Teheran sta diventando inabitabile per mancanza di acqua potabile?
> Oltre 40 città in tutto l’Iran, compresa Teheran, stanno affrontando
> razionamenti idrici costanti e interruzioni prolungate dell’approvvigionamento
> di acqua potabile. In alcune zone, le famiglie e le imprese subiscono
> interruzioni quotidiane di diverse ore, mentre le autorità si affrettano ad
> adottare misure di emergenza.
Le cause della crisi risiedono in una combinazione di fattori quali una
prolungata siccità e la drastica diminuzione delle precipitazioni, temperature
in forte aumento, un eccessivo sfruttamento delle falde acquifere e anni di
gestione inefficiente, soprattutto nel settore agricolo.
Sebbene siano stati avviati grandi progetti di trasferimento idrico e campagne
di sensibilizzazione sul risparmio d’acqua, il problema ha dimensioni nazionali
e colpisce sia i centri urbani che le comunità rurali.
Il presidente Masud Pezeshkian ha riconosciuto la portata della cattiva gestione
che ha contribuito alla crisi, sostenendo che ora sono necessari dei cambiamenti
radicali per il futuro della nazione. Ha anche fatto riferimento al
peggioramento della crisi idrica per sollevare nuovamente la questione del
trasferimento della capitale del Paese, affermando che mantenere Teheran come
capitale non è più possibile.
Teheran vista dallo spazio (wikipedia)
L’Iran è entrato nel suo quinto anno consecutivo di siccità, con precipitazioni
in calo di oltre il 50% in diverse province, tra cui Sistan-Baluchistan,
Hormozgan, Bushehr e Khuzestan. Il prolungato periodo di siccità ha messo a dura
prova le riserve idriche: secondo gli ultimi dati, i bacini che alimentano le
dighe di Teheran sono ora al 14% della loro capacità totale.
Lo scorso anno il governo di Pezeshkian ha lanciato un’idea ambiziosa:
trasferire la capitale della nazione sulla costa del Makran, sulle rive del Mar
di Oman. Ha persino nominato il capo della sua campagna elettorale, Ali
Abdolalizadeh, inviato speciale per lo sviluppo dell’economia marittima.
Tuttavia, a seguito di critiche diffuse, il piano è stato silenziosamente
accantonato. Gli analisti avvertono che la regione del Makran rimane
sottosviluppata, con vaste aree ancora prive persino delle condutture idriche di
base.
Azam Bahrami, esperta di risorse idriche e ambiente di origine iraniana, afferma
che le pratiche agricole in Iran devono cambiare nell’ambito di riforme più
ampie volte a garantire un uso efficiente dell’acqua. Ha dichiarato a Radio
Farda che l’agricoltura consumo fino al 90% dell’acqua disponibile.
I funzionari responsabili delle risorse idriche dichiarano che quasi la metà
delle province iraniane è ora ufficialmente in condizioni di stress idrico e che
le attuali forniture non sono sufficienti a soddisfare la domanda. Il fattore
decisivo è la classe dirigente, perché sono le autorità che investono,
introducono nuove tecnologie, monitorano i progressi e rafforzano la società per
aiutarla a sopportare i cambiamenti climatici e la siccità a lungo termine, ha
detto Bahrami a Radio Farda.
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Di Kian Sharifi per RFE/RL Radio Farda
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Traduzione dall’inglese di Stella Maris Dante. Revisione di Thomas Schmid.
Rédaction Montréal