Le nuove leggi in vigore nella “Terra dei fuochi”
Il DL n° 116 promulgato l’8 agosto scorso introduce nel codice penale nuove
figure di reato ambientale e assegna 15 milioni di euro, destinati al
Commissario unico, per gli interventi nel 2025.
Intitolato Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in
materia di rifiuti, per la bonifica dell’area denominata “Terra dei fuochi”,
nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi,
con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n° 183 è in vigore dal 9 agosto
2025.
Gilberto Pichetto Fratin e Vannia Gava, rispettivamente ministro e vice ministro
all’Ambiente, hanno dichiarato: «Con questo provvedimento lo Stato alza il
livello di guardia su un territorio martoriato. Per accelerare il risanamento
serviva un inasprimento delle pene. Questo decreto afferma con forza che chi
inquina paga, senza sconti. È un segnale chiaro dello Stato a tutela dei
cittadini e dei territori».
Ricordando che il governo è intervenuto sulla questione dopo che a febbraio la
CEDU / Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ha condannato l’Italia responsabile
di violazioni del diritto alla vita perché, lasciandoli subire le conseguenze
degli smaltimenti illegali e dei roghi tossici, per anni lo Stato non ha
tutelato la salute e l’incolumità degli abitanti nella “Terra dei Fuochi”, il
direttore de IL GIORNALE DELL’AMBIENTE, Gianni Avvantaggiato, spiega:
« L’emergenza è ancora allarmante. Per decenni, tra gli anni Ottanta e Novanta,
sotto la superficie della “Terra dei fuochi” sono state sepolte illegalmente e
senza nessun controllo enormi quantità di rifiuti tossici provenienti da tutta
Italia. Il traffico veniva gestito dalla criminalità organizzata e su novanta
comuni adesso incombono le minacce delle discariche abusive nascoste sotto
terreni coltivati o su cui sono state edificate costruzioni civili e dei roghi
tossici, gli incendi che liberano nell’aria nubi nere cariche di diossina e
altre sostanze pericolose.
« Il decreto trasforma molte vecchie contravvenzioni in veri e propri reati
penali. Questo significa pene più dure per chi abbandona, brucia o traffica
rifiuti, con sanzioni come la sospensione della patente e il fermo dei veicoli
e, per imprenditori e manager che violano la legge, la cancellazione dagli albi
professionali. L’abbandono di rifiuti non pericolosi resta un illecito, ma
punito con sanzioni più severe e, in casi particolari, con pene fino a 5 anni di
carcere, mentre l’abbandono di rifiuti pericolosi è sanzionato con la detenzione
e per i casi più gravi, come il disastro ambientale o i traffici illeciti, è
introdotto l’arresto in flagranza differita, uno strumento che rende più rapidi
gli interventi delle Forze dell’Ordine. Inoltre vengono puniti anche i
comportamenti quotidiani che alimentano il degrado: chi abbandona mozziconi di
sigaretta, cartacce o piccoli rifiuti rischia una multa da 80 a 320 euro e tali
infrazioni possono essere accertate anche tramite le telecamere di
videosorveglianza e venire sanzionate direttamente dal sindaco del Comune».
Traffici di rifiuti ed emergenza ambientale: il governo vara il DL “Terra dei
Fuochi” / IL GIORNALE DELL’AMBIENTE – 7 SETTEMBRE 2025
Maddalena Brunasti