore non ha fatto una rivoluzione, ma essere stati > presenti attraverso gli anni ha costruito e consolidato relazioni persistenti > che infondono molte speranze in tutti, anche in loro! > > Perciò facciamo appello al Governo e a tutte le forze politiche sane del > nostro Paese di qualsiasi coalizione appartengono e anche alla Chiesa affinché > ci sediamo ad un tavolo insieme per proporre soluzioni vere e responsabili e > non abbandonare all’indifferenza un popolo che ha diritto di esistere! La foto che ritrae Carla Osella con Francesco I è pubblicata nel reportage di un suo incontro con lui insieme a 500 rom e sinti provenienti da tutta Italia – https://www.istitutosecolareangelamerici.org/carla-osella-dal-papa/ Maddalena Brunasti
15 agosto / ferragosto 2025, come ogni venerdì dall’inizio del 2024…
Come dal primo, quello del 5 gennaio 2024, a Casale Monferrato ogni venerdì pomeriggio si raduna il gruppo di praticanti la settimanale mezz’ora di silenzio per la pace e la giustizia sociale. La manifestazione coinvolge i partecipanti a manifestare esprimendosi con la propria eloquentemente taciturna presenza all’insegna delle bandiere arcobaleno e di cartelli che indicano i paesi dove sono in corso conflitti armati e le idee condivise dalle persone che di volta in volta si aggregano al gruppo per testimoniare il proprio impegno alla diffusione della cultura della pace e a debellare la guerra e il proprio dissenso al militarismo e al riarmo, per chiedere che siano interrotte le forniture ddi armi agli eserciti belligeranti e per implorare che cessino subito i combattimenti in ogni luogo, l’assedio di Gaza e il genocidio del popolo palestinese. Il gruppo oggi sosterà dietro all’aiuola di corso Indipendenza all’incrocio con piazzale Pia e via Visconti. E, come di consueto, i coordinatori dell’iniziativa hanno avvisato i propri concittadini inviando messaggi telefonici e pubblicando post sui social-media che, per attirare l’attenzione, sono composti con un’immagine emblematica. In questa occasione la figura rappresentativa è una fotografia che illustra un murales dipinto sulla parete di un edificio a Riace, la cittadina calabra che per “rompere l’indifferenza e l’inerzia della politica” il 6 agosto scorso ha siglato il gemellaggio con Gaza. Il murales, che è un’opera di  Vincenzo Franco, raffigura papa Francesco I mentre, come un giovane graffittista, scrive su un muro DISARMARE LE PAROLE, PER DISARMARE LE MENTI E DISARMARE LA TERRA. Questa immagine suggestiva contrassegna la giornata in cui durante la consueta mezzora di silenzio il gruppo di attivisti rifletterà sui fatti accaduti durante la settimana e sulle proposte contenute nel proclama Basta dichiarazioni rituali: di fronte a ipotesi di occupazione di Gaza servono azioni concrete pubblicato il 9 agosto scorso, a cui hanno già aderito numerosi esponenti di associazioni, reti e aggregazioni, tra cui alcune a cui fanno riferimento le persone che in Monferrato promuovono la settimanale manifestazione pacifista. Tra le molte firme al proclama, gli attivisti monferrini hanno notato anche quella di Fiorella Manzini, presidente del Centro di Documentazione del Manifesto Pacifista Internazionale nel cui archivio è conservato il poster realizzato 43 anni fa, nel 1982, dai pacifisti di Genova – che dal settembre 2001, quindi da 24 anni, ogni mercoledì manifestano praticando la ORA IN SILENZIO PER LA PACE – per illustrare il programma di un dibattito pubblico intitolato DISARMARE PER SEMPRE. BASTA… !!! La dichiarazione congiunta della società civile italiana attiva per la pace in Palestina e Israele / 15 AGOSTO 2025 – MEZZORA DI SILENZIO PER LA PACE E LA GIUSTIZIA SOCIALE Redazione Piemonte Orientale
Generali e veterani dell’IDF che non approvano il piano di Netanyahu per Gaza
Ieri, 13 agosto, l’IDF ha approvato il piano di occupazione di Gaza e sfollamento dei palestinesi proposto dal governo israeliano. Intanto, il potere di nominare gli effettivi delle forze armate dal grado di colonello in su veniva avocato al ministro della difesa, Israel Katz. Così dalla compagine al comando delle truppe vengono emarginati il Capo di Stato Maggiore, Eyal Zamir, e i generali e ufficiali che come lui hanno criticato questo progetto e la strategia politica e militare del governo Netanyahu. Che ciò potesse accadere era stato paventato dai militari in pensione o in riserva intervenuti al comizio, svolto a Tel Aviv il giorno precedente, 12 agosto, e proprio di fronte al quartier generale dell’IDF. Una manifestazione che ha attirato molta attenzione perché in cui un generale dell’Areonautica Militare e dal 2005 al 2007 ai vertici dell’IDF, Dan Halutz, e tutti gli oratori hanno esplicitamente affermato che le operazioni condotte dal governo israeliano a Gaza dal 2023 in poi sono illecite, violano il diritto internazionale e anche principi e norme delle leggi israeliane e che oltre ad essere immorale il piano di occupazione del territorio mette in pericolo ed espone Israele a molti rischi e non è, come millantato da Netanyahu e dai ‘falchi’ al governo e nell’esercito, un’efficace strategia difensiva dei cittadini israeliani, bensì una tattica con cui imporre un regime autoritario, dispotico e tirannico. La manifestazione che ha coinvolto i veterani dell’IDF a esprimersi pubblicamente si è conclusa con la lettura di un messaggio di Tami Arad, moglie del pilota catturato in Libano nel 1986 e fino al 1992 un ostaggio la cui morte è stata più volte annunciata e smentita. Quando l’esplosione delle munizioni a bordo provocarono la caduta del Phantom su cui volava per andare a colpire delle basi dell’OLP (Organizzazione per la Liberazione della Palestina), Ron Arad aveva 28 anni. Mentre i soccorritori israeliani riuscivano a recuperare l’altro pilota, lui veniva trovato dai miliziani di Amal, che per la sua liberazione chiesero il rilascio di alcuni prigionieri libanesi e poi lo consegnarono agli sciiti iraniani. Per salvare Ron Arad vennero tentate numerose iniziative diplomatiche che aggregarono la società civile israeliana e la comunità internazionale. Invece, ha denunciato la sua vedova, gli ostaggi catturati da Hamas il 7 ottobre 2023 sono rimasti intrappolati nell’assedio e, adesso, nelle macerie di Gaza. E, mentre la guerra ad oltranza è propugnata da Netanyahu e dai suoi sostenitori, per salvare gli ostaggi ancora vivi, forse una 20ina di persone, come Tani Arad e tanti familiari degli ostaggi e come i veterani dell’IDF che hanno partecipato alla manifestazione del 12 agosto scorso, molti israeliani implorano la cessazione dei combattimenti. All’iniziativa, intitolata STOP the war. SAVE the hostages (BASTA guerra. SALVATE gli ostaggi), sono intervenuti anche il pilota Uri Arad, che ha combattuto nella guerra dello Yom Kippur e per sei settimane è stato tenuto prigioniero in Egitto, e un colonello dell’Aeronautica Militare, Yair Aloni, che ha definito folle la strategia del governo dal 7 ottobre 2023 in poi e, commentando “i morti non parlano…”, affermato che tutte le azioni condotte a Gaza mostrano che alla liberazione degli ostaggi i politici preferiscano la loro uccisione. Un generale dell’Areonautica Militare e, dal 2005 al 2007, ai vertici dell’IDF, Dan Halutz, e tutti gli oratori hanno esplicitamente affermato che le operazioni militari condotte a Gaza dal 2023 in poi sono illecite, violano il diritto internazionale e anche principi e norme delle leggi israeliane, e che oltre ad essere immorale il piano di occupazione del territorio concepito da Netanyahu non è nemmeno un’efficace strategia difensiva della nazione, anzi la mette in pericolo ed espone tutti i suoi cittadini a molti rischi. La manifestazione è stata trasmessa in streaming da UnXeptable. La registrazione con la traduzione in inglese e un reportage in italiano sono pubblicati, a cura di Daniela Bezzi e Marinella Correggia, sul sito del Centro Studi Sereno Regis nella pagina intitolata Tel Aviv: anche i colonnelli e i generali scendono in piazza per dire “Basta Guerra!” Redazione Italia