Tonio Schachinger / Videogiochi e sentimento
Se provassimo a immaginare la letteratura del futuro questo romanzo
dell’austriaco Tonio Schachinger potrebbe darci un’idea. Pubblicato nel 2023 e
tradotto in Italia da Sellerio, In tempo reale coniuga attualità e modernità
rimanendo ancorato al tradizionale romanzo di formazione. Till, il protagonista,
è un adolescente che vive a Vienna che vede la città sonnacchiosa e poco attiva
rispetto – immagina – alle altre capitali europee. Iscritto dalla madre in un
prestigioso collegio – più di fama che di fatto – non appena esce da scuola si
fionda a casa ad accendere il pc. Non gli interessa frequentare i suoi compagni
al di fuori del collegio. Il videogioco che ama di più è Age of Empires 2, che
gli permette di entrare in contatto con giocatori di tutto il mondo. Ed è questa
la realtà che lo gratifica e gli permette di sfuggire dalla quotidianità.
La pratica lo fa diventare uno dei migliori giocatori del mondo e proprio grazie
a questo viene invitato a un torneo a Tokyo. I rapporti con la madre sono
conflittuali ma Till cerca di tenere sempre un profilo basso per evitare lo
scontro aperto. I rapporti col padre, i genitori sono separati, sono quasi
inesistenti. Dopo aver frequentato praticamente solo un amico con cui
condivideva la passione per i giochi, arrivano le prime amicizie femminili,
passa molto del suo tempo con Fina e Feli, che non amano i videogiochi ma con
cui si trova bene. Arriva l’amore, episodi luttuosi e un coinvolgimento meno
superficiale verso la vita reale, e le esperienze forgiano un nuovo carattere
dell’adolescente che si avvia verso l’adultità.
Scritto con stile scorrevole, le pagine si susseguono senza pause o cali di
ritmo, il romanzo apre squarci sulla contemporaneità di un mondo apparentemente
lineare e sarà un evento inaspettato che porterà il protagonista a riconsiderare
molte cose da un punto di vista diverso. Uno spaccato interessante di una
società banale e tradizionalista in cui Till vivrà una vita come tante. Ma
questa sarebbe un’altra storia, lo scrittore austriaco ce la accenna appena a
fine romanzo.
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